Dorando Pietri e quel vuoto finalmente colmato: c'è anche lui nella Walk of Fame

Ilaria Bottura

Aggiornato 19/10/2015 alle 18:38 GMT+2

Colmato un vuoto importante nella Walk of Fame del CONI: ora c'è anche Dorando Pietri, l'atleta "famoso per non aver vinto" la Maratona del 1908, aggiunto insieme a Maurizio Damilano.

Olympic Games London 1908 Dorando Pietri

Credit Foto Imago

Vi avevamo raccontato lo scorso maggio dell'inaugurazione della Walk of Fame del CONI, il cammino delle stelle ricreato nei pressi della sede del nostro comitato olimpico, parlandovi principalmente delle donne inserite in questa lista. Non avevamo sottoliteato, però, una grave mancanza: quella di Dorando Pietri.
E' vero, ufficialmente il corridore non vinse la maratona di Londra 1908, ma è di sicuro uno dei "perdenti" più famosi della storia e la sua vicenda commuove tutti ancora oggi, a distanza di più di un secolo.

L'arrivo straziante

Per chi non se lo ricordasse, Dorando Pietri corse la maratona ai Giochi di Londra di inizio secolo scorso, tagliò il traguardo per primo, ma fu squalificato. Questo perché nel finale di gara crollò in vista dell'arrivo e fu aiutato a più riprese dai giudici di gara a rialzarsi e riprendere la sua avanzata. Sono immagini molto toccanti, simbolo di una fatica e un dolore soltanto immaginabili; purtroppo però il regolamento parlava chiaro e gli aiuti non erano ammessi. Per questo a Pietri, che dopo il traguardo svenne e fu portato via in barella, non fu mai data la medaglia d'oro per quella prova, ma il suo stoicismo fu comunque apprezzato dall'allora regina Alessandra, che gli volle conferire una coppa per riconoscergli comunque l'impresa, premio che sembra essere stato suggerito dallo scrittori sir Arthur Conan Doyle, il "papà" di Sherlock Holmes.

"Famoso per non aver vinto"

L'impresa tragica, la stima di Conan Doyle, della regina e la successiva colletta organizzata perché potesse aprire una panetteria una volta tornato in Italia contribuirono a creare il mito di Dorando Pietri, quell'atleta diventato "famoso per non aver vinto" come si usa dire di lui. A rigor di logica, quindi, non avrebbe dovuto essere inserito nella WoF, sebbene dopo questa "disavventura" abbia guadagnato una straordinaria popolarità e sia passato poi al professionismo, vincendo molte gare prima del ritiro. Il suo alone leggendario, però, basta da solo per renderlo uno degli atleti italiani più famosi della storia.

Con lui anche Maurizio Damilano

Se in questa lista mancava qualcuno, non era solo dorando Pietri. La Commissione Atleti ha infatti ratificato anche l'inserimento di un altro assente illustre, Maurizio Damilano. Il marciatore fu uno specialista della 20 km e su questa distanza vinse l'oro a Mosca 1980 (più i bronzi di Los Angeles 1984 e Seul 1988) più due ori mondiali, a Roma 1987 e Tokyo 1991, nonché altri titoli ad arricchire la bacheca. Uno così si poteva lasciare fuori? Meno male che la Commissione ha fatto un'attenta revisione per rendere a questi atleti straordinari il loro giusto posto nel panorama sportivo italiano.
Un estratto del programma "Sfide" di Rai 3, dedicato all'impresa di Pietri nel 2008, ovvero 100 anni dopo la sua "non vittoria".
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