Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Rossi, Lorenzo, Marquez, il titolo e l'importanza di arrivare a 350 punti in classifica

Stefano Dolci

Aggiornato 17/08/2015 alle 17:34 GMT+2

Negli ultimi 10 mondiali ben 7 volte si è laureato campione del mondo il pilota che ha totalizzato 350 o più punti. Con sette gare dalla fine e Lorenzo che ha agganciato Rossi in testa alla classifica (ma lo spagnolo avendo vinto 2 GP in più è favorito in caso di arrivo a pari punti) Vale ha capito che piazzarsi sul podio non basta: per prendersi il mondiale serve vincere e andare all'attacco

Jorge Lorenzo, Marc Marquez e Valentino Rossi festeggiano con lo champagne sul podio, LaPresse

Credit Foto LaPresse

"Per combattere con questo Lorenzo e provare a batterlo bisogna essere più veloci. essere regolari e salire sempre sul podio non basta. Dobbiamo fare di più. Sulla carta ci sono circuiti più favorevoli a Jorge che a me, ma non si può mai sapere a priori, la situazione cambia molto velocemente. E’ ancora molto lunga”. Se qualcuno pensava davvero che per Valentino Rossi provare a conquistare il decimo titolo della sua carriera sarebbe stata una passeggiata, nelle ultime due gare dopo la sosta di metà stagione ha capito che non è affatto così.
Sono bastati due terzi posti a Indianapolis e Brno al Dottore per perdere i 13 punti di dote che aveva accumulato prima della pausa di metà stagione: Rossi è l’unico pilota fra MotoGP, Moto2 e Moto3 ad essere salito sul podio in tutte le 11 gare finora disputate in questo 2015 eppure ciò non gli ha evitato di subire l’aggancio di Lorenzo, che quattro volte sul podio non ci è salito ma in virtù delle cinque vittorie collezionate fino ad oggi si è addirittura messo in una posizione più comoda rispetto a quella del pesarese. La regola, infatti, dice che in caso di arrivo a pari punti a fine stagione il titolo se lo aggiudicherebbe chi ha vinto più GP e Rossi avendo vinto due gare in meno rispetto al maiorchino sarebbe costretto ad arrendersi. Nelle prossime sette gare dunque Valentino dovrà paradossalmente essere bravo ad alzare l’asticella, vincere sui tracciati storicamente a lui favorevoli e, magari con l’aiuto di Marquez, Pedrosa e chissà delle Ducati in qualche pista, sperare che Lorenzo almeno in uno dei prossimi sette GP non salga sul podio come è successo nella prima parte di stagione.

L’importanza di raggiungere quota 350

Analizzando le ultime 10 edizioni del mondiale della classe regina si può facilmente evincere come ben sette volte chi ha vinto il titolo ha dovuto totalizzare almeno 350 o più punti per laurearsi campione del mondo.
I punteggi totalizzati dai campioni del mondo MotoGP negli ultimi 10 anni
2014Marc Marquez362
2013Marc Marquez334
2012Jorge Lorenzo350
2011Casey Stoner 350
2010Jorge Lorenzo383
2009Valentino Rossi309
2008Valentino Rossi373
2007Casey Stoner367
2006Nicky Hayden252
2005Valentino Rossi367
Più che mai quest’anno che la lotta appare serrata e a giocarsi l’iride sono tre autentici fuoriclasse come Lorenzo, Rossi e Marquez la sensazione è che sia necessario raggiungere o superare tale cifra per stare dalla parte del sicuro. Al netto dei 211 punti portati a casa fino ad oggi significa che Valentino deve puntare a conquistare almeno 139-140 punti in 7 gare. Non serve essere scienziati per capire che il margine di errore che Valentino ha è risicatissimo e già a Silverstone fra due settimane sarebbe molto importante che Rossi non perdesse più di quattro-cinque punti da Por Fuera (che sul circuito britannico è sempre andato velocissimo ed ha vinto 3 volte negli ultimi 5 anni).
picture

Marc Márquez y Valentino Rossi

Credit Foto Imago

E se Marquez più che uno sfidante fosse un potenziale alleato?

"Tra le piste che rimangono Silverstone è probabilmente la più ostica per me ma lì bisogna tornare ad essere veloci, non bisogna aspettare Misano per andare forte, potrebbe essere troppo tardi…”. Valentino nella sua analisi dopo la 'debacle' di Brno è apparso assolutamente conscio del peso specifico che la prossima gara avrà nell’economia del campionato. Se Lorenzo vincesse la sesta gara dell’anno, magari con una fuga d’autore come quella sciorinata sul circuito ceco, allora psicologicamente potrebbe acquisire una forza e una consapevolezza nei propri mezzi che lo renderebbero quasi invincibile. Valentino - che a Silverstone ha vinto tre volte in carriera nel lontano 2002, 2004 e 2005 e negli ultimi sette anni è salito sul podio solamente due volte – non può permettersi questo rischio e dovrà essere bravo a risolvere i problemi che lo hanno costretto a chiudere a oltre 10” di ritardo dal compagno di squadra, non sbagliare la qualifica e magari sperare che Marquez possa vincere la gara e battere Jorge come lo scorso anno. Storicamente la Honda è sempre stata molto consistente su questo tracciato sia in condizioni di asciutto sia di bagnato e Il Cabroncito è andato molto forte. Se Marc riuscisse a bissare il successo del 2014 per Valentino (che non può permettersi il lusso di non arrivare almeno a podio anche in questo appuntamento) potrebbe essere un affare visto che gli permetterebbe di perdere potenzialmente solamente 4 punti. Marquez in questo e in altri GP da qui alla fine (Aragon, Sepang e Valencia solo per fare tre esempi di piste nelle quali il 93 ha vinto nell’ultimo biennio) potrebbe tramutarsi anche in un alleato per Rossi che però deve prima di tutto pensare a fare il proprio dovere vincendo là dove storicamente è sempre stato superiore.
picture

MotoGP Misano 2014 Valentino Rossi

Credit Foto AFP

Misano e Phillip Island: dove il Dottore non può tradire

Per coltivare ambizioni di titolo, Rossi non può prescindere dal vincere almeno due o forse tre gare. I tracciati almeno sulla carta per compiere tale impresa ci sono: innanzitutto Misano dove Vale si allena quasi ogni settimana con la R1 stradale, la Yamaha è imbattuta dal 2010 e l’idolo di casa ha vinto tre volte negli ultimi sei anni. Occhio però che questa pista piace tanto anche a Lorenzo che dal 2011 al 2013 ha monopolizzato il primo posto con un filotto di successi. L’altro circuito nel quale Rossi è atteso al varco è Phillip Island, dove ha trionfato la passata stagione interrompendo un digiuno di successi che durava dal 2005 e Lorenzo non è mai riuscito a vincere dal suo avvento in MotoGP. In questi due appuntamenti Rossi non dovrà tradire le attese e perdere la chance di far mangiare la polvere allo scomodo compagno di squadra. Dopo Phillip Island rimarrebbero solamente due GP (Sepang e Valencia) e a quel punto se il divario fosse nullo o minimo sarebbe tutta una sfida di nervi e psiche. Il terreno dove Valentino ha sempre fatto la differenza.
Chi vincerà il mondiale MotoGP 2015?
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità