Da Bici a Valoppi, passando per Bechis e coach Cuccarini: come Roma è tornata al top del volley femminile

Dopo 26 anni, un club romano è tornato ai Playoff di Serie A1 femminile. Merito dell'Aeroitalia SMI Roma allenata da Giuseppe Cuccarini, un tecnico fin troppo sottovalutato, e di una squadra nel vero senso della parola. Costruita per avere in Celeste Plak una delle sue stelle e poi capace di compattarsi senza "piangersi addosso", nel momento in cui la schiacciatrice olandese ha deciso di abbandonare il progetto romano per volare in Turchia e monetizzare un nuovo contratto. In quel momento, c'erano solo due alternative: subire il contraccolpo o trasformarlo a proprio favore.

Nel novembre 2023, Roma ha scelto la seconda. Trasformandosi così in una squadra capace di tenere testa anche alle avversarie più forti e blasonate, quali Conegliano, Milano, Novara e Scandicci, oltre che di centrare i Playoff Scudetto da neopromossa. Arrivata ottava al termine della stagione regolare (con 37 punti e un record di 12-14), l'Aeroitalia SMI si trova ora ad affrontare Conegliano nella serie dei quarti di finale: gara-1 l'hanno vinta 3-0 le Pantere, ma nel giorno di Pasqua Roma cercherà il colpaccio in gara-2, davanti al caldissimo pubblico amico del PalaTiziano.

Non si può pensare di fare una stagione così positiva senza avere un roster pieno di qualità. Certo, il prematuro addio di Plak rischiava di mandare all'aria tutti i piani stagionali del club presieduto da Pietro Mele, eppure da quel colpo di scena Roma ha tratto ulteriore linfa pallavolistica per sognare sempre più in grande. Sogni trasformati in realtà dalla diagonale palleggiatrice-opposta formata da Marta Bechis ed Erblira Bici: entrambe con un passato in top club - Conegliano per l'alzatrice, Novara per la titolare di posto due - nonché tutte e due tra le migliori dei rispettivi ruoli in questa stagione 2023-24. Se Bechis ha infatti gestito al meglio il gioco della sua squadra, Bici ne ha sublimato l'efficienza, specialmente in un girone di ritorno da assoluta MVP che le ha permesso di calamitare su di sé gli interessi di tanti club, anche di vertice.

Tra le giocatrici chiave è poi impossibile non citare anche Sofia Valoppi. La giovane libero romana (classe 2003) era partita quale vice di Martina Ferrara, ma in breve è diventata titolarissima a suon di grandi prestazioni. Se in ricezione c'è ancora tanto da lavorare, al netto di un comunque buon 24% di efficienza (e il 35% di ricezioni ++), tra coperture e difese Valoppi ha messo in piedi incredibili show, perfino contro le prime della classe. Se continuerà su questa strada, non è utopistico immaginare per lei un futuro roseo e a tinte azzurre, con potenzialità evidenti per indossare difatti anche la maglia della Nazionale. Per chiudere infine con Michela Rucli, centrale che, con tanti ace (20) e muri (31), ha fatto la differenza giocando a turno con Bia, Michela Ciarrocchi o, da qualche giorno, anche la sorprendente Amber Igiede.

Vi ricordate i tempi dell'Acea Roma di Gigi Datome e Alessandro Tonolli, squadra che raggiunse la finale Scudetto nella stagione 2012-13 di LegaBasket? Fu forse l'ultima formazione extra-calcistica capace di infiammare il pubblico romano, creando un legame fortissimo non soltanto con la tifoseria ma anche col tessuto sociale della capitale. Ecco, a dodici anni di distanza, l'Aeroitalia SMI Roma sembra essere riuscita in un'impresa molto simile, rianimando un impianto, il PalaTiziano, tramite un tifo caldissimo e richiamando tantissime figure di spicco della società italiana, anche sportive. Il fatto d rivedere un palazzetto storico per lo sport italiano, edificato per le Olimpiadi di Roma 1960, che ribolle così nell'assistere a un evento di pallavolo, rappresenta indubbiamente la cartina al tornasole di diverse situazioni.

Anzitutto dell'attrattiva della pallavolo, specie femminile e non necessariamente solo a livello di Nazionale. Uno sport che continua ad adattarsi molto bene, grazie anzitutto ai suoi valori, alle famiglie e ai giovanissimi, oltre che a richiamare una base solidissima di praticanti. In secondo luogo, la fame di sport (di squadra) della città di Roma, che va ben oltre il derby calcistico Roma-Lazio o i sogni cestistici della Virtus Roma 1960. Rimettere la capitale nella mappa della pallavolo italiana, per ora solo al femminile, significa ritrovare un centro di interessi che, nell'epoca in cui fare imprenditorialità sportiva equivale a essere veri e propri mecenati, non può certo essere sottovalutato. Contestualmente singifica anche poter contare su potenziali investitori che permettano al progetto delle Wolves di perdurare nel tempo.

A prescindere dal modo in cui finirà la serie dei quarti di finale Scudetto contro Conegliano, con le Pantere strafavorite e a caccia del 44° successo consecutivo da ottenere in gara-2, la strada del club capitolino sembra ormai tracciata e in totale discesa. Il futuro porterà con sé alcuni cambiamenti nel roster e non sarà comunque facile ripetere questa stupenda stagione, ma gli obiettivi della società e delle Wolves si alzeranno ulteriormente. Si proverà a partecipare a una coppa europea tramite il torneo della WEVZA Cup, oltre che a strutturare un gruppo che punti a essere ambizioso senza però perdere la sua umiltà, caratteristica essenziale per ottenere grandi risultati nella pallavolo. Poi servirà del tempo per valutare la bontà del nuovo progetto, ma intanto i capolavori di questa annata resteranno a imperitura memoria. Non solo dei tifosi romani.