Rossi "Decido a giugno"

Il talento del Dottore è una dote di natura che capita solo a pochi e che nasce dal suo feeling con la moto, dalla reattività con cui legge gli sviluppi di un Gran Premio e dalla voglia insaziabile di correre e battere sempre con gli avversari. Ma il suo segreto è forse essere stato capace di adattarsi alle varie evoluzioni della moto, continuando così a vincere.

In un' intervista al settimanale Moto Sprint, il pesarese spiega come ha dovuto adattarsi alla moto passando dalla 125cc alla quarto di litro. Poi dalla 500cc è salito in sella a una 'mille' prima che il regolamento lo facesse finire sulla 800cc:

"Per me il passaggio alla 800 è stato il momento più difficile, per andare forte con una MotoGP 800 gommata Bridgestone devi tornare a guidare come con la 250 e non è per niente facile. Bisogna tornare a fare dei gran piegoni, a tenere giù la moto più a lungo e ritrovare una gran velocità di percorrenza della curva. E' stato difficile, ma posso ancora migliorare. Per Lorenzo, Stoner e Pedrosa, che hanno provato poco la mille è stato più facile adattarsi" .

Tutta questa fatica francamente non si vede e i problemi vengono nascosti dalla sua esperienza: "Oggi il pilota diventa decisivo per migliorare il sistema. L'esperienza conta più di ieri. Sono in una buona condizione psico-fisica, che viene anche dall'aver faticato tanto. Lavoro con Jeremy Burgess da dieci anni e ci intendiamo alla perfezione. Negli anni mi sembra di essere riuscito a fare cose che altri non hanno fatto. Il talento è questo. E' il feeling naturale che ho con la moto. Il mio futuro? Deciderò a giugno 2010". A vincere i Mondiali, dopo un po' anche Rossi si stancherà