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Pecco Bagnaia, perché la vittoria in rimonta a Mandalika è speciale? Da 13° al via al trionfo, i signficati dell'impresa

Stefano Dolci

Aggiornato 15/10/2023 alle 15:49 GMT+2

MOTOGP - Era da 17 anni che nella classe regina non si vedeva un pilota partire dalla 5ª fila e trovare la vittoria sull'asciutto: Bagnaia, a Mandalika, non solo ha capitalizzato al massimo l'errore di Jorge Martin ma ha anche realizzato la rimonta più significativa della sua carriera, migliorando anche l'impresa di Assen 2016 quando scattato 10° chiuse 1°, cogliendo il 1° acuto nel Motomondiale.

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Il campione è quello che spalle al muro e al momento del bisogno trova il modo di reagire e piazzare la zampata che ne consolida il valore. Francesco Bagnaia a Mandalika, ha mostrato – se ce ne fosse bisogno – di avere il numero uno sul cupolino ed essere il campione del mondo in carica della classe regina, non per caso. In uno dei fine settimana più complicati della sua stagione, reduce da un sabato in cui non solo aveva perso la leadership del mondiale ma si vedeva costretto a partire per la prima volta in questo 2023 dalla quarta fila, Pecco ha tirato fuori gli artigli, rimontando in sella alla sua Desmosedici dalla 13ª casella in griglia e – sfruttando l’errore di Martin, scivolata nel corso del 13° giro mentre stava comandando la gara con 3” di vantaggio sul più immediato inseguitore – andando a cogliere il 6° successo della sua annata che gli permette di rimpossessarsi della leadership del mondiale e passare nell’arco di 24 ore, da -7 a +18 su Jorge Martin.

La rimonta più bella della sua carriera

Per Pecco oltre al dolce nettare dell’impresa, quella odierna è probabilmente la vittoria più bella della sua carriera nel motomondiale perché materializzata con una risalita dalle retrovie mai compiuta da quando corre nel Motomondiale. Già perché mai Bagnaia era riuscito a trionfare partendo dalla 4ª fila e dalla 13ª casella in griglia: la precedente rimonta più dirompente del pilota piemontese bisogna risalire addirittura alla prima vittoria nel Motomondiale in Moto3, quando il 26 giugno 2016 ad Assen in sella alla Mahindra fu capace di risalire dalla 10ª casella in griglia e trionfare davanti ai connazionali Fabio Di Giannantonio ed Andrea Migno. Ma da quant’è che in MotoGP non si vedeva una remuntada di queste proporzioni in una gara asciutta? Beh, per trovare un pilota nella classe regina capace di vincere partendo fuori dalle prime 12 caselle della griglia bisogna ritornare alla stagione 2006 quando sul circuito di Istanbul, Marco Melandri con la Honda del team Gresini vinse in volata la gara partendo dalla 14ª casella in griglia precedendo Casey Stoner, Nicky Hayden e Valentino Rossi.

"Meritavamo un risultato così"

A prescindere dalla portata della rimonta di Bagnaia, il pilota piemontese ai microfoni di Sky Sport racconta cosa lo rende orgoglioso di questa domenica che può rappresentare non solo un’iniezione di fiducia eccezionale ma un vero e proprio punto di svolta per una stagione, che avrà ancora tanto da dire.
"Penso che ci meritassimo una gara così. Partire dal 13° posto mi ha fatto dare il massimo sin dall'inizio, appena Martin è andato via ho pensato a prendermi cura delle gomme. C'era bisogno dopo Barcellona di questo successo, di un risultato così. Abbiamo lottato tanto, in tante situazioni non mi sono trovato bene e non sono riuscito a spingere. Ho ringraziato la squadra, gli elettronici perché abbiamo fatto uno step avanti che mi ha aiutato tanto a spingere quanto volevo. È fantastico e sono molto orgoglioso”.
Ma cosa ha fatto la differenza per una trasformazione così repentina in 24 ore? Pecco trova la risposta nel suo ‘cerchio magico’.
Cerco sempre molto di circondarmi di persone che mi fanno bene e mi voglio bene, sono fortunato ad averle. Tutto mi ha fatto bene, mi sono sfogato ieri dopo la Sprint, ho parlato con squadra e famiglia. Ho parlato con Valentino Rossi, Carlo Casabianca (il suo trainer, ndr) e Domizia, quando non riesco a dare il massimo mi cazzia - scherza il ducatista ai microfoni di Sky - Le parole degli altri fanno sempre bene per chi ha bisogno di una vicinanza mentale come me. La scelta della media? Già stamattina nel warm up cercavo di capire cosa fare di diverso, la gomma media mi ha aiutato perché spingeva meno e forzavo con la dura davanti. Tutto è servito, soprattutto la Sprint di ieri per capire in cosa facessero la differenza gli altri. Il sorpasso su Vinales è stato super, mi ha dato gusto perché sono partito da lontano”.
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