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Marquez come Hamilton: il Cabroncito senza rivali, il mondiale può solo perderlo lui

Fabio Psoroulas

Aggiornato 20/05/2019 alle 10:20 GMT+2

Altra gara e altro dominio di Marc Marquez. Il Cabroncito in Francia domina, conquistando il terzo successo su cinque gare. La generale è ancora aperta, ma lo spagnolo è avanti a tutti nonostante il passo falso di Austin. Strapotere totale, il mondiale può solo perderlo. Ducati non è all'altezza del fenomeno di Cervera, Yamaha e Suzuki si leccano le ferite.

Marc Marquez con il successo a Le Mans ha regalato il 300° successo in classe regina alla HRC, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il quinto weekend stagionale della MotoGP va in archivio con l'ormai solito trionfo di Marc Marquez. Il Cabroncito stravince a Le Mans la terza corsa di questo 2019. Gara vinta alla sua maniera, dominando in lungo e in largo. Già perché se gli altri anni il Marziano di Cervera stupiva per la sua guida spigolata e per la sua capacità di battere gli avversari dopo strepitosi corpo a corpo, quest'anno tutte le vittorie sono arrivate con delle fughe in solitaria, rompendo gli indugi e le reni agli avversari e rifilando distacchi abissali alla concorrenza. Un nuovo modo di vincere che lo esalta e che soprattutto testimonia l'evoluzione di questo straordinario campione, bravo a migliorarsi e a guidare come nessuno la Honda RC213V.
"Ci sto prendendo gusto a vincere così, non mi mancano i duelli. L'anno scorso perdevo in troppe aree, mentre quest'anno abbiamo compensato queste differenze. Uno dei punti deboli rispetto alla Ducati era il motore ma abbiamo risolto questo problema. Adesso riesco ad essere veloce in altri modi. Riesco ad essere veloce in qualifica e ancor più in gara. [Marc Marquez, 19/5/2019, GPone.com]

Marquez è un problema, per gli altri

Diciamoci la verità, senza la caduta di Austin avrebbe già vinto 4 gare su 5, perdendo la prima all'ultima curva. Così è tosta per chiunque. Marquez è quello che va più forte e lo fa in ogni condizione.
Valentino Rossi riassume al meglio la situzione attuale della MotoGP, dove si lotta per arrivare secondi. Inutile girarci troppo attorno: il mondiale è chiuso e ce l'ha in mano Marquez, solo lui può riaprirlo con qualche altro errore come in Texas.
LA CLASSIFICA PILOTI
PilotaPunti
Marc Marquez95
Andrea Dovizioso87
Alex Rins75
Valentino Rossi72
Danilo Petrucci57

Eppure Honda non sembra così forte

Il titolo è abbastanza una provocazione, ma dati alla mano (escludendo naturalmente Marquez) questo è il peggior inizio di stagione della Honda negli ultimi tre anni. In questo 2019 i compagni di marca dello spagnolo hanno faticato enormemente: Crutchlow non ha mai vinto, Lorenzo è sempre fuori dalla top ten, mentre non si può pretendere più di tanto dal buon Nakagami.
RENDIMENTO PILOTI HONDA NEL 2019
PILOTAQatarArgentinaUSASpagnaFrancia
MARC MARQUEZRit
Jorge Lorenzo13°12°Rit12°11°
Cal Crutchlow13°Rit
Takaaki Nakagami10°Rit
RENDIMENTO PILOTA HONDA NEL 2018
PILOTAQatarArgentinaUSASpagnaFrancia
MARC MARQUEZ18°
Dani PedrosaRitRit
Cal Crutchlow19°Rit
Franco Morbidelli12°14°21°13°
RENDIMENTO PILOTI HONDA NEL 2017
PILOTAQatarArgentinaUSASpagnaFrancia
MARC MARQUEZRitRit
Dani PedrosaRit
Cal CrutchlowRitRit
Jack Miller10°Rit°
Certo, questi risultati sarebbero da analizzare in maniera più approfondita. Ad esempio nella scorsa stagione il mitico Cal aveva trionfato in Argentina, al termine di una corsa però assolutamente pazza. Ciò non toglie che quest'anno le altre Honda stanno mostrando molti più problemi rispetto al 2018, mentre Marquez va ancora più forte rispetto alla stagione passata. La verità è che questa Honda è costruita su misura per le caratteristiche di Marquez, che è un pilota dallo stile atipico, originale, ineguagliabile. E per gli altri è durissima...
Marquez sta facendo la differenza in troppe gare. In questo momento non ho abbastanza carte che mi permettano di giocarmela con lui. Andiamo bene, ma non abbastanza per essere al suo stesso livello e battagliare. Quello che abbiamo non basta contro Marquez e la Honda. [Andrea Dovizioso, 19/5/2019, GPOne.com]

Il Cabroncito come Hamilton

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Marc Marquez saluta il pubblico a Jerez de la Frontera, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Si può notare una certa somiglianza tra l'attuale dominio di Marquez in MotoGP con quello di Hamilton in F1. La differenza sta nel fatto che Marc, come detto, stravince mentre i compagni di squadra faticano, Lewis invece guida una macchina stellare, senza difetti, e lotta con il compagno di squadra che in questo 2019 è già riuscito a trionfare in ben due occasioni. Entrambi comunque lasciano agli avversari solo le briciole.

Dovizioso rialza la testa, ma è lontano

Dopo la debacle un po' a sorpresa di Jerez, la squadra di Borgo Panigale rialza la testa con la prima doppietta sul podio dei riders ufficiali. Dovizioso e Petrucci per la prima volta in stagione sono insieme in Top Three, lontanissimi però dal fenomeno iberico. La moto si conferma sempre all'altezza, ma sembra proprio che sia il pilota a fare la differenza. Marquez è un alieno, gli altri no.

Yamaha si lecca le ferite, come la Suzuki

Una cosa positiva è che finalmente si parla già dell'anno prossimo, quindi vedo in Yamaha una progettualità che sinceramente negli ultimi anni avevamo perso. Forse è per quello che abbiamo avuto delle stagioni tecnicamente difficili. Invece si parla già della moto nuova e del motore nuovo e ci stanno lavorando.
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MotoGP 2019 test Valentino Rossi - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Parole che sanno quasi di resa quelle di Valentino Rossi nel post gara di Le Mans. La M1 continua a soffrire in accelerazione e in velocità massima, mentre il Dottore fatica sempre terribilmente nelle libere che lo portano a rischiare la Q1. La casa di Iwata però, dalle parole del Dottore, sembra aver ritrovato la strada dello sviluppo, portandoci a sperare il meglio per il futuro. Il presente però è nuvoloso, con i due piloti che si devono barcamenare con una moto dalle prestazioni altalenanti e ogni weekend sarà una sorpresa.
Una sorpresa, ma in negativo, è stata la Suzuki a Le Mans. Dopo un inizio di stagione a dir poco spumeggiante, è tornata sulla terra faticando enormemente sul circuito Bugatti. Rins non è andato oltre la decima piazza mentre Mir è addirittura caduto nel giro di ricognizione. Una brusca frenata per la squadra comandata da Davide Brivio, costretta a svegliarsi dopo un bel sogno durato quattro gare. Rins invece incassa il primo passo falso della stagione, ma già al Mugello potrà tornare a lottare per il podio.
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