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Ecco perché Valentino Rossi non avrebbe battuto Crutchlow nemmeno partendo dalla seconda fila

DaMoto.it

Pubblicato 23/10/2016 alle 14:24 GMT+2

Dal nostro partner Moto.it

LCR Honda's British rider Cal Crutchlow celebrates his victory on the podium after the MotoGP race at the Australian Grand Prix at Phillip Island on October 23

Credit Foto AFP

Quali sono state le chiavi del GP?

1) La caduta di Marc Marquez al decimo giro;
2) La grande velocità di Crutchlow su questa pista: qui è sempre andato forte, anche con la Ducati nel 2014
3) La (relativa) prudenza di Vinales nei primi giri (fino al secondo passaggio era davanti a Rossi): fosse partito più convinto, avrebbe potuto battere anche Valentino
4) Le difficoltà della Yamaha nella seconda parte della gara: non è la prima volta che accade in questa stagione. Anzi, da Zeltweg in poi è successo tante volte.

Quattro moto (Honda, Yamaha, Suzuki e Ducati) ai primi quattro posti: vuol dire che c’è grande equilibrio tra le moto? E l’ordine di arrivo, rispecchia gli attuali valori in campo?

Sì a entrambe le domande: c’è un buon livellamento tra le quattro Case più competitive; in questo momento, la Honda è la più efficace, seguita dalla Yamaha, con una Suzuki in continua crescita e una Ducati lì vicina.

La rimonta di Rossi

13esimo al primo giro, 11esimo al secondo, nono al terzo, settimo al quarto, sesto al quinto, quinto al settimo, quarto all’ottavo, secondo al decimo.
Il distacco di Rossi da Crutchlow.
1 giro: Crutchlow 4°, Rossi 13°: +1”787;
2°: Crutchlow 3°, Rossi 11°: +2”181;
5°: Crutchlow 3°, Rossi 6°: +1”985;
8°: Crutchlow 2°, Rossi 4°: +1”951;
10°: Crutchlow 1°, Rossi 2°: 1”964.
Da lì in poi, il distacco di Rossi è sempre aumentato

Quindi, ha ragione Rossi quando dice che, anche se fosse partito dalla seconda fila non sarebbe cambiato nulla?

Probabilmente sì, però non si può dimenticare che nella prima parte della gara, Valentino, proprio perché costretto a rimontare, ha stressato maggiormente la gomma posteriore rispetto al rivale della Yamaha.

Crutchlow (come Marquez e Vinales) ha scelto una dura anteriore, Rossi una morbida: è stato questo a fare la differenza?

No. Come conferma Rossi: "Sulla Yamaha non si poteva utilizzare la dura. Ma il problema non è stato il consumo dell’anteriore, ma del posteriore".

Dopo la miglior qualifica di sempre, come è andata l’Aprilia in gara?

Non malissimo, ma un passo indietro rispetto al Giappone: Bradl ha lottato a lungo con il gruppo delle Ducati Pramac, con la Yamaha di Smith e con la Honda di Hayden. Alla fine ha rallentato un po’, il distacco è tornato superiore al secondo al giro: Bradl ha chiuso a 31”809. E anche il miglior crono sul giro non è entusiasmante: Bradl 1’30”855 (15° giro), Bautista 1’31”573 (15).

Andrea Iannone tornerà in pista in Malesia?

Sì. La Ducati ha già fatto i biglietti aerei e la Dorna lo ha annunciato nella conferenza stampa del giovedì.
Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato).
Crutchlow 1’29”494 (8); Marquez 1’29”583 (9); Rossi 1’29”726 (9); Vinales 1’29”964 (15); A.Espargaro 1’30”011 (3); Dovizioso 1’30”131 (12); P.Espargaro 1’30”264 (15); Redding 1’30”428 (7); Lorenzo 1’30”446 (9); Hayden 1’30”684 (7).
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