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Pellegrini: "Giochi al 2022? Non posso inseguire la quinta olimpiade per sempre, tra un anno lascio"

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Aggiornato 11/04/2020 alle 13:20 GMT+2

L'azzurra si è detta pronta per combattere per essere a Tokyo nel 2021, ma ha lasciato intendere che la sua carriera agonistica non potrà andare oltre, per ragioni di età e perché ci sono altri progetti di vita in gioco: "Tra un anno, quando lascerò il nuoto, farò un superfestone".

Pellegrini - LEN European 2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Federica Pellegrini sta affrontando come tutti la sua quarantena in casa. Ferma da tre settimane col nuoto, si allena come può, cucina, passa il tempo col suo bulldog Vanessa. E nel frattempo si concede qualche svago social partecipando a dirette Instagram. Nella giornata, una dietro l'altra, ha affrontato la diretta con la pattinatrice Valentina Marchei e poi col Giornalista Giammarco Menga. E con entrambi sono venuti fuori discorsi molto interessanti.

Un possibile rinvio di Tokyo al 2022: "Non posso inseguire la quinta olimpiade per sempre"

Con Menga viene sviscerato il tema di Tokyo 2020, spostata al 2021 e ora messa in dubbio da qualcuno, con l'ipotesi di spostarla al 2022. Il pensiero di Federica è chiaro.
Quando ho ricevuto la notizia dello sportamento di Tokyo ero divisa tra due fuochi, perché un po’ era nell’aria, dato che questo virus era già partito da un po’ ed era improbabile che Tokyo si facesse quest’anno. L’unico dubbio era per l'anno, 2021 o 2022, e quando hanno detto 2021 sono stata felice. Chiaro, avrei preferito farle tra tre mesi, ma è stata la decisione giustaSe le spostassero ulteriormente al 2022? Non penso che ci sarei, sarei troppo in là con l’età, quest’estate farò 32 anni che per il nuoto sono un’età importante. Ho una preparazione fatta al millimetro e quando ci hanno stoppati con gli allenamenti eravamo giusti, a puntino, dopodiché se riprendiamo e ci rifermano un’altra volta non so se sarei in grado di ricominciare di nuovo. Non posso rincorrere questa quinta olimpiade per sempre, ce la metterò tutta e tra un anno cerco di esserci, ma se slittasse di un altro anno credo che farei un'altra scelta di vita.

"La chiave è avere passione"

Ormai Federica è sulla cresta dell'onda da tanti anni e sa qual è la ricetta per restarci, come racconta a Menga.
Io amo alla follia ciò che faccio: anche l’allenamento, seppur durissimo. La chiave di tutto è la passione per questo sport. Ci sono allenamenti e allenatori e crescendo gli allenatori si sono susseguiti ed è cambiata la metodologia, ma anche l’approccio all'allenamento. Fino a qualche anno fa facevo doppi allenamenti in vasca ogni giorno, ora mi alleno col doppio solo due volte alla settimana e prediligo l'allenamento a secco, la palestra è diventata molto più importante. Comunque è tutta una questione di equilibrio, per questo dico (come ho detto a proposito della preparazione olimpica) che accelerare e fermarsi, per poi riprendere manda un po’ in confusione. Quest’anno va bene e ci adattiamo, ma se risuccedesse l’anno prossimo prenderei decisioni diverse.

"Tra un anno lascio, dopo di me i campioni ci sono già"

Anche con Valentina Marchei si sono toccati tanti temi, tra cui quello di una famiglia futura, di cui Federica ha parlato più volte.
E’ uno dei motivi per cui non posso continuare a nuotare a lungo, vorrei diventare mamma all’età giusta. Dopo di me chi ci sarà? La situazione è abbastanza delineata. Nel mezzofondo ci sono Simona e Greg (Quadarella e Paltrinieri ndr), nel dorso Margherita (Panziera ndr), nel mezzofondo veloce Gabry che ha anche già preso una medaglia olimpica (Detti ndr) e per adesso le punte di diamante sono loro, ma sono già consolidate da anni e tra un anno quando io lascerò questo mondo a livello sportivo (e farò un superfestone!) continueranno a esserci loro.

E nel frattempo si pensa a quando tornare ad allenarsi...

L’acquaticità sarà il problema più grosso, per noi stare tanto fuori dall’acqua è difficile: è già complicato quando riposiamo il sabato e la domenica e il lunedì torniamo in vasca, figuriamoci ora che sono ferma da tre settimane. Speriamo che il 4 maggio almeno per gli atleti professionisti si possa ritornare ad allenarsi, altrimenti sarà dura, anche perché crearsi una palestra in casa e allenarsi si può fare, ma non è così semplice. Nel frattempo sto cercando di non pensarci: se ti fissi sull fatto che sei indietro con la preparazione, parti già con l’handicap. So che è difficile pensdare positivo, ma è l’unico modo.

"Un tempo davo rispostacce ai media, ora sono cambiata e loro con me"

Intanto, mentre si gestisce la parte atletica, bisogna pensare anche a quella mediatica e a volte il rapporto tra i mezzi di comunicazione e Federica Pellegrini è stato un po' conflittuale. Lei stessa ammette di essere stata a volte spigolosa e "non politically correct, perché ho sempre detto ciò che pensavo fosse giusto dire in quel momento".
Negli anni il mio rapporto coi media si è modificato. Sono arrivata al successo che ero molto giovane, avevo 17 anni, ero ingrassata tanto, mi era esplosa l’acne che mi ha lasciato anche delle cicatrici sul viso. Insomma, ero inca***ta col mondo, non ero preparata a un certo tipo di pressione e di rispostacce ne ho date diverse. Col tempo sono cambiata e anche i media sono cambiati con me. Io sono diventata più riservata, soprattutto per quanto riguarda le questioni più personali, e anche i giornalisti più gossipari l’hanno capito e li ho trovati molto rispettosi nei confronti di questo mio aspetto.

"Ho sempre nuotato e non ho mai pensato ad altro, ma se non vedo il fondo..."

Tra le curiosità saltate fuori con Velentina, si parla di una carriera alternativa nel caso in cui Fede non fosse diventata una nuotatrice e della sua paura di nuotare in mare aperto.
Sono stata "buttata" in acqua da neonata da mia mamma per corsi di ambientamento e di acquaticità e per botta di c... ho trovato il mio sport alla prima. Da lì non ho mai smesso. Dai 5 ai 6 anni ho provato la ginnastica artistica perché mi ero un po’ stufata di stare in acqua, ma non c’era versao: mi sono ributtata in acqua e non ho più smesso. Sono troppo alta per la ginnastica artistica? Sono 1.79... Da piccolissima, però, dicevo che volevo fare l’archeologa, mi intrigava un sacco la storia egizia. La fobia di nuotare in mare? Dipende dall’acqua: se è molto scura non ce la posso fare, se invece vedo il fondo non c’è problema. Mi è capitato più volte di essere buttata giù da una barca e quando non vedevo sotto mi sono dovuti venire a prendere. Non vado in panico e in iperventilazione, ma mi blocco: mi devono recuperare e portare alla scaletta.

La passione per la moda e un'asta benefica per aiutare Bergamo

Chiacchierando del più e del meno sia con Marchei, sia con Menga, salta fuori la passione per la moda e le scarpe e un tema importantissimo: un'asta benefica con i propri cimeli il cui ricavato adrà devoluto all'ospedale di Bergamo, città straziata dall'emergenza Covid-19.
La mia passione per la moda e le scarpe nasce dal fatto che passo tutta la vita scalza e in costume ed è un modo per evadere. Sui tacchi ho imparato a camminarci bene abbastanza presto, non le uso sui sampietrini a Verona e non sono comodissime, ma mi piace metterle quando posso. Contarle? Impossibile! Io prediligo i tacchi, ma credo che tra quelle e sneakers arriviamo a 500. ho anche dei pezzi unici, creati apposta per occasioni importanti come quelle che ho indossato alla cerimonia di apertura di Rio 2016, quando ho fatto da portabandiera. Alcuni di questi unici ci saranno nell'asta benefica che ho organizzato per aiutare Bergamo. Oggi pomeriggio faremo la prova generale. I cimeli sono stati spediti e se tutto andrà bene partirà il comunicato con i dettagli. Avremo un battitore d’asta d’eccezione che non posso svelare. Ci sono in totale 59 cimeli di sportivi importanti e tutti i miei vestiti dell’ultima edizione di Italia's Got Talent. Martedì pomeriggio ci sarà l’asta e tramite Instagram vi comunicherò i dettagli. Tutto il ricavato andrà all’ospedale di Bergamo che tutt’ora è in difficoltà.
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