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Conegliano irreale, è finale! Eczacibasi travolto 3-1, 41° successo di fila e di nuovo sfida con Milano

Marco Arcari

Aggiornato 20/03/2024 alle 19:51 GMT+1

PALLAVOLO, CHAMPIONS LEAGUE (F) - In finale sarà sfida inedita tra Conegliano e Milano! L'A. Carraro Imoco demolisce infatti 3-1 l'Eczacibasi nella semifinale di ritorno, centrando così la quinta finale della sua storia. Decisiva la strepitosa correlazione muro-difesa delle Pantere, senza dimenticare lo show di Bella Haak (29 punti). Alle Tigri non basta una super Tijana Boskovic (26).

Micidiale Isabelle Haak: diagonale senza senso nei 3 metri

Il prossimo 5 maggio, la finale di Champions League femminile 2023-24 parlerà solo e soltanto italiano! Dopo il colpaccio di Milano contro il Fenerbahce, anche Conegliano raggiunge l'atto conclusivo della massima competizione europea per club, travolgendo 3-1 l'Eczacibasi a domicilio con lo show di una stupenda Isabelle Haak. La Regina del Nord chiude infatti con 29 punti e il 47% di efficienza offensiva, riuscendo perfino a mettere un po' in ombra la fenomenale Tijana Boskovic (autrice di 26 punti) e a dominare i set che valgono sostanzialmente la qualificazione.
Mercoledì di grazia anche per l'eterna Robin de Kruijf, dato che la centrale orange manda in tilt la ricezione delle Tigri con salto float che pagano enormi dividendi (oltre a 4 ace) e fa la differenza anche nella correlazione muro-difesa. Aspetto tecnico, quest'ultimo, in cui le Pantere fanno letteralmente un altro sport rispetto a un Eczacibasi dominato nella qualità del gioco e delle singole interpreti. Per l'A. Carraro Imoco matura così il 41° successo consecutivo tra tutte le competizioni - il 10° in questa Champions - e l'ennesima disarmante prova di forza collettiva.
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La partita

Quando gioca in questo modo, Conegliano è praticamente imbattibile. Non tanto per l'immensa qualità del proprio roster, quanto per la capacità di demolire, scambio dopo scambio, qualsiasi certezza avversaria. Eccezion fatta per il piccolo passaggio a vuoto (peraltro "fisiologico") del 3° set, questa semifinale di ritorno è infatti un indiscutibile monologo della squadra gialloblù. Dominante in muro-difesa, esiziale in attacco e in fase break, ma anche perfetta in battuta, ossia nell'unico fondamentale che - in questa strepitosa stagione - le sta creando i maggiori problemi. 10 ace a fronte di sette errori di squadra rappresentano infatti un bottino statistico che qualsiasi club d'Europa - Fenerbahce escluso - sognerebbe di conquistare, oltre che numeri da squadra in missione. Non tanto per conto di Dio, come John Belushi e Dan Aykroyd nella commedia "The Blues Brothers", quanto per ritornare su un trono europeo sfuggito per piccoli dettagli nelle ultime due stagioni, nonché per dimostrare che, per primeggiare nel volley femminile d'élite, bisogna sempre e comunque fare i conti con l'Imoco. Una squadra costruita per vincere, impreziosita da fenomenali individualità e sublimata da un allenatore che, con quella odierna, giunge alla 61ª vittoria di fila tra club (Conegliano) e nazionale (Turchia). Daniele Santarelli rappresenta infatti una sorta di deus ex machina pallavolistico: forse non nelle vesti della divinità risolutrice nelle difficoltà, ma sicuramente nella figura di collante - tecnico, tattico ed emotivo - capace di spingere le sue giocatrici fino a superare quei limiti che sembrerebbero altrimenti invalicabili senza una guida quasi paterna.
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Esclusa una Boskovic devastante come sempre, peraltro ben più di quanto si possa comprendere leggendo il suo 42% di efficienza offensiva, l'Eczacibasi non dispone di contromosse per dominare la scacchiera di questa semifinale di ritorno. Anche perchè Elif Sahin osa troppo con palleggi spinti in posto quattro, spedendo così la coppia Baladin-Gray tra le grinfie del muro gialloblù, e le centrali della squadra turca ci capiscono davvero poco e nulla nel lavoro a rete. È vero che le Tigri di coach Ferhat Akbas realizzano più muri di Conegliano (9 a 8), ma ben cinque di questi maturano nel solo terzo set, ossia in quel parziale in cui l'A. Carraro toglie il piede dall'acceleratore per rifiatare un po' e lasciare così modo alle padrone di casa di non incassare una totale lezione pallavolistica davanti al pubblico amico del Burhan Felek Voleybol Salonu di Istanbul. Per il resto, la correlazione muro-difesa delle Pantere è semplicemente perfetta, lasciando fare a Boskovic "la Boskovic", salvo poi prendere le misure all'oppostona serba nel momento in cui Conegliano comprende di potersi concedere il lusso di subire punti dalle bande avversarie. Non è certo un caso se l'Eczacibasi chiude col 19% di efficienza offensiva di squadra (34% per l'Imoco) e non va mai oltre il 50% di eccellenza in alcuno dei quattro set giocati. Così come non è un caso se l'impatto di de Kruijf nell'economia del gioco gialloblù sia ancora oggi superiore a quello di Marina Lubian (stasera dominante dai nove metri), specie quando c'è da affrontare top team europei: la centrale italiana è infatti destinata a dominare nel ruolo, ma The Queen vanta tuttora migliori qualità nel lavoro a rete.

Il tabellino

Eczacibasi Dynavit Istanbul - A. Carraro Imoco Conegliano 1-3 (17-25; 15-25; 26-24; 16-25)
  • Eczacibasi: Ozel (L) n.e., Akoz (L), Boskovic 26, Arici 1, Baladin 12, Gray 3, Erkek, Aydemir Akyol 2, E. Sahin, Stevanovic, Voronkova 5, Czyrnianska n.e., Y. Sahin n.e., Jack-Kisal 6. All. Akbas.
  • Conegliano: Plummer 13, Robinson-Cook 11, Squarcini n.e., de Kruijf 8, Gennari, Lubian 2, De Gennaro (L), Haak 29, Bugg n.e., Wolosz 5, Lanier n.e., Fahr 10, Bardaro, Piani (L) n.e. All. Santarelli.
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