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Non solo Bagnaia vs. Martin: da Rossi 2015 ad Hayden, gli 11 più incredibili mondiali MotoGP decisi all'ultimo GP

Fabio Psoroulas

Pubblicato 23/11/2023 alle 13:43 GMT+1

MOTOGP - Pochi giorni alla conclusione del mondiale 2023 della classe regina, che potrebbe incoronare Pecco Bagnaia per il secondo anno di fila campione del mondo MotoGP. Come l'anno scorso il piemontese si presenta con un vantaggio ragguardevole di 21 punti sul rivale Martin. Sarà la 19ª volta nella storia che il titolo si giocherà all'ultimo atto. Ripercorriamo gli 11 epiloghi più celebri.

Marquez vs Rossi, le tappe di una delle rivalità più accese dello sport

Il 4 novembre 2018 sul tracciato di Sepang in Malesia, Francesco Bagnaia e Jorge Martin festeggiavano nello stesso giorno il primo titolo iridato nel motomondiale: Pecco campione del mondo della Moto2, Jorge campione del mondo Moto3. 5 anni e un paio di settimane l’unica certezza è che solo uno dei due potrà essere il numero uno della classe regina e festeggiare un traguardo che vale una carriera. Già perché nonostante un’estenuante stagione da 19 GP ed altrettante Sprint Race, il Mondiale è ancora in equilibrio e per la 19ª volta nella storia della top class (la quinta dal 2002, anno in cui ha preso il via l’era MotoGP) il mondiale si deciderà all’ultima gara. Come 12 mesi fa - quando gli bastò un 9° posto per avere ragione di Quartararo e portarsi a casa il primo Mondiale MotoGP della carriera - Bagnaia si presenta al Ricardo Tormo con una bella dote da difendere sul rivale Jorge Martin, 21 lunghezze in più.
Un vantaggio che gli permette di gestire e addirittura di poter chiudere i giochi già nella Sprint Race in programma sabato alle 15:00 (qui, le combinazioni). Martinator, invece dopo la rabbia accumulata per il 10° posto in Qatar, invece dovrà andare all in e sperare in un passo falso dell’azzurro che, oltre al vantaggio in classifica, può anche sorridere per la cabala che evidenzia come nelle precedenti 18 occasioni in cui il Mondiale si è deciso all'ultimo atto, solo tre volte chi comandava la classifica alla vigilia dell’ultimo appuntamento non ha festeggiato il titolo (in era MotoGP ad essere sorpassato in entrambi i casi è stato Valentino Rossi). Fatta questa premessa, ripercorriamo insieme gli dieci epiloghi più importanti e controversi della storia della classe regina.

1950: La prima volta

Per la prima volta nella storia si arriva all'ultimo atto per decidere il campione del mondo della classe regina. La gara è tra Umberto Masetti (Gilera) e Geoff Duke (Norton). L'ultima gara è a Monza e Duke domina, ma Masetti con il secondo posto al traguardo è campione del mondo.

1957: Il successo di Libero Liberati

Dopo i titoli mondiali di Masetti, arriva un secondo italiano a iscriversi all'albo d'oro nella classe regina. Si tratta di Libero Liberati, che a Monza nel 1957 lotta contro Bob McIntyre per la vittoria del mondiale. All'italiano basta un sesto posto per vincere, ma addirittura comanda e conquista il Gran Premio di casa e insieme il titolo mondiale, l'unico della sua carriera.

1967: Il mondiale a pari punti vinto da Agostini

Altro italiano, il più grande di sempre. Qui però siamo quasi agli esordi della leggenda: nel 1966 Agostini conquista il suo primo titolo mondiale contro Hailhood, l'anno dopo il secondo atto, con l'italiano che chiude secondo in Canada dietro al rivale nell'ultimo atto stagionale. I due nella generale chiudono a 46 a pari punti, ma Giacomo conquista il campionato per il maggior numero di secondi posti ottenuti, dato che entrambi avevano cinque vittorie. Questa è l'unica volta nella storia del motomondiale che si è arrivati a questa conclusione.

1981: Lucchinelli batte Mamola

Altra bellissima stagione quella del 1981, dove in lotta per il titolo ci sono i due alfieri della Suzuki Marco Lucchinelli e Randy Mamola. L'italiano è avanti di 9 punti in classifica prima dell'ultimo atto in Svezia. La gara però per Lucchinelli non inizia al meglio, mentre Mamola si porta davanti. Poi però arriva la pioggia che cambia tutto. Alla fine Marco è nono al traguardo, Mamola addirittura 13mo e quindi l'italiano è campione.

1983: Il fantastico duello tra Spencer e Roberts

Confronto straordinario tra due diverse generazioni. Nel 1983 a lottare per il campionato sono Freddie Spencer sulla Honda e Kenny Roberts per la Yamaha, di dieci anni più vecchio. E' Misano il teatro dell'ultima gara, una corsa veramente tesa, con Roberts costretto a guadagnare almeno cinque punti sul rivale per vincere il titolo. Così Kenny si porta in testa davanti a Freddie, ma spera che suo compagno di squadra Lawson possa mettersi in mezzo tra i due in modo da far perdere i punti necessari all'avversario. Spencer non ci sta e sorpassa il rivale, imponendo un ritmo elevato e impedento a Lawson di tornare sotto. Alla fine la corsa la vince Roberts, ma Freddie con il secondo posto è campione del mondo.
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Kenny Roberts ai tempi della sua sfida nel 1983 con Freddie Spencer, Getty Images

Credit Foto Getty Images

1992: Per la prima volta vince chi era dietro nella generale

Stagione epica quella del 1992, con Doohan che parte alla grande ma ad Assen finisce a terra e rischia l'amputazione della gamba. L'australiano sta fuori per un po', così Rainey recupera tutto il distacco nella generale sul rivale. Si arriva all'ultimo atto della stagione in Sud Africa con Doohan ancora avanti ma solo di due punti. A sorpresa l'australiano torna ma è tutt'altro che al 100%, così Rainey vince la corsa, sorpassa Mick quinto al traguardo e conquista il titolo mondiale.

2006: L'incredibile titolo di Nicky Hayden

Si arriva all'epoca MotoGP. L'epilogo del 2006 è una delle ferite mai rimarginate tra i fan di Valentino Rossi. Sì perché a differenza di quello del 2015 che vedremo dopo, dove il Dottore perse il mondiale non per demeriti suoi ma per decisioni altrui, quello contro Nicky Hayden è un incredibile errore del rider di Tavullia. Dopo il clamoroso GP del Portogallo, con l'americano buttato giù dal compagno Pedrosa e Rossi secondo al traguardo per pochi millesimi, battuto da un arrembante Toni Elias, l'italiano arriva a Valencia con 8 punti di vantaggio sull'americano. Sembra una formalità, ma Vale finisce nella sabbia dopo pochi giri, poi riparte ma è molto attardato. Così mentre Hayden gestisce dietro le imprendibili Ducati con un Troy Bayliss in grande spolvero, Rossi chiude 13mo e regala il titolo al compianto Nicky.
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Nicky Hayden festeggia la vittoria del Mondiale 2006

Credit Foto From Official Website

2013: Marquez vince al debutto in MotoGP

E' il primo titolo per il fenomeno di Cervera nella classe regina, quello forse più bello della sua carriera. Lo spagnolo, al debutto in MotoGP, si ritrova all'ultimo atto con ben 13 punti di vantaggio su Jorge Lorenzo. Marquez quindi decide di amministrare: Jorge vince la gara ma il Cabroncito con il terzo posto è per la prima volta campione del mondo in MotoGP.

2015: Rossi retrocesso dopo la penalità, Lorenzo 'scortato' da Marquez vince il titolo

Purtroppo non possiamo non parlare del clamoroso 2015, l'annata forse più nera della storia di questo sport. A Valencia Rossi arriva con 7 punti di vantaggio su Jorge Lorenzo, ma il Dottore deve partire in ultima posizione per la penalità ricevuta dopo il contatto con Marquez in Malesia. La gara è un copione scritto: Rossi recupera ma fino alla quarta piazza, davanti c'è Lorenzo con Marquez da scudiero che lo difende addirittura dagli attacchi di Pedrosa. Titolo quindi al maiorchino tra gli strascichi polemici che sentiamo ancora oggi.
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Jorge Lorenzo applaudito da Marc Marquez sul podio di Valencia, MotoGP, Getty Images

Credit Foto Getty Images

2017: Dovi ci prova, ma il titolo va a Marquez

A Valencia il Cabroncito arriva con ben 21 punti di vantaggio su Dovizioso. Andrea attacca, aiutato anche da Jorge Lorenzo, mentre il Cabroncito è in difficoltà e in curva 1 deve salvarsi col gomito alla sua maniera per non cadere. Nel finale però è proprio il forlivese a finire a terra. Titolo quindi a Marquez.
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Andrea Dovizioso nel 2017 forte di sei vittorie arrivo a giocarsi il titolo iridato con Marc Marquez che però riuscì a spuntarla a Valencia

Credit Foto Getty Images

2022: Bagnaia completa l'opera e rompe il tabù dell'Italia e della Ducati

Si arriva all'atto più recente e più dolce per Pecco Bagnaia e la Ducati. Dopo essersi trovato anche a 91 lunghezze di distanza da Fabio Quartararo e la Yamaha, con una rimonta leggendaria - mai vista nella storia del motomondiale e della F1 - Pecco Bagnaia completa l'opera diventando, 50 anni dopo, il secondo pilota italiano a trionfare in sella a una moto italiana nella classe regina dai tempi del glorioso binomio Giacomo Agostini-MV Agusta. Forte di un vantaggio di 23 lunghezze, nonostante il 4° posto di un grintoso Quartararo all'azzurro è sufficiente chiudere al 9° posto per dare il via alla festa e ridare all'Italia un titolo piloti in top class che mancava dai tempi Valentino Rossi (2009) e a Ducati, addirittura dal 2007.
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🏍Bagnaia campione, l'epica cavalcata verso il titolo MotoGP in 280"

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