Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

MotoGP 2017: come sono cambiate a livello tecnico Honda, Yamaha, Ducati e Suzuki rispetto al 2016

Stefano Dolci

Aggiornato 24/03/2017 alle 19:09 GMT+1

Attraverso l'ausilio dei video tecnici prodotti dal canale MotoGP abbiamo provato a spiegare le principali novità tecniche che vedremo in pista in questo 2017.

2017, panoramica foto MotoGP (Honda, Ducati, Suzuki, Yamaha)

Credit Foto LaPresse

Rispetto alla Formula 1, la MotoGP presenta meno novità regolamentari per la stagione che ha preso ufficialmente il via ieri con i primi turni di libere in Qatar. La più interessante, insieme all’eliminazione della mescola intermedia (al suo posto i piloti potranno contare su tre mescole slick sia per l’anteriore sia per il posteriore), riguarda certamente l’eliminazione delle alette che hanno fatto tanto discutere nella passata stagione. Questo divieto ha costretto gli ingegneri e le squadre a fare vari esperimenti sulla carena, che nel corso della stagione potrà essere sviluppata una sola altra volta.
Ma come sono cambiate nel dettaglio le moto delle quattro principali case (Yamaha, Honda, Ducati, Suzuki) quest’anno rispetto al 2016? Vediamolo nel dettaglio con l’aiuto dei video 3D prodotti della MotoGP

Yamaha M1

Conosciuta per essere la moto più maneggevole del lotto: la Yamaha, mai come quest’anno, si è concentrata sulla prestazione del motore e sulla realizzazione di un’aerodinamica che potesse garantire stabilità, anche senza l’ausilio di appendici esterne. Il nuovo motore della M1 2017 rispetto al passato appare più potente e in grado di sprigionare maggiore accelerazione e anche velocità massime più alte. Anche il nuovo chassis, con le alette inglobate all'interno di una "doppia" carenatura, sembra funzionare molto bene e garantire una maggiore trazione.

Honda RC213V

La casa alata è allergica alle rivoluzioni copernicane e soprattutto è abituata a non commettere gli stessi errori per due anni di fila. Il reparto corse più forte del mondo si è concentrato soprattutto sul motore, portando nel corso dei test ben tre differenti versioni. L’evoluzione 2017 è decisamente ben riconoscibile, per la lunga marmitta. Come le altre case, anche la Honda ha cambiato il telaio. Per ora queste novità sembrano non aver però risolto del tutto un problema sulla gestione della potenza in accelerazione…

Ducati Desmosedici GP17

Tante modifiche per provare a colmare il gap con le giapponesi e rendere più agile la moto col motore più potente ed indomabile del circus. Il più evidente è indubbiamente quello dello scarico che non è più nel codone, come si era visto alla presentazione, ma è stato spostato sul lato destro. Il lato B della Ducati mostra una nuova carenatura che integra parzialmente la nuova marmitta disassata. In attesa di vedere, se e quando, sarà omologata la carenatura “Hammerhead” (in Qatar la Ducati ha scelto di correre con la carena tradizionale) nei prossimi GP, sono comparsi degli sfoghi d’aria verticali che sono stati sdoppiati nelle due feritoie inferiori.

Suzuki GSX-RR

La ciclistica era decisamente la dote migliore della GSX-RR che, lo scorso anno, ha palesato soprattutto limiti di motore. La casa di Hamamatsu ha lavorato molto in inverno per far crescere le prestazioni del propulsore, per offrire maggiore potenza. Ciò però ha finito per mandare un po’ in crisi la gestione elettronica e su questo aspetto Iannone, Rins e tutti i tecnici stanno lavorando, con grande attenzione. A livello
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità