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La MotoGP riflette

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DaEurosport

Pubblicato 20/07/2009 alle 13:40 GMT+2

Si va verso la creazione di una "sorella maggiore" della Moto2, anche se si rischia qualche intoppo di regolamento. Il progetto pensato non rispecchierebbe infatti del tutto i dettami delle regole attuali. Ci sarà da lavorare

Mentre cala il sipario sull'ultima impresa di Valentino Rossi, che nel Gp di Germania ha colto il successo numero 101 ed è sempre più saldamente in testa al mondiale, per la Motogp è tempo di riflessione. La prossima stagione sarà quella del debutto della classe sostituta della 250, la Moto2.
Nonostante non ci sia ancora un regolamento tecnico scritto, tutti si stanno preparando a queste moto a metà strada tra il prototipo e la serie: telaio totalmente artigianale e motore uguale per tutti, il quattro cilindri in linea da 600cc derivato da quello che equipaggia la Honda CBR 600.
In questa classe, si è appreso nel week end al Sachsenring, potrebbe rientrare anche l'Aprilia. Pare che a Noale abbiano ricevuto ben 20 richieste per i telai della nuova serie. Giampiero Sacchi, responsabile della gestione sportiva del Gruppo Piaggio, ha ammesso: "Faremo la moto2 perché in tanti ci hanno richiesto materiale, ma non sappiamo ancora se le nostre moto verranno marcate con il logo Aprilia o se verrà lasciata libertà ai team di chiamarle come vogliono".
Ma quello che sta più a cuore a chi gestisce il circus è, in questo momento, la sopravvivenza della classe regina, oggi più che mai minacciata dagli effetti della crisi economica mondiale. Il primo team ha già dato forfait alla vigilia della gara del Sachsenring, lasciando a piedi Sete Gibernau. Altri sono appena sopra la soglia di sopravvivenza. In questa situazione e con l'annunciato definitivo ritiro della Kawasaki, potenzialmente per il 2010 ci saranno solo 16 piloti iscritti.
Un numero che mina la credibilità della MotoGP. Per cercare di tamponare la situazione, Carmelo Ezpeleta, Ceo della Dorna (la società che gestisce e organizza il mondiale), ha pensato di applicare il principio utilizzato per sostituire la 250. Il 'trucco' consiste nell'infoltire la griglia dei partenti con moto che non sono espressamente dei prototipi, ma che hanno motori derivati da quelli di serie. Si tratterebbe, in buona sostanza, di andare a pescare tra i motori più performanti della produzione di supersportive, accoppiando il tutto con una ciclistica "prototipo". Anche in questa categoria, potrebbe affacciarsi l'Aprilia, andando ad affiancare la Ducati.
La proposta potrebbe risolvere, almeno in parte, il problema della griglia povera che la MotoGP ha, ma si scontra con almeno due grandi scogli. Il primo è che le case costruttrici devono consentire l'utilizzo dei motori di loro produzione e non è detto che, ad esempio, la Honda - che già quest'anno fornisce alla serie maggiore ben sei moto - dia il via libera con la conseguenza, magari, di perdere qualche preziosissimo cliente.
Il secondo riguarda i regolamenti della Federazione internazionale, che per la MotoGp parlano espressamente di prototipi, mentre per le derivate di serie esiste già la Superbike. Per ora, comunque, questo secondo ostacolo sembra non preoccupare molto la Fim, anche perché la regola dei prototipi esiste anche in 250 e la Moto2 non la rispetta fino in fondo a causa dell'utilizzo di motori derivati dalla serie.
Il momento, comunque, certamente, non è roseo. I budget per correre, nonostante la crisi, sono sempre gli stessi. Anzi, la Honda avrebbe aumentato il leasing delle sue Motogp del 27%. Serve una soluzione per limare i costi e per trovarla, forse bisognerebbe guardare al passato dove le moto in griglia erano tante e le gare poche. Le attuali 18 prove sono un bell'impegno e prima di mettere in griglia delle moto che poco hanno a che fare con la filosofia del mondiale, si potrebbe iniziare con l'eliminare qualche trasferta extraeuropea (ci sono ben due gare in America e tre nella zona del sud est asiatico e l'Australia) e, forse anche una delle tre in Spagna. Sicuramente, nel week end di Donington, si continuerà a parlarne.
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