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MotoGP, Bagnaia guarda avanti: "Giusto cancellare la Sprint. Ora arrivano due piste che mi piacciono"

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Pubblicato 22/10/2023 alle 07:09 GMT+2

MOTOGP - Decisione difficile ma necessaria. Vento troppo forte a Phillip Island e per la sicurezza viene cancellata la Sprint Race del Gran Premio d'Australia, 16mo atto del mondiale 2023 della MotoGP. Dopo la corsa dimezzata della Moto2, non comincia nemmeno la procedura di partenza della gara della classe regina.

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Cala il sipario. Si sapeva a Phillip Island (Australia), sede del 16° round del Mondiale 2023 di MotoGP, che la disputa della Sprint Race sarebbe stata complicata. Le previsioni meteo erano state piuttosto chiare: pioggia e forti raffiche di vento. Non è un caso che la Race Direction, per cautelarsi in questo modo, aveva deciso di anticipare la gara di 27 giri il sabato e di posticipare la Sprint quantomeno per assicurarsi la disputa della prova che assegna più punti. Missione compiuta da questo punto di vista, ma è chiaro che la cancellazione odierna lasci un po’ di tristezza in chi avrebbe voluto gareggiare. Ci si riferisce ai piloti e a Francesco Bagnaia, leader della classifica mondiale, impegnato nel confronto iridato con lo spagnolo Jorge Martin.
“A me dispiace sempre non poter competere. Stamattina, nel corso del warm-up, abbiamo avuto un problema di setting ed è per questo che non sono riuscito a spingere. C’è stato un settaggio sbagliato sul posteriore, ma era una cosa che avevamo risolto. Ero pronto per correre e vincere“, ha raccontato Pecco ai microfoni di Sky Sport.
“Sfortunatamente le condizioni erano molto difficili e già in Moto2, a mio parere, molto al limite. Vietti mi ha raccontato che la sua caduta sia stata provocata dal vento. Non è un caso che poi l’abbiano interrotta. Purtroppo non c’era modo per fare questa Sprint anche perché il meteo era in costante peggioramento“, ha aggiunto Bagnaia.
Facendo poi un bilancio del fine-settimana: “Sono contento di andar via dall’Australia con più punti di vantaggio su Martin perché sapevo che su questa pista, come anche in Giappone e in Indonesia, avrei fatto più fatica. Ora ci sono dei circuiti che mi sono più favorevoli come in Thailandia e in Malesia. Dobbiamo migliorare nella gestione del week end, senza rimanere fuori dalla Q2. Qui a Phillip Island ce la siamo anche un po’ cercata perché abbiamo lavorato quasi esclusivamente per la gara e alla fine ha pagato, ma è chiaro che un day-1 così complicato altrove non possiamo permettercelo“.

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“Mi aspettavo di fare meno fatica che in Indonesia, ma il freddo mi ha fatto molto soffrire. Il dolore era meno intenso rispetto a Mandalika, ma costante. Questo non mi ha aiutato di certo nella guida e sono molto triste perché la pista di Phillip Island è una delle mie preferite. Spero in Thailandia di stare meglio. Devo dire, quindi, che a me è andata di culo perché ho più tempo per riprendermi (sorride)"

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“Giusto così, il vento era incredibile e abbiamo visto tante cadute in Moto2. La direzione gara si è mossa nel modo migliore e la decisione è da rispettare. Per me sarebbe stato un vantaggio correre, mi trovo a mio agio sul bagnato e avrei potuto recuperare dei punti. Però è andata così e bisogna guardare al prossimo GP. Ribadisco quanto ho detto ieri, sul piano emotivo l’Indonesia è stato molto peggio. Certo, è frustrante essere il più veloce e poi arrivare solo quinto. Ero convinto che la scelta della soft fosse la migliore, ma non devo più commettere un errore del genere, perché stanno arrivando piste che mi piacciono e voglio arrivare a Valencia in lotta per il Mondiale"
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