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Pallavolo - Il Brasile mura l'Italia e va in finale: le Azzurre si giocheranno il bronzo contro gli USA

Marco Arcari

Aggiornato 13/10/2022 alle 22:56 GMT+2

PALLAVOLO, MONDIALI 2022 (F) - Il Brasile supera 3-1 l'Italia e si prende la finale iridata - sabato 15 ottobre, ore 20:00, contro la Serbia - mentre le Azzurre contenderanno il bronzo agli Stati Uniti. Semifinale senza storia, dominata dalle verdeoro con 21 muri-punto, tantissima efficacia dai nove metri e lo strapotere di una sontuosa Gabi (20). All'Italia non bastano i 30 punti di Paola Egonu.

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Una semifinale senza storia, innegabile. Il Brasile di coach Zé Roberto gioca la partita perfetta e vince 3-1 contro l'Italvolley di Davide Mazzanti, arrivando al 24° successo in ventinove scontri diretti con le Azzurre, per volare così in finale mondiale con la Serbia, con sfida in programma sabato 15 ottobre 2022 alle ore 20:00. L'Italia si giocherà invece la medaglia di bronzo contro gli Stati Uniti, sempre il 15 ottobre ma alle ore 16:00 sul taraflex di Apeldoorn. La delusione è evidente, ma non cocente: questa Nazionale era tra le favorite, ma non la favorita numero uno, anche se per tanto tempo si è continuato erroneamente a sostenerlo.
La squadra verdeoro domina dai nove metri, mettendo in crisi la ricezione italiana e poi salendo in cattedra a rete con ben 21 muri-punto - 10 della sola Ana Carolina Da Silva, meglio conosciuta come Carol, la miglior centrale di questo torneo per distacco - mentre l'Italia prova ad aggrapparsi a Paola Egonu (30 punti), ma l'opposto non può fare tutto da sola. Pesa, come un macigno, la parallela che la stessa Egonu manda out sul 24-23 nel 3° set, un attacco che avrebbe forse cambiato volto (ma non meriti) a questa semifinale, eppure sarebbe fin troppo ingiusto addossarle colpe per questa sconfitta. Se Carol domina a muro, Gabi (20 punti) è invece spaziale in attacco nei momenti che contano, mettendo a terra una serie incredibile di parallele e dominando il set conclusivo con irrisoria facilità.
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La partita

È sempre difficile commentare a caldo una sconfitta in una semifinale mondiale. Mai come in questo caso, bisogna però riconoscere tutti gli enormi meriti della squadra vincitrice. Coach Zé Roberto e il suo staff preparano al meglio questa sfida, mandando in tilt il posto 4 Azzurro e cambiando scelte in attacco rispetto al 3-2 ottenuto nella seconda fase. Meno coinvolgimento di Gabi, specie in pipe, e maggiori aperture in posto 2 per la novità di questa partita, Lorenne Geraldo Teixeira. La ventiseienne prende infatti il posto di Kisy Nascimento nel 6+1 titolare del Brasile e parte fortissimo nei primi due set, risultando spesso illeggibile per il muro dell'Italia. In realtà, a rete la Nazionale fatica tantissimo e non riesce a trovare una qualità nemmeno lontanamente paragonabile a quella avversaria nella correlazione muro-difesa. Le verdeoro difendono di tutto, con la libero Nyeme Costa letteralmente tarantolata e autrice di una prestazione semplicemente perfetta. L'Italvolley si aggrappa come sempre a Egonu (17 punti nei primi due set) e prova a cambiare tanto in posto 4, alternando a rotazione Caterina Bosetti, Elena Pietrini e Miriam Sylla, con la capitana Azzurra a garantire il miglior rendimento complessivo tra attacco, ricezione e difesa. Il problema principale è che Alessia Orro non può giocare spesso 1° tempo perché la ricezione delle compagne è raramente perfetta, trovandosi così a dover sovraccaricare Egonu come già successo con Ofelia Malinov ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. C'è chi scriverà che la differenza tra Tijana Boskovic e la stessa Egonu sta nel fatto che l'opposto serba sbaglia decisamente meno - numeri alla mano, almeno in questi Mondiali, è realmente così - ma il focus del ragionamento deve essere spostato altrove.
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Risulta infatti evidente che a questa Italvolley manchi un secondo violino capace di mettere palla a terra con sistematicità anche contro i top-team. Agli Europei 2021 e nell'ultima Volleyball Nations League si era pensato di averlo trovato in Pietrini, ma l'ex baby prodigio della Pallavolo italiana, in ricezione, non ha compiuto quei miglioramenti necessari e non può ancora garantire l'equilibrio che oggi apporta invece la coppia Bosetti-Sylla. Queste ultime restano pallavoliste fenomenali, sia chiaro, ma contro squadre come il Brasile spesso non basta usare il fioretto - pallonetti tattici e spinti, diagonali piazzate - e si deve ricorrere alla sciabola, ossia al tirare a tutto braccio e con debita attenzione al muro avversario. Miriam oggi ci riesce per buona parte della gara, Caterina quasi mai e paga con la sostituzione. Non è una bocciatura per nessuno, ci mancherebbe altro. Si tratta piuttosto di riconoscere difficoltà che hanno accompagnato le Azzurre in tutto il percorso iridato, anche contro squadre sulla carta ben più abbordabili di una nazionale, quella verdeoro, da tutti considerata in transizione e, per ciò stesso, a torto sottostimata enormemente. L'amaro in bocca resterà per tempo, anche se è giusto ribadire che l'Italia era una tra le favorite di questa competizione, non l'unica. C'è però una medaglia di bronzo da conquistare, per restare sul podio di un torneo ufficiale dopo gli ori di Europei 2021 e VNL 2022. Contro gli Stati Uniti sarà però un altro match complicatissimo e non basterà sperare che Egonu metta a terra, come sempre, 30/35 punti in caso di quattro o più set giocati.

Il tabellino

Italia - Brasile 1-3 (23-25; 25-22; 24-26; 19-25)
  • Italia: Lubian 8, Gennari n.e., Bonifacio n.e., Malinov , De Gennaro (L), Fersino (L) n.e., Orro 1, Bosetti 5, Chirichella n.e., Danesi 10, Pietrini 7, Nwakalor n.e., Sylla 17, Egonu 30. All. Mazzanti.
  • Brasile: Gattaz 11, Gambatto n.e., Ana Carolina 17, Zalewski, Nyeme (L), Rosamaria 11, Macris 2, Ratzke, Gabi 20, Araujo (L) n.e., Viezel n.e., Kisy 2, Tainara n.e., Teixeira 14. All. Zé Roberto.
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