Il Cremlino si difende: “Le accuse di doping sono calunnie”
DaLaPresse
Pubblicato 13/05/2016 alle 12:47 GMT+2
L’inchiesta del New York Times sulle medaglie di Sochi macchiate dall’ombra del doping ha scatenato la contro-reazione della Russia e dei diretti interessati: “Sono accuse assolutamente infondate – ha dichiarato il Cremlino – e l’ex-direttore del laboratorio antidoping è un voltagabbana”
Il Cremlino ha respinto le accuse sull'attuazione, da parte della Russia, di un sofisticato programma di doping alle Olimpiadi dello scorso inverno, etichettate come calunnie, e ha definito l'ex-capo del laboratorio di doping russo "un voltagabbana".
La Russia, già impegnata a rovesciare la squalifica imposta all'atletica per le Olimpiadi di Rio di quest'anno, si è difesa dalle accuse dell'inchiesta del 'New York Times' sulle rivelazioni di Grigory Rodchenkov, ex-capo del laboratorio anti-doping russo, secondo cui il programma di doping alle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014 comprendeva almeno 15 atleti vincitori di medaglie. "Accuse assolutamente infondate", ha detto Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ai giornalisti. "Non sono suffragate da alcun dato affidabile, non sono supportate da alcun tipo di documento. Tutto questo appare semplicemente come la calunnia di un voltagabbana".
La replica degli atleti coinvolti
Anche lo sciatore russo Alexander Legkov e il bobbista Alexander Zubkov, accusati di doping dall'ex direttore del laboratorio antidoping russo, hanno etichettato le affermazioni come "sciocchezze e calunniose", riferisce l'emittente russa Match Tv.
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