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Pecco Bagnaia vicino a vincere il suo 2° titolo, Martin contro Michelin. Il Mondiale 2023 è davvero falsato dalle gomme?

Fabio Psoroulas

Aggiornato 20/11/2023 alle 17:38 GMT+1

MOTOGP - Pecco Bagnaia è sempre più vicino alla vittoria del suo secondo titolo consecutivo dopo il secondo posto in Qatar, che gli ha permesso di aumentare il suo vantaggio nella generale su Martin a +21 punti. Jorge però è infuriato dalla questione gomme, sempre più protagoniste di questo finale di stagione. Le prestazioni delle Michelin stanno condizionando questo mondiale?

Bagnaia: "Se dovessi perdere titolo contro Martin non sarebbe un fallimento"

Dopo oltre due mesi il circus della MotoGP torna in Europa. E' stato un filotto di gare impressionante in Asia, con una capatina in Australia per complicare le cose. Sette weekend dove è successo di tutto tra gare spettacolari o annullate, maltempo, caldo torrido, vincitori attesi e sorprendenti. L'ultimo atto in Qatar non è stato da meno, con la vittoria domenicale del super Fabio Di Giannantonio, la prima in carriera. Fantastico il romano a trionfare nella notte di Lusail davanti a Francesco Bagnaia e a Luca Marini, per un podio tutto tricolore. che a queste latitudini mancava da Silvestone 2015, oltre otto anni fa.

Diggia esulta, ma anche Pecco gode

Come detto più volte, il trionfo di Diggia è spettacolare per tante ragioni. In primis perché è arrivato dopo un periodo di sua costante crescita: dalla seconda parte di stagione l'alfiere del team Gresini ha svoltato, cambiando marcia (dal 12 ottobre 2023, giorno in cui il Team Gresini ha annunciato l'ingaggio di Marc Marquez nel 2024 proprio al suo posto, il 25enne pilota capitolino ha ottenuto 1 vittoria, 2 podi, 1 podio nella Sprint Race, un 4° posto e totalizzato in 5 GP e Sprint Race 83 punti, ben otto in più di quelli raccolti nei 34 round disputati in classe regina). Prima tanti buoni piazzamenti, poi il podio in Australia fino al fantastico weekend qatariota con podio nella sprint e successo nella gara vera. Il problema per lui è che questi risultati arrivano forse troppo tardi: clamorosamente a fine novembre il mercato MotoGP è ancora aperto, ma al 99% non ci sarà posto per lui l'anno prossimo. Di Giannantonio è stato coinvolto nell'affare Marquez, con il team Gresini che ha scelto di dare la moto al fenomeno di Cervera silurando il romano, che sembrava però cascare in piedi ereditando proprio dal Cabroncito una sella nel team ufficiale Honda. HRC però alla fine vorrebbe fare altre scelte, come la VR46, e quindi - salvo stravolgimenti, mai di escludere in questa folle stagione - non sembrano esserci più selle libere per lui. Un vero peccato, ma il motorsport è e anche questo: bisogna essere anche al posto giusto al momento giusto e Di Giannantonio ha sbagliato del tutto il timing per mostrare di saper ottenere risultati importanti in top class. Ora che è super competitivo non c'è più spazio nella classe regina. Almeno ha potuto togliersi lo sfizio di vincere la prima gara della carriera, battendo il campione del mondo in carica Francesco Bagnaia.
Pecco è battuto in Qatar, ma anche lui ha motivi per sorridere. Dopo l'anonima sprint, il portacolori della Ducati ufficiale è tornato a gareggiare alla grande comandando la corsa per larghi tratti. Nel finale il Diggia ne aveva di più e lui ha dovuto alzare bandiera bianca dopo aver rischiato il clamoroso crash in curva 1. Poco male per il pilota piemontese che comunque vede il suo bottino nella generale aumentare e non poco: ora i punti di vantaggio sono 21 quando manca solo il weekend di Valencia. Contando come era iniziato il fine settimana a Lusail è veramente tanta roba. In Spagna può andare abbastanza tranquillo, senza l'ansia di dover fare grandi cose. Nel motorsport abbiamo visto ogni tipo di situazione possibile, ma è anche vero che per conquistare il titolo deve fare 16 punti in due gare, non certo un'impresa impossibile, specie considerando che parliamo di un pilota che se si escludono le 5 volte in cui è scivolato, nella gara della domenica è sempre salito sul podio (14 podi in 19 GP).
  • Pecco Bagnaia vs Jorge Martin, il confronto stagionale in numeri a un GP dalla conclusione
-BAGNAIAMARTIN
PUNTI TOTALI437416
PUNTI IN GARA302260
PUNTI SPRINT RACE135156
VITTORIE GARA64
VITTORIE SPRINT RACE48
PODI IN GARA148
PODI SPRINT RACE1313
POLE POSITION 74
CADUTE/RITIRI 53
GIRI CONDOTTI IN TESTA215213

Martin lo sconfitto

Chi dal Qatar esce con le ossa rotta è invece Jorge Martin. Un po' come successo in Indonesia, lo spagnolo aveva chiuso la sprint con un sorriso a 32 denti, forte di una prestazione da primo della classe. Poi la domenica il drastico stravolgimento di orizzonte. Ma se a Mandalika aveva ancora dominato sino alla clamorosa scivolata, stavolta già dai primi metri di gara che ha manifestato grandi difficoltà, con una gomma posteriore che proprio non aveva grip. Ne è uscita una corsa quasi imbarazzante e con un ritmo veramente lentissimo. Un decimo posto difficile da digerire, soprattutto perché arrivato per colpe non sue. Ora Martinator ha bisogno di un miracolo in Spagna, recuperare 21 punti a Bagnaia. Impresa veramente ardua.

Gomme sempre più protagoniste in questo 2023

E qui si arriva al tema caldo di questo periodo: le gomme. Da ormai metà stagione le Michelin sono diventate le grandi protagoniste della classe regina, purtroppo però si parla di loro per i tanti problemi che creano tra pressioni, temperature, usura e mancanza di grip. Tutto ciò condiziona le gare, perché porta gli pneumatici ad essere troppo decisivi nell'esito finale, impedendo ai piloti di poter dare il loro 100% anche perché troppo in balia dei capricci dei loro battistrada. Ciò può essere anche interessante per lo spettacolo assolutamente imprevedibile, ma sicuramente diventa troppo una roulette russa.
Vedere a ogni gran premio davanti uno diverso alla fine dà un senso di incertezza, di precarietà. È esattamente quel che sovente accade in questo campionato: sono molto contento per Fabio Di Giannantonio e per la sua prima vittoria. Ha fatto una gran cosa. Ma mi pare evidente che non abbiamo certezze. Però intanto in televisione senti parlare per mezz’ora o quaranta minuti di gomme, delle temperature, se uno le deve risparmiare o può consumarle, se quell’altro ha preso troppa aria. Credo che sia venuto il momento di cambiare qualcosa. [Giacomo Agostini @Gazzetta dello Sport 19/11/2023]
Il commento di un mito assoluto come Ago, il pilota più decorato della storia del motomondiale, è totalmente corretto. E' bellissimo vedere che anche quest'anno ben otto piloti sono riusciti a conquistare un successo, se ci aggiungiamo i trionfi di Alex Marquez e Brad Binder al sabato arriviamo addirittura a 10 piloti diversi sul gradino più alto del podio. Ma un conto è che così tanti campioni si sono alternati alla vittoria grazie alle loro qualità e al loro manico, un altro è invece vedere prestazioni troppo altalenanti ogni fine settimana che porta a risultati diametralmente opposti da una domenica con l'altra. Solo in Asia abbiamo visto vincere alla grande gente come Bezzecchi, Bastianini e Zarco, per poi scomparire a metà gruppo solo sette giorno dopo. E la motivazione è quasi sempre la stessa: gli pneumatici.
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Michelin - Grand Prix of San Marino 2017

Credit Foto Michelin compétition

Un mondiale "deciso" dalla Michelin?

La gomma non andava. Non potevo fare molto. Sono stato l'unico a derapare in partenza. Ho provato a stare calmo nei primi giri, ma non avevo il ritmo per superare i piloti. È un peccato che il campionato si decida così. Non penso che si sia risolto in pista con un risultato. È stato qualcosa di molto strano. Per me è una vergogna, lo dico a prescindere da chi possa vincere. Ci sono gomme che vanno e non vanno. Non dico che sia stato fatto di proposito, ma così non ha senso" [Jorge Martin a Sky, 19/11/2023]
Queste sono le parole di Martinator nel post gara. Si evince naturalmente l'enorme frustrazione dello spagnolo, inerme nei confronti di una gomma che semplicemente non andava. Doveva dominare in gara, o comunque lottare per il successo. Ne aveva le possibilità, come visto nella sprint. Invece dopo lo spegnimento dei semafori è iniziata la sua lunghissima agonia chiusa tristemente al decimo posto, il peggior risultato della stagione se si escludono i tre GP in cui è stato vittima di cadute o scivolate. E' un peccato che questo meraviglioso campionato rischia di chiudersi tra le polemiche e i sospetti, influenzato o addirittura determinato dal rendimento di gomme con prestazioni troppo altalenanti, che una volta non vanno a Pecco come nella sprint e il giorno dopo penalizzano Martin, ma quest'elenco può essere lungo quasi all'infinito e coinvolge tutti i piloti della griglia. Vero, gli pneumatici sono un argomento da sempre fonte di discussione in questo sport, dal "gommino" di Valentino Rossi alla diatriba con le Bridgestone solo per citare diatribe emerse negli ultimi anni. Ma nel 2023 ci si aspetta che le gomme siano solo un mezzo utilizzato dalle moto, magari fonte di dibattito in termini strategici tra mescole soft, medie e dure, non certo che ogni treno di gomme diventi una questione di fortuna o un lancio di dadi.
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Pecco Bagnaia con Jorge Martin, MotoGP, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Questo è tutto ciò che non serve a questo sport

Dalla questione pneumatici non ci guadagna nessuno. In primis ci perde la Michelin, che sicuramente vede il suo nome su tutti i giornali da mesi ma non per qualcosa di positivo. Ma soprattutto ci perde in termini di credibilità la MotoGP intera, che già non sta passando un bel periodo. Dorna già deve fare i conti con un campionato che ormai è una Coppa Ducati mentre i colossi giapponesi annaspano nelle retrovie, se poi le gare sono decise più dalle gomme che dal talento e dalle abilità dei piloti in pista, la frittata è fatta. La gente vuole lo spettacolo, creato dalle qualità dei piloti in pista, non da gomme difettate. Urge lavorare a fondo su questa faccenda.
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Bagnaia: "Se dovessi perdere titolo contro Martin non sarebbe un fallimento"

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