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Pallavolo - Tijana Boskovic trascina la Serbia alla finale mondiale: 33 punti nel 3-1 sugli Stati Uniti

Marco Arcari

Aggiornato 12/10/2022 alle 23:09 GMT+2

PALLAVOLO, MONDIALI 2022 (F) - Sarà ancora finale per la Serbia, come nel 2018 (allora fu oro grazie al 3-2 sull'Italia). Tijana Boskovic trascina le compagne all'atto conclusivo della rassegna iridata, firmando 33 punti nel successo (3-1) sugli Stati Uniti. C'è già un po' di Italia in finale, considerando che Daniele Santarelli è l'allenatore della nazionale serba.

L'esultanza della Serbia, dopo il 3-1 rifilato agli Stati Uniti che vale la finale ai Mondiali femminili 2022. Photo Credit: volleyballworld.com

Credit Foto From Official Website

I Mondiali femminili 2022 trovano la loro prima finalista, mentre la Pallavolo non smette di essere dominata da una aliena. Tijana Boskovic firma infatti 33 punti nel successo (3-1) sugli Stati Uniti che vale alla Serbia l'accesso all'ultimo atto della rassegna iridata, dimostrando - come se ancora ce ne fosse bisogno - che, a soli 25 anni d'età, è lei la Regina di questo sport, per quanto debba dividere il trono con Paola Egonu. L'opposto serba firma 20 punti nei primi due set (19/29 in attacco), poi cala un po' nella frazione successiva e gli Stati Uniti di Karch Kiraly sembrano poter riaprire la sfida. Kelsey Robinson-Cook è infatti devastante nel 3° set e, con 9 punti, propizia praticamente da sola il 17-25 che ha decisamente il sapore di una partita da tie-break.
La nazionale allenata da Daniele Santarelli si riprende però prontamente e non paga il contraccolpo psicologico, con Bojana Drca che sa di avere un terminale offensivo inarrestabile in posto 2. Boskovic torna infatti a martellare e segna 10 punti anche nel set conclusivo, compresi i 3 consecutivi che scavano il solco decisivo e la diagonale che chiude definitivamente la partita. 216 punti col 55% di eccellenza in attacco (60% contro gli USA!): questi i numeri di una marziana, che già oggi merita ampiamente il titolo di MVP dei Mondiali, un aspetto da riconoscere anche se si è italiani e si tifa, ovviamente, per Egonu e compagne.
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La partita

Nei vari commenti e focus pre-mondiali, la Serbia raramente era indicata come la favorita. Forse perché siamo italiani e, come tali, capaci di passare dalla più cieca esaltazione al bieco pessimismo - parole di Julio Velasco, non nostre - in base a quali sono le aspettative sull'Italvolley e i risultati che la Nazionale riesce a ottenere. Eppure, la formazione campionessa del mondo in carica, pur avendo perso il suo faro in palleggio, visto che Maja Ognjenovic non è presente a questi Mondiali, ha acquisito l'estro di un allenatore che si conferma vincente come pochi altri nella storia recente di questo sport. Coach Santarelli aveva infatti già portato la Serbia al bronzo nell'ultima Volleyball Nations League, ma ora riesce addirittura a fare meglio, dal momento che la sua squadra domina i primi due set, soffre molto nel 3° e, fiutando l'odore della vittoria, sbaglia pochissimo quando ha l'occasione per mettere entrambe le mani sulla partita. Una semifinale dai volti diversi, considerato che nei primi set gli Stati Uniti partono bene dai nove metri, ma poi cominciano a soffrire in ricezione, con Jordyn Poulter che non può allora sfruttare i 1° tempi altissimi di Chiaka Ogbogu e neppure le fast di Haleigh Washington. La nazionale a stelle e strisce perde così due armi fondamentali per la propria Pallavolo e deve giocoforza affidarsi alle sbracciate dell'opposto Andrea Drews, la quale risponde con personalità ma non può mai vincere il duello in posto 2 con Boskovic perché la serba proviene semplicemente da un altro pianeta. Oltre a lei, anche Bianka Busa (15 punti) tiene un ottimo rendimento da posto 4 e 25-21 del 1° ma anche 25-20 del 2° set sono decisamente più netti di quanto non possano far pensare i parziali in sé.
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Nel 3° set arriva però la reazione degli States. Le pallavoliste statunitensi ricominciano infatti a forzare dai nove metri, mandando in tilt tutta la ricezione serba, e si aggrappano allo strapotere tecnico di Cook - che bello poterla rivedere in Italia dopo tanti anni, visto il suo ritorno nella Serie A1 femminile 2022/23 con la maglia dell'Imoco Conegliano - per riaprire completamente la sfida e incrinare le certezze della squadra avversaria. La Serbia comunque non si disunisce, con coach Santarelli che prova a cambiare qualcosa togliendo Brankica Mihajlovic per dare spazio a Sara Lozo non venendo però ripagato dalla sua giovanissima banda. Drca allora comprende che per vincere la via da intraprendere è quella più scontata, ma anche redditizia: alzare sempre e comunque per Boskovic e, quando possibile, sfruttare finalmente il 1° tempo di una Mina Popovic emersa dalla panchina e capace di cambiare volto al set. Gli Stati Uniti lottano in tutti i rally, ma su Boskovic non esiste difesa umana che possa limitarla in questo Mondiale. Cook è però gigantesca e tiene vivo un set che sembra finito sul 23-19, dopo tre punti dell'opposto serba, e sul 24-22 matura l'occasione della vita. Boskovic manda infatti lunga la parallela e sembra forse in debito d'ossigeno, visto l'eccessivo sovraccarico di palloni attaccati. Gli USA ci credono ancora, ma Drca riapre dietro in zona 2 e stavolta Tijana stringe la diagonale, l'ennesima vicina ai 100 chilometri all'ora, che vale la seconda finale mondiale consecutiva. Nel 2018 finì 3-2 sulle "ragazze terribili" dell'Italia - che proprio in quell'edizione si conquistarono questo soprannome - e fu trionfo. Stavolta, anche se dovesse andare male, sarebbe argento, la quarta medaglia in poco più di un anno, dopo il bronzo in VNL 2022, l'argento europeo 2021 e il bronzo dei Giochi di Tokyo 2020. Numeri alla mano, la vera favorita di ogni torneo è la Serbia, altroché.

Il tabellino

Serbia - Stati Uniti 3-1 (25-21; 25-20; 17-25; 25-23)
  • Serbia: Busa 15, Lazovic, Drca 3, Popovic 5, Mirkovic, Mihajlovic 5, Pusic (L), Bjelica, Aleksic 3, Stevanovic 7, Jegdic (L) n.e., Boskovic 33, Milenkovic, Lozo 1. All. Santarelli.
  • Stati Uniti: Poulter 3, Wong-Orantes (L), Hentz (L), Carlini, Tapp n.e., Drews 14, Wilhite, Washington 5, Bajema 6, Cuttino 2, Robinson-Cook 18, Ogbogu 10, Frantti 10, Stevenson n.e. All. Kiraly.
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