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Imoco Conegliano immortale! Batte al tie-break (15-11) Scandicci in gara-2 e riapre la Finale Scudetto

Marco Arcari

Aggiornato 21/04/2024 alle 00:03 GMT+2

PALLAVOLO, SERIE A1 - Semplicemente, immortale. Conegliano riapre la finale Scudetto, battendo Scandicci al tie-break (15-11) in gara-2 e nonostante una sfida molto, molto complicata. La Prosecco Doc Imoco paga una condizione fisica tutt'altro che perfetta, ma rimette in equilibrio la serie per il Tricolore al netto di una grande Kate Antropova (34 punti). Gara-3 mercoledì 24 aprile, ore 20:30.

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Spettacolo ci saremmo attesi e show ci viene regalato, anche in gara-2 della finale Scudetto di Serie A1 Tigotà 2023-24. La Prosecco Doc Imoco Conegliano esulta al tie-break, regolando 15-11 la Savino Del Bene Scandicci sul taraflex di Palazzo Wanny e riaprendo così questa serie per il Tricolore. Vedendo l'andamento della sfida, anche questo match lascia un po' di rimpianti per una delle due squadre: in gara-1 era successo alle Pantere, mentre stasera tocca alla formazione allenata da Massimo Barbolini, che si spegne nel set decisivo dopo un'altra grande prova.
Nonostante i 34 punti di una devastante Kate Antropova, una correlazione muro-difesa a tratti clamorosa e la lucidissima regia di Maja Ognjenovic - calata però nel tie-break - Scandicci non riesce difatti a capitalizzare del tutto i suoi sforzi e volare così sul 2-0 nella serie. L'Imoco ringrazia Alessia Gennari, decisiva a 360° nel finale di partita, e il talento offensivo di Kathryn Plummer, quest'ultima autrice dei tre punti consecutivi che spezzano gli ultimi equilibri a metà tie-break. Già da adesso, grande attesa per gara-3, in programma mercoledì 24 aprile (ore 20:30) al Pala Verde.
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Magata con schiacciata da terra: punto dell'anno di Moki De Gennaro

La partita

Come gara-1, anche il secondo atto della finale Scudetto è gara dai mille volti. Rispetto alla sfida giocata 72 ore fa, alcuni aspetti tattici restano comunque immutati. A cominciare dal muro-difesa di Conegliano, fondamentale in cui le Pantere non riescono proprio a trovare quella continuità mostrata invece in quasi tutte le partite importanti della stagione, facendosi perciò "usare" dalle avversarie senza riuscire a rigiocare palloni che, solitamente, non cadrebbero quasi mai negli 81 metri quadrati occupati dalle gialloblù. Non cambiano neppure le scelte di Ognjenovic nella distribuzione del gioco, dato che l'alzatrice serba prosegue nello sfruttare al massimo il trio Antropova-Herbots-Zhu, velocizzando invece raramente al centro per Carol e Linda Nwakalor. Complice indubbiamente l'altalenante ricezione delle compagne, visto che la Savino Del Bene si ferma al 36% di positiva (13% di perfetta) e stasera si mostra molto più in sofferenza sui turni in battuta avversari, rispetto a quanto visto mercoledì scorso. Le novità sono invece rappresentate dalla condizione fisica dell'Imoco e dalla prestazione personale di Gennari. La Prosecco Doc non sembra infatti brillante come suo solito, avendo forse svolto un lavoro ad hoc in vista della finale di Champions League, che si giocherà domenica 5 maggio 2024 ad Antalya (Turchia). Questa mancanza di brillantezza si nota in modo evidente dall'imprecisione di alcune giocate e dalla poca reattività di diverse giocatrici, ad eccezione di un'inossidabile Moki De Gennaro (non a caso MVP).
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Antropova devastante, diagonale stretta da urlo contro Blaj

Più che una novità, la prova di Gennari rappresenta invece una conferma del talento di una giocatrice sempre pronta ed efficace, anche in un ruolo diverso rispetto a quelli svolti nelle fasi precedenti della carriera. Nel momento in cui Conegliano non riesce proprio a carburare nel fondamentale del muro, coach Daniele Santarelli richiama in panchina Marina Lubian per sostituirla con Robin de Kruijf e, per la regola delle tre giocatrici italiane contemporaneamente in campo, deve inserire anche la schiacciatrice al posto di Kelsey Robinson-Cook. Gennari risponde alla grande, lavorando egregiamente in seconda linea e poi propiziando quel break di 3-0 con cui le campionesse d'Italia in carica si rimettono in carreggiata nel tie-break, passando da uno svantaggio di tre punti (3-6) alla parità. Bisogna poi analizzare anche un altro aspetto di questa finale per il Tricolore: l'imprescindibilità della battuta. Tanti errori per entrambe le formazioni - 16 di Scandicci, a fronte di tre ace (tutti di Antropova), 18 invece per Conegliano, che trova quattro servizi vincenti - eppure l'Imoco oggi performa meglio, specie coi turni di Asia Wolosz e Sarah Fahr. Infine, le complessità della P1, ossia quella rotazione in cui la palleggiatrice si trova in zona uno. Anche stasera, i break più importanti di ogni squadra sono infatti maturati quando l'avversaria era nella sua P1, obbligando spesso i due allenatori a invertire le proprie "attaccanti" di prima linea tramite movimenti a tagliare il campo in verticale e vari incroci di traiettorie tra giocatrici. Il 27 aprile gara-3: attesa un'altra sfida al cardiopalma.

Il tabellino

Savino Del Bene Scandicci - Prosecco Doc Imoco Conegliano 2-3 (25-23; 21-25; 25-19; 23-25; 11-15)
  • Scandicci: Alberti, Herbots 10, Zhu 12, Ruddins n.e., Di Iulio, Ognjenovic, Parrocchiale (L), Armini (L) n.e., Nwakalor 6, Washington 1, Carol 7, Antropova 34, Diop, Nowakowska n.e. All. Barbolini.
  • Conegliano: Piani (L) n.e., Plummer 17, Robinson-Cook 11, Squarcini n.e., de Kruijf 3, Gennari 2, Lubian 12, De Gennaro (L), Haak 27, Bugg, Wolosz 2, Lanier 2, Fahr 9, Bardaro. All. Santarelli.
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