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Pallavolo - Il Brasile di Carol, Gabi e coach Zé Roberto: ecco l'avversaria dell'Italia in semifinale

Marco Arcari

Pubblicato 13/10/2022 alle 12:24 GMT+2

PALLAVOLO, MONDIALI 2022 (F) - Alla scoperta del Brasile di coach Zé Roberto, avversario dell'Italvolley in semifinale. La schiacciatrice Gabi, capitana, è la stella di un gruppo che sta attraversando un cambio generazionale. Insieme a lei, spiccano la centrale Carol e le due palleggiatrici (Macris-Roberta). I bookies danno il Brasile sfavoritissimo: per noi, è semplice e pura follia.

Gabi Guimaraes, schiacciatrice del Brasile, durante i Mondiali femminili 2022

Credit Foto Eurosport

Tempo di semifinali ai Mondiali femminili 2022. Da una parte, Serbia e Stati Uniti daranno vita a una sfida in cui il talento di Tijana Boskovic e quello di Andrea Drews potrebbero fare la differenza. La nazionale serba di coach Daniele Santarelli arriva però al penultimo atto iridato con l'evidente stanchezza derivante dal successo 3-2 sulla Polonia, ottenuto dopo una partita incredibile e dominata da Magdalena Stysiak (40 punti), ma vinta dalla stessa Boskovic (36). Quella allenata dal leggendario Karch Kiraly si è invece imposta agilmente (3-0) su una Turchia mai continua in questo Mondiale e potrà avere dalla sua parte un po' di freschezza in più, aspetto da non sottovalutare in una competizione dai ritmi così serrati.
Dall'altra parte del tabellone, Italia e Brasile si rincontrano dopo il successo delle verdeoro al tie-break (17-15) nella seconda fase e, per molti, si tratta di una finale anticipata. La storia di questa rivalità parla di un evidente dominio brasiliano, visto che su ventotto precedenti FIVB l'Italvolley ne ha vinti soltanto 6, incluso quello che metteva in palio la medaglia d'oro all'ultima Volleyball Nations League. I bookmakers vedono le Azzurre nettamente favorite, tanto che il Brasile arriva a pagare tre volte e mezzo la posta, ma non c'è nulla di più errato. Senza voler mancare di rispetto alcuno a quei professionisti, non esiste una differenza così ampia tra queste due nazionali o, almeno, non sussiste attualmente. La Nazionale è senza dubbio squadra che può potenzialmente dominare contro qualsiasi avversaria, grazie a diversi elementi cardine del proprio roster, ma il Brasile di coach Zé Roberto rimane squadra fortissima, anche se nel mezzo di un ricambio generazionale.
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Gabi è la stella più luminosa

Per gli insegnanti di mini-volley, Gabi Guimaraes è una fonte inesauribile di esempio. La schiacciatrice classe 1994 vanta una padronanza incredibile di qualsiasi fondamentale e, finora in questi Mondiali, è semplicemente stata devastante. 174 punti (8 ace), col 48% di eccellenza in attacco, grande tenuta in ricezione - nel quarto di finale col Giappone, vinto con un'epica rimonta dallo 0-2, ha girato col 59% di positività - attenzione anche a muro ed efficacia dai nove metri. Contro le Azzurre, nel già citato precedente in questo torneo iridato, aveva messo a referto 30 punti e dominato sia da posto 4 che nell'attacco in pipe, risultando spesso inarrestabile anche dal competente muro delle Azzurre. Coach Zé Roberto sa bene che la sua numero dieci non è soltanto la capitana di questo Brasile, ma ne impersonifica anche l'anima più dura e combattiva: aspetto, questo, che consente alle verdeoro di uscire quasi sempre dalle paludi di una sfida in cui non riescono a giocare la loro classica Pallavolo, compensando così con quell'aspetto emotivo in cui l'Italia, almeno in questa competizione, non ha ancora dato il meglio di sé. In ottica semifinale, tenere impegnata Gabi in ricezione e leggerne meglio le traiettorie in attacco è chiave imprescindibile per avere successo, anche perché in diverse partite la stella di questo Brasile ha compensato con classe cristallina al rendimento di diverse compagne, anzitutto le titolari di posto 2, Kisy e Tainara.
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Fattore centrali: Carol fa un altro sport

Quando gioca il Brasile, in ogni timeout dei coach avversari sentirete sempre questa frase: "Mi raccomando, non su Carol!". Il riferimento è alla direzione di diagonale quando la centrale brasiliana si trova in prima linea - e quindi può andare a murare - onde evitare che il pallone ritorni nella propria metà campo al doppio della velocità. In questi Mondiali, Ana Carolina vanta 47 muri-punto e, con Anna Danesi (36), è indiscutibilmente la migliore nel ruolo. Nel fondamentale a rete, la brasiliana fa proprio un altro sport, sfruttando un'elevazione senza eguali e un'innata capacità nel saper direzionare il piano di rimbalzo anche quando non è composta tra rincorsa e tempo del salto. Il problema, per le avversarie, è che Carol rimane anche un'attaccante extra-lusso, ben più di quanto non possa raccontare il 48% di eccellenza che sta tenendo in questo torneo. Per il muro avversario significa dover sempre scegliere con attenzione se opzionare sui suoi 1° tempi o andare a lettura sull'evoluzione dell'alzata brasiliana, dettaglio non da poco per un fondamentale che viene eseguito in frazioni di secondo. Contro di lei, le Azzurre dovranno quindi fare molta attenzione da posto 4, ma anche Danesi - finora inarrestabile coi 1° tempi (62% di eccellenza in attacco) tranne che nel precedente match col Brasile (7/17) - e Paola Egonu, per quanto quest'ultima sia capace di toccare vette in altezza inesplorabili anche per una fenomenale centrale come la brasiliana, dovranno evitare di scherzare col fuoco.
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Estro in palleggio: Macris-Roberta, che coppia!

Sia chiaro fin da subito: Alessia Orro è ampiamente in lizza per il riconoscimento di miglior palleggio in questi Mondiali 2022. Fatta tale debita, ma necessaria, precisazione, è altrettanto evidente che la coppia di palleggiatrici del Brasile resta di primissimo livello. Mácris Fernanda Silva Carneiro ha un feeling ormai naturale col duo Carol-Gabi e, per quanto le sue opposto stiano faticando in questa rassegna iridata, non ha difficoltà nemmeno nello smarcare il posto 2 dal muro avversario con una velocità di pensiero - prima ancora che di mani - da top player. Roberta Silva Ratzke, a 32 anni d'età, garantisce altrettanta esperienza e si trova decisamente a suo agio nel gioco in fast, aspetto da non sottovalutare considerando che, nel precedente a questi Mondiali, Caroline de Oliveira Saad Gattaz ha fatto la differenza con questo tipo di attacco. Dipenderà ovviamente anche da quale sarà la coppia di centrali Azzurre. Nelle ultime due sfide contro la Cina, Cristina Chirichella è rimasta a guardare per un problema muscolare all'addome, mentre sul taraflex ci è andata Marina Lubian con rendimento alterno. La giovanissima neo-Pantera di Conegliano ha infatti dominato l'ultimo turno della seconda fase, pagando però qualche passaggio a vuoto in attacco quando il muro cinese ne ha preso le misure durante il quarto di finale.
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