MotoGP 2024: L'ennesima resilienza di Maverick Viñales: sarà quella definitiva?

Il Gran Premio delle Americhe si è concluso con un dominio spagnolo sulla pista di Austin. Doppietta incredibile per Maverick Viñales, che si è portato via sia la gara sprint del sabato che la gara principale della domenica. Questo doppio successo è a suo modo storico, dato che Top Gun diventa il primo pilota a vincere gare con tre differenti case costruttrici. Un record tentato da Valentino Rossi nel suo passaggio in Ducati, ma fallito. Stessa storia per Jorge Lorenzo con Honda e Dovizioso con Yamaha. Ci è riuscito l'alfiere dell'Aprilia, che ha chiuso il cerchio aperto con la Suzuki a Silverstone ormai qualche anno fa, per poi passare in Yamaha e ora a Noale.

Un weekend indimenticabile. Non si può definire in altra maniera il fine settimana del nuovo Batman della classe regina. Benissimo nelle libere, fantastico in qualifica con il record della pista, perfetto nella sprint e pazzesco la domenica. Ma è proprio la gara vera che lascia esterrefatti, a bocca aperta. Una corsa sensazionale, quasi d'altri tempi. Una rimonta veemente dopo una partenza non ottima e una prima curva ingannevole. Un ritmo super e sorpassi azzeccati lo hanno riportato in alto, precisamente sul gradino più alto del podio, che gli mancava da oltre 1000 giorni.

Il pilota spagnolo ha finalmente trovato una sinergia perfetta con la sua Aprilia RS-GP '24, dimostrando una notevole superiorità nel controllo della frenata e nella gestione delle uscite di curva rispetto agli avversari. La sua abilità nel gestire il pneumatico posteriore e nel mantenere un ritmo costante è stata chiave per la sua vittoria, la prima con la nuova moto.

Da un certo punto di vista non è una sorpresa la doppietta di Austin. Sì perché Maverick già dal Qatar aveva messo in mostra ottime cose, confermate dalla vittoria nella sprint di Portimao e dalla bella gara portoghese, rovinata da un problema al cambio. In Texas tutto è andato per il meglio ed è arrivato un risultato di grande prestigio, che conferma il super momento di forma fisica, mentale e col mezzo.

Ma la domanda che tutti si pongono è: perché Viñales non è sempre così? Parliamo di un rider enigmatico, forse il più misterioso di questa fase storica. Un pilota dal talento sconfinato, che nessuno ha mai messo in dubbio. Purtroppo per lui non è mai riuscito a metterlo in mostra con costanza, incappando in troppi alti e bassi. La sua storia è l'emblema della discontinuità, soprattutto il suo periodo in Yamaha, dove è partito che sembrava essere il nuovo Marquez fino ad arrivare a voler rompere la moto a suon di "slimitate" in Austria. Poi l'ingresso in Aprilia in pompa magna ma con pochi risultati al seguito, mentre il compagno di box faceva faville incassando però quasi un decimo dello stipendio. Per molti addetti ai lavori gode di più considerazione di quanto meriti, forse è vero. Ma quando i pianeti si allineano e tutto fila via liscio, si candida addirittura a miglior pilota del mondo. Che quello di Austin sia l'ennesimo nuovo inizio?

Pilota umorale, troppo instabile mentalmente, incapace di mettere una pezza ai problemi di setting della moto su determinate piste. Questo e molto altro è Viñales, che però in questo 2024 sembra finalmente aver trovato la quadra ed essere tornato quello di un tempo. Difficile dire quanto possa durare questo momento di forma, ma se fosse "a lungo termine" avrebbe chance per lottare per il campionato? Difficile a dirsi. Il pilota quando vuole è fortissimo, ma è anche vero che Ducati sembra nel complesso essere più completa e competitiva dell'Aprilia, che va forte in alcune piste mentre in altre continua a pagare dazio. Per cui siamo stra felici di vederlo tornare in alto, ma alla lunga Martin, Bagnaia e compagnia otterranno risultati migliori di Top Gun.