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Qualificazioni Olimpiadi 2024 - Italia, missione fallita per ora. La Polonia vince 3-1 con super Stysiak

Marco Arcari

Aggiornato 24/09/2023 alle 23:19 GMT+2

PALLAVOLO, QUALIFICAZIONI OLIMPIADI PARIGI 2024 (F) - L'Italvolley fallisce la qualificazione, perdendo 1-3 con la Polonia dopo essersi sciolta come neve al sole dal finale di 2° set. Non bastano i colpi della coppia Antropova-Pietrini, opaca la regia di Bosio e inefficace Sylla in attacco. Korneluk, Stysiak (28 punti) e Wolosz trascinano invece la Polonia ai Giochi di Parigi 2024.

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Pensare che l'Italvolley femminile abbia ancora la possibilità di qualificarsi ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 tramite piazzamento nel ranking mondiale FIVB - al termine del prossimo giugno - è un ragionamento proprio di chi ha mentalità perdente nello sport. Analizzare invece la missione fallita quest'oggi è invece quantomeno doveroso, soprattutto per i modi in cui matura la sconfitta contro la Polonia (1-3) nell'ultimo impegno della Pool C. Perché quando c'è da lottare punto a punto, l'Italia si scioglie di nuovo come neve al sole, replicando gli Europei 2023.
Succede anche dal 2° set di stasera, con le Azzurre avanti 23-21, grazie all'ennesima diagonale di una stoica Elena Pietrini, ma poi incapaci di evitare un parziale polacco immenso (5-1) e di mostrare quelle qualità che invece restano evidenti quando i rally non "scottano" ancora e il pallone continua a essere molto leggero. Succede ancora nel 3° set, iniziato benissimo, condotto fino al 22-21 e poi perso (23-25) per l'inabilità di selezionare al meglio i colpi offensivi. Sulla tenuta mentale della Nazionale - e sugli input forniti dal CT Mazzanti - restano i dubbi maggiori.
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La partita

Due sfide in una, se si pensa all'evoluzione del 1° set e poi all'andamento dei successivi tre. Coach Stefano Lavarini agevola indubbiamente il compito iniziale delle Azzurre, scegliendo di lasciare fuori Asia Wolosz - l'alzatrice di Conegliano soffre ancora problemi a una mano - ma nella frazione iniziale il gioco dell'Italvolley è forse il migliore che si sia visto in questo preolimpico. Ekaterina Antropova passa sistematicamente in attacco, firmando 11 punti con uno straordinario 89% di efficienza offensiva, mentre Anna Danesi supera finalmente la stanchezza di un'estate interminabile, riuscendo così a esaltarsi nel lavoro a muro. Sul 25-15, suggellato proprio da due grandi giocate della centrale, sembra allora poter cominciare una nuova gara, ben più in discesa rispetto a quella che tutti si sarebbero attesi. Così però non avviene. Wolosz riprende il suo posto al timone della nave polacca, facendo aumentare sensibilmente l'efficienza di un Magdalena Stysiak davvero opaca e imprecisa nel set iniziale, ma riuscendo a risvegliare pure le centrali, con Agnieszka Korneluk che avrà poi un ruolo fondamentale nel togliere tantissime certezze ad Antropova. L'Italia è comunque in grado di giocarsela alla pari, anche perché in ricezione la serata sembra essere delle migliori e Pietrini è principesca nel realizzare con intelligenza quei punti utili a tenere dietro le avversarie. Fino al già citato finale di 2° set, una fase che cambia completamente volto a questo match, ribaltandone evidentemente l'inerzia. Nonostante una sequenza assurda di errori non forzati in battuta (saranno ben 18 alla fine), la Polonia cresce nella sua correlazione muro-difesa e contestualmente anche in attacco, fondamentale in cui Stysiak si riscopre inarrestabile e Martyna Lukasik diventa esiziale con mani-out frustranti per l'Italvolley.
Le Azzurre crollano invece di botto, perdendo smalto a muro - fondamentale in cui avevano dominato (6-1) nel 1° set - e cominciando a balbettare un po' anche in ricezione. Per chi ancora sostiene che quello della ricezione sia un fondamentale non più decisivo nella pallavolo femminile, consigliamo due cose. Anzitutto di non fare affidamento su tabellini, specie quelli FIVB o CEV, che spesso non rispecchiano nei dati l'effettivo andamento della partita. In seguito, di prendere in considerazione, all'interno di questo ragionamento che non è un assioma, sia ben chiaro, l'importanza di avere una grande alzatrice quando il lavoro delle compagne in ricezione non garantisce sempre colpi ++ (o perfetti). Wolosz lo è, Francesca Bosio non ancora. Sparare oggi a zero sulla nuova regista di Novara sarebbe ingiusto, eppure le sue imprecisioni restano evidenti e spesso maturano proprio in quei rally che, se conclusi positivamente, permetterebbero all'Italvolley di spezzare gli entusiasmi dell'Atlas Arena di Lodz e soprattutto il ritrovato ritmo della nazionale avversaria. C'è chi valuterà questo risultato come una semplice battuta in un copione già letto e tutt'altro che positivo, ossia come l'ennesima sconfitta di fronte a una nazionale "forte". Ragionamento in parte condivisibile, ma non del tutto centrato, specie se si considera l'andamento delle precedenti sfide giocate dalla Polonia. Ci preme però sottolineare un ultimo aspetto, prima di analisi (anche tecniche) da fare a mente più lucida e cuore meno spezzato. Dopo qualsiasi timeout, oggi l'Italia non cambia praticamente mai marcia, nemmeno a livello di intensità. Qualcosa dovrà pur significare, specie se rapportato alle trasformazioni che altre nazionali subiscono quando i loro allenatori le richiamano all'ordine dopo aver fermato il gioco...

Il tabellino

Italia - Polonia 1-3 (25-15; 24-26; 23-25; 21-25)
  • Italia: Lubian 7, Degradi 5, Villani, Bosio 1, Fersino (L), Danesi 9, Pietrini 12, S. Nwakalor n.e., Sylla 6, Squarcini, Parrocchiale, Gennari, Antropova 26, L. Nwakalor (L) n.e. All. Mazzanti.
  • Polonia: Stenzel (L), Korneluk 9, Witkowska 3, Galkowska, Stysiak 27, Fedusio, Lukasik 10, Szczyglowska, Wolosz 2, Czyrnianska 9, Wenerska, Pacak n.e., Rozanski 4, Jurczyk 4. All. Lavarini.

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