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Rossi, no alla Ducati

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Pubblicato 28/08/2009 alle 08:44 GMT+2

Il Dottore risponde alle voci corse dopo il rinnovo di Jorge Lorenzo con la Yamaha: "Sarebbe interessante come sfida, ma alla fine chi me lo fa fare? C'è la curiosità, nulla di più"

"Sono certo che Lorenzo abbia fatto la scelta giusta a rimanere in Yamaha. Ma sono certo che se fosse venuto un altro pilota al suo posto sarebbe stato interessante vedere cosa sarebbe successo". Valentino Rossi saluta con queste parole la conferma dello spagnolo Jorge Lorenzo alla Yamaha anche per il 2010.
"E' molto emozionante - afferma ancora Rossi - correre qui a Indianapolis. Quest'anno ricorre il centenario delle corse in moto qui e fa piacere esserci". Lo scorso anno la gara sul tracciato ricavato sul catino della 500 miglia, era stata funestata dall'arrivo della coda di un uragano, che non aveva consentito alla 250 di correre. Quest'anno la situazione appare differente, con previsioni del tempo molto positive. "Qui l'asfalto ha molto grip - ricorda Valentino - ma l'anno scorso quando iniziò a piovere era difficile stare in piedi. Credo che quest'anno ci sarà molto più spettacolo se il tempo sarà come oggi sarà molto divertente".
Ritornando alla "questione Lorenzo", a Rossi viene chiesto se il suo antagonismo con lo spagnolo stia avvantaggiando la Yamaha rispetto agli altri costruttori che sono costretti a fare molto sviluppo durante i week end di gara. "E' chiaro - risponde il Dottore - che avendo due piloti che vanno così forte, lo sviluppo della moto sia accelerato. Per ora siamo in vantaggio, ma capisco anche chi fa il lavoro di sviluppo durante le gare. Il pericolo è quello di fare come la Ferrari e la McLaren in F1 che per vincere il campionato del 2008 hanno spinto talmente tanto da trovarsi in affanno nel 2009. Credo comunque che la Yamaha rimanga il punto di riferimento per tutti i piloti della MotoGP".
Il lavoro di sviluppo per ora è tutto sulle spalle di Valentino Rossi, poi anche Lorenzo condivide i dati della telemetria, gli assetti e le scelte del Dottore: questa situazione suggerisce la volontà di alzare un muro ancora più alto nel box? "Sarebbe bello - commenta Valentino - che la mia telemetria non venisse divulgata. Alla fine nel lavoro che faccio io e quello che fa Lorenzo, i computer sono aperti e i dati si possono vedere. Ma non credo sia possibile fare diversamente. E' sempre difficile in un team non dire al tuo compagno di squadra cosa stai facendo, sarebbe un segreto di Pulcinella. Il fatto è che io metto a posto la moto e che poi la usa anche Lorenzo".
La Ducati ha tentato Lorenzo in questi mesi, è sulle tracce dell'altro spagnolo della Honda, Dani Pedrosa, ma non viene mai in mente a Rossi che correre con la moto di Borgo Panigale possa essere una bella sfida? "Io ho sempre avuto questa grandissima curiosità - confida Rossi - anche perché penso che riuscirei a giudare la Ducati come piace a me, quindi sarei competitivo. Ma la cosa più importante in questo discorso è un'altra: è che io sto troppo bene in Yamaha. Ho un'atmosfera che mi piace, lavoro con le persone che voglio io, ho il mio team con il quale lavoro da 10 anni e che non so se si potrebbero portare in Ducati. Chi me lo fa fare di andare via?".
"Sono andato via dalla Honda - dice ancora il pluricampione del mondo - per il gusto della sfida e perché c'erano delle incongruenze, mentre in Yamaha non ce ne sono. Però la curiosità c'è".
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