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Le cinque domande sulle Final Six femminili

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DaEurosport

Aggiornato 03/07/2019 alle 07:46 GMT+2

Un gruppo giovane, ma già rodato, una delle squadre giià affrontata e battuta senza il sestetto base, una Egonu ritrovata: questo e altro alla vigilia delle Final Six femminili, che Eurosport 2 ed Eurosport Player trasmetteranno integralmente in diretta e in esclusiva.

Le azzurre festeggiano una vittoria

Credit Foto From Official Website

È iniziata la settimana più calda per quanto riguarda la pallavolo italiana. Le azzurre guidate da coach Mazzanti sono già in Cina per prepararsi all’evento-clou, le Final Six di Volleyball Nations League che si disputeranno da mercoledì in poi e che vedranno le azzurre condendersi con Cina e Turchia un posto nelle Final Four, per provare a conquistare un titolo che nella bacheca nazionale manca ancora.
Nel frattempo, abbiamo provato ad analizzare gli aspetti fondamentali di questo rush finale della competizione, rispondendo a cinque domande.

1) Quali sono i punti di forza dell’Italia?

Il gruppo azzurro è giovane, ma già rodato. Le ragazze in campo hanno l’esperienza necessaria per affrontare competizioni internazionali di livello così alto e stanno così dimostrando che l’argento conquistato ai Mondiali lo scorso anno non è stato solo un exploit, ma l’inizio di un nuovo ciclo, che ovviamente ci auguriamo duri il più a lungo possibile e che ha di fatto la possibilità di prolungarsi, visto che il roster ha un'età media di 23 anni, con grandi prospettive di durata e altrettante di miglioramenti ulteriori. Ormai il gruppo si conosce bene e soprattutto può contare su un buon mix di talenti, tra giocatrici brave nei fondamentali di seconda linea e ragazze dal ‘braccio pesante’ che hanno nel loro modo di giocare il colpo del ko, tra tutte Paola Egonu. (Ilaria Bottura)

2) Quali invece i punti deboli?

Avendo una Egonu così risolutiva, il rischio è quello di sfiancarla servendole la maggior parte dei palloni e dimenticando le altre attaccanti. Del resto è risaputo che un palleggiatore serve inconsciamente di preferenza chi gi dà più fiducia e in questo senso il nostro opposto è una garanzia, perché anche quando sbaglia un pallone non si abbatte, ma gioca con la stessa cattiveria il punto successivo. Questo aspetto, però, seppur positivo, ha i suoi limiti: Paola infatti è brava, ma non è d’acciaio e purtroppo abbiamo visto che cosa le può fare la stanchezza. Un altro rischio è qualche crisi a livello emotivo: rispetto alla scorsa stagione le ragazze di Mazzanti sono sicuramente migliorate, ma a volte, complice quel po’ d’inesperienza dato dalla giovane età, i cali di tensione si sono visti e sono sempre in agguato. Giocare da squadra che rientra tra le favorite, inoltre, potrebbe creare quel pizzico di tensione in più dettata dall’aspettativa, ma le nostre ragazze potrebbero essere in grado di sfruttarla come energia positiva. (Ilaria Bottura)

3) Quale sarà tra Cina e Turchia l’avversaria più ostica in ottica qualificazione alle Final Four?

La risposta in linea teorica dovrebbe essere Cina, ma il ct Jenny Lang Ping, non si sa bene per quali motivi visto che il girone di qualificazione olimpica è più che abbordabile per loro e nascondendosi dietro qualche timida protesta legata a infortuni qua e là durante il Round Robin, ha deciso inspiegabilmente di non convocare praticamente tutte le titolari, che pure hanno giocato la 'prima fase'. Le cinesi sono sicuramente provviste di un numero impressionante di buone giocatrici, per carità, ma a questo punto è giusto orientarsi sulla Turchia, per rispondere alla domanda, come avversario più difficile per Chirichella e compagne, anche se al momento di rispondere non sono ancora note le giocatrici selezionate dal CT Giovanni Guidetti. La formazione del bravo tecnico italiano è stata la vera rivelazione del 'Round Robin', anche per il bel gioco mostrato, e ha nella 19enne schiacciatrice Ebrar Karakurt il possibile 'fenomeno' mondiale del futuro. Italia e Turchia si sono già incontrate lo scorso 19 giugno, ha vinto l'Italia (non in formazione tipo però) 3-2, 16-14 al tie-break, con la citata Karakurt già autrice di 22 punti. Commette ancora qualche errore di troppo, ma è comunque quinta nella classifica delle migliori attaccanti della VNL femminile fino a oggi. La qualità di Guidetti fa da garante per un'avversaria che si dimostrerà di livello. (Gianmario Bonzi)
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Davide Mazzanti

Credit Foto Getty Images

4) Ci sono reali possibilità per le nostre ragazze di puntare al titolo?

Le possibilità ci sono, concrete, e lo si sapeva anche al via della manifestazione, a fine maggio. Ma ora a maggior ragione vanno sfruttate. Perché l'Italia si presenta con tutte le titolari a Nanchino e le ragazze hanno avuto modo di riposarsi almeno un minimo e allenarsi al meglio negli ultimi giorni, in vista della Final Six dopo un massacrante inizio di torneo. Le avversarie sono forti (anche se mancano la Serbia oro iridato in carica e l'Olanda, quarta ai Giochi 2016, cioè due squadre che hanno disputato l'intera manifestazione con una squadra giovane e 'futuribile'), ma come detto la Cina non schiera Zhu Ting e le colleghe migliori, gli Stati Uniti di Kiraly lasciano a casa le palleggiatrici Lloyd e Hancock (anche se c'è Carlini, fresca di Champions League vinta con Novara) e soprattutto la schiacciatrice-ricevitrice di Conegliano Kimberly Hill, MVP al Mondiale 2014 vinto dal team USA; il Brasile sarà privo di Tandara, è sempre squadra ostica per l'Italia e per la schiacciante superiorità nei confronti diretti con le azzurre al femminile, ma anche un po' in fase di cambio generazionale tale da non apparire ancora la corazzata del doppio titolo olimpico 2008-2012, mentre Turchia e Polonia sono squadre in crescita, eppure ampiamente alla portata della compagine di Mazzanti. Che nel 'motore', rispetto al brillante Mondiale di un anno fa chiuso al secondo posto, si ritrova ben quattro giocatrici in più in grado di dare un notevole contributo alla causa, a patto di stare bene: la palleggiatrice Alessia Orro, ancora un po' imprecisa a volte, ma dalle mani 'fatate', ottimo cambio per una Malinov comunque sempre più leader; la centrale Raphaela Folie, reduce da troppi infortuni per carità, ma aggiunta fondamentale al centro, soprattutto in attacco; la seconda sorella Bosetti, Caterina, capace di dare un solido contributo in attacco e nei fondamentali di seconda linea, e soprattutto Indre Sorokaite, vera leader emotiva e tecnica della prima parte di manifestazione per le azzurre. Manifestazione, giova ricordarlo, mai vinta prima dall'Italia femminile, a fronte di 8 successi (ma tutti tra il 1990 e il 2000 e quando ancora si chiamava World League) al maschile. Sì. Trionfare è possibile. E sarebbe il viatico miglior per il pre-olimpico di Catania ai primi di agosto. (Gianmario Bonzi)

5) Rientra Paola Egonu dopo il breve periodo di riposo: che impatto avrà il suo ritorno sulla squadra?

Notevole, come sempre. Stanchezza, stagione con il club lunga e stressante (ma vincente, almeno in Champions League), mancanza di aria condizionata al palazzetto di Perugia (soprattutto), pensieri inevitabili rivolti anche al cambio di casacca (giocherà a Conegliano) forse sono stati tutti fattori che, messi insieme, hanno portato in qualche modo al malore accusato dalla miglior giocatrice azzurra nell'ultima tappa italiana del Round Robin, in Umbria. Crediamo ampiamente superato. Paola è decisiva per questa squadra, ovvio, scopriamo l'acqua calda, ma ci spingiamo oltre: lo sarà ancora di più, crediamo, se nei momenti decisivi delle partite più importanti la regista azzurra in campo (Malinov o chi per lei) avrà il coraggio anche di non appoggiarsi solo alla fuoriclasse di Cittadella, ma giostrare un po' tutte le altre 'bocche da fuoco' (che sono forti!) in modo da togliere un po' di attenzioni e pressioni a Paola. Che a quel punto, meno marcata, potrebbe 'straripare' e trascinare la Nazionale a traguardi impensabili solo fino ai Giochi di Rio 2016, quando buona parte di questo gruppo era ancora troppo giovane per togliersi le soddisfazioni che invece adesso sembrano ampiamente alla portata. A ogni livello. L'Italia è a Nanchino per provare a vincere. (Gianmario Bonzi)

La formula

Al termine dei due gironi da tre squadre, le prime e le seconde classificate si affronteranno sabato 6 luglio nelle semifinali incrociate, mentre domenica 7 si svolgeranno le finali 3°-4° e 1°-2° posto.
I Gironi della Final Six di Nanchino
Pool A: Cina, Italia, Turchia.
Pool B: Stati Uniti, Brasile, Polonia.
Il Calendario (orari italiani)
3 luglio: (ore 9) Stati Uniti-Polonia, (ore 13.30) Cina-Turchia.
4 luglio: (ore 9) Brasile-Polonia, (ore 13.30) Italia-Turchia.
5 luglio: (ore 9) Stati Uniti-Brasile, (ore 13.30) Cina-Italia.
6 luglio: (ore 9) Semifinale 1A-2B, (ore 13.30) Semifinale 1B-2A.
7 luglio: (ore 9) Finale 3°-4° posto, (ore 13.30) Finale 1°-2° posto.

Le convocate dell’Italia

Alzatrici: Alessia Orro e Ofelia Malinov;
Centrali: Cristina Chirichella, Anna Danesi, Sarah Fahr e Raphaela Folie;
Libero: Monica De Gennaro e Beatrice Parrocchiale;
Schiacciatrici: Lucia Bosetti, Elena Pietrini, Indre Sorokaite, Miriam Sylla e Caterina Bosetti;
Opposto: Paola Egonu.
Eurosport 2 ed Eurosport Player offriranno la copertura integrale dell’evento con entrambi i match di ogni giorno in diretta e in esclusiva.
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