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Coppa Italia 2024 - Conegliano trionfa: 3-2 su Milano! Pokerissimo di fila, 14° trofeo italiano consecutivo

Marco Arcari

Aggiornato 19/02/2024 alle 08:47 GMT+1

PALLAVOLO, COPPA ITALIA 2024 (F) - Vince sempre Conegliano! La Prosecco Doc Imoco batte 3-2 l'Allianz Vero Volley Milano nella finale di Trieste, facendo così pokerissimo consecutivo di trionfi in Coppa Italia. Dal 3 febbraio 2019, data dell'ultima sconfitta in una finale (2-3 vs Novara in Coppa Italia) le Pantere hanno infatti vinto 5 Supercoppe Italiane, 5 Coppe Italia e 4 Scudetti. Clamorose!

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Probabilmente, una delle finali più belle e combattute nella storia recente della Coppa Italia. Indubbiamente, l'ennesimo spettacolo che la pallavolo italiana al femminile riesce a offrire, sia sul taraflex che sugli spalti di un Pala Rubini gremito da oltre 7.000 appassionati e tifosi. A vincere è, come sempre, un'infinita Prosecco Doc Imoco Conegliano. La squadra allenata da Daniele Santarelli regola infatti al tie-break (15-11) l'Allianz Vero Volley Milano, conquistando così la sua 5ª Coppa Italia consecutiva nonché il 14° trofeo italiano di fila nella sua storia.
L'ultimo k.o. in una finale a livello nazionale risale infatti al 3 febbraio 2019, quando le Pantere persero al tie-break la Coppa Italia contro l'Igor Gorgonzola Novara. Una striscia vincente irreale, frutto del lavoro di un club che cambia, si evolve, ma resta sempre ai massimi livelli mondiali di questo sport. Milano prova ad avvicinarsi, ma Paola Egonu è croce e delizia per il club rosablù: strepitosa per oltre tre set e autrice di 35 punti, l'opposta azzurra commette però sei pesantissimi errori in un tie-break domato invece da Alessia Gennari.
Una gara in cui gli oltre 7.000 fortunatissimi spettatori possono anche ammirare il talento eterno della fenomenale Kelsey Robinson-Cook. La banda statunitense è la nostra assoluta MVP (Asia Wolosz quella reale), non soltanto per la sua capacità di risultare chirurgica in attacco, ma anche per una qualità spaziale in ogni fondamentale, aspetto che torna utilissimo all'Imoco nei momenti cardine di questa finale. Alternando tra diagonali strettissime, pallonetti spinti geniali e "sciarpate" in parallela, Robinson-Cook riesce a dominare offensivamente - e ben più di quanto si possa comprendere nel leggere il suo 28% di efficienza a tabellino - ancor di più di quanto non riesca a farlo tra difesa e ricezione. Dietro al martello a stelle e strisce, c'è però una squadra capace di superare qualsiasi difficoltà e perfino una Milano che riesce a difendere di tutto (specie nel 2° e nel 4° set, guarda caso quelli vinti). Nel momento in cui c'è però da limare gli errori e giocare coralmente, Conegliano si dimostra nettamente superiore e il 3-2 finale diventa allora solo un mero risultato, che necessita per forza ulteriori contestualizzazioni. L'evoluzione del tie-break è in tal senso molto utile, poiché la Prosecco Doc non ha bisogno di strafare e nemmeno di giocare ai suoi massimi livelli, ringraziando invece gli errori di un'Allianz che diventa monotematica nel gioco offensivo. Evidente il fatto che Alessia Orro finisca per sovraccaricare oltremodo Egonu, venendo "ripagata" con 4 errori in attacco e i due falli offensivi - pestate della linea dei tre metri in tentativi di attacco da seconda linea - che chiudono la finale consegnando di fatto la quinta Coppa Italia consecutiva nelle grinfie, più che mani, delle Pantere. La sesta della loro storia, ovvero le stesse conquistate da Teodora Ravenna e Bergamo, le due squadre che erano in testa all'albo d'oro della competizione prima di oggi.
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Micidiale Isabelle Haak: diagonale senza senso nei 3 metri

Per il resto, un testa a testa tra le due squadre che verosimilmente si ritroveranno anche in finale Scudetto, poiché quelle più complete e dotate di talento. Proprio nell'ampiezza del roster risiede un loro evidente punto di forza, che oggi Conegliano sfrutta però meglio. Kathryn Plummer è infatti perfetta per almeno tre set, tenendo alla grande in ricezione (39% di perfetta, 1 solo ace incassato) e martellando con sistematicità in attacco ma, nel momento in cui non mette più palla a terra, coach Santarelli può dare spazio a Gennari. Fin da subito bersagliata in ricezione, poiché Milano ha preparato questa finale scegliendo saggiamente di non cercare il piano di rimbalzo del bagher di Robinson-Cook, la grande ex di giornata è molto solida nel rispondere ai servizi avversari, fenomenale su tante difese e preziosissima pure in attacco. Proprio un suo mani-out frutta la parità (6-6) verso la metà del 5° set, ma soprattutto prolunga quel mini-break che diventa poi il 4-0 decisivo a spezzare le ultime resistenze milanesi e indirizzare definitivamente questa finale. A Milano resteranno un bel po' di rimpianti sportivi, dato che l'Imoco oggi concede davvero tanto con eccessivi errori in battuta (22, a fronte di 0 ace) e una correlazione muro-difesa meno granitica del solito, ma pure diverse consapevolezze. Tra cui l'evidente dominio a muro (16), la ritrovatissima Raphaela Folie, MVP contro Scandicci e anche oggi protagonista, seppur a intermittenza, e soprattutto l'indomita Myriam Sylla, quest'ultima fondamentale a 360° e davvero troppo poco servita in un tie-break che l'Allianz Vero Volley avrebbe potuto comunque gestire meglio, senza dubbio. Le regine restano però sempre loro, le Pantere. Per quanto la stagione resti ancora lunga e piena di insidie, Conegliano è sempre la squadra da battere, sia in Italia che in Europa.
Prosecco Doc Imoco Conegliano - Allianz Vero Volley Milano 3-2 (25-21; 22-25; 25-19; 19-25; 15-11)
  • Conegliano: Piani, Plummer 13, Robinson-Cook 14, Squarcini n.e., De Kruijf 1, Gennari 2, Lubian 11, De Gennaro (L), Haak 23, Bugg n.e., Wolosz, Lanier, Fahr 9, Bardaro (L) n.e. All. Santarelli.
  • Milano: Cazaute, Malual, Heyrman 1, Folie 7, Orro 3, Prandi, Pusic (L) n.e., Rettke 12, Bajema 3, Sylla 10, Egonu 35, Daalderop 2, Candi, Castillo (L). All. Gaspari.
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Orro: "A Parigi 2024 per una medaglia, Milano costruita per vincere"

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