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Gesto forte di Horton contro Sun Yang: non sale sul podio dei 400 col cinese e Detti
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Pubblicato 21/07/2019 alle 14:52 GMT+2
Dal nostro partner OAsport.it
Gwangju 2019, Horton non sale sul podio per protesta
Credit Foto Getty Images
Una scena già vista, ma in zona mista, davanti a oltre 200 giornalisti, all‘Acquatica Centre di Rio de Janeiro 2016 per i Giochi di tre anni fa, e dopo essersi messo al collo l’oro olimpico nella sua specialità preferita, i 400 sl. Questa volta Mack Horton, australiano di Melbourne, 23 anni, ha voluto dare un segnale ancora più forte dopo la gara iridata sulla stessa distanza di Gwangju (vinta da Sun Yang proprio davanti a lui e Gabriele Detti, stesso podio di Budapest 2017): si è rifiutato di salire sul podio durante la cerimonia di premiazione, alla quale comunque ha presenziato. Annunciando in anticipo la sua volontà a Gabriele Detti e invitandolo a fare lo stesso.
L’azzurro ha spiegato così poi l’accaduto ai microfoni RAI: “Sì, poco prima di arrivare davanti al podio – ha raccontato Detti, Mack (grande amico anche di Paltrinieri, con cui si è allenato assieme in Australia, NdC), mi ha spiegato il suo gesto. Voleva lo facessi anche io. Ma dopo “il mazzo che mi sono fatto per vincere il bronzo”, lasciatemelo godere questo podio, no”?. Scelta saggia, da parte del livornese: se uno sa di non essere nel torto, perché deve rinunciare alla gioia per cui ha lavorato un anno intero?
Brevemente spieghiamo l’accaduto che ha creato l’ennesimo attrito: Sun Yang, pluridecorato ma anche chiacchierato campione cinese, già squalificato tre mesi per doping (squalifica tenuta nascosta) è finito nuovamente nell’occhio del ciclone fin dal suo arrivo in Corea per il caso relativo alle provette antidoping prese a martellate lo scorso settembre, durante un test a sorpresa, in Cina, a casa sua. La FINA non ha preso provvedimenti, se non una semplice ammonizione al campione, ma la Wada ha fatto appello contro la decisione. E il TAS deciderà dopo i Mondiali. In più, tra Horton e Sun non corre buon sangue proprio da Rio, quando in una conferenza stampa difficile da dimenticare, dopo la gara sui 400sl, (Sun fu argento, Detti Bronzo), l’australiano si rifiutò di stringere la mano al cinese, ne parlò malissimo davanti ai microfoni e si girò dall’altra parte del tavolino per non mostragli nemmeno il fianco. Oggi ha spiegato con due parole l’accaduto:
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