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2009 pallavolo maschile

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 03/01/2009 alle 10:59 GMT+1

Ciò che deve cambiare con l'anno nuovo per migliorare il movimento ed evitare che si verifichino ancora episodi spiacevoli come i tanti che hanno contraddistinto l'anno appena archiviato

Il 2008 della pallavolo maschile italiana è stato un anno decisamente travagliato. In Italia ne sono successe di tutti i colori e gli appassionati sperano che nel 2009 non si ripetano gli stessi episodi che hanno contraddistinto il periodo appena lasciato alle spalle.
Cominciamo dai problemi economici. Durante l'estate, si sono ritirate dal campionato di A1 due squadre importanti come Milano e Roma:la prima ha ceduto i diritti a Pineto e ha cessato di esistere; la seconda ha rinunciato alla massima serie in quanto troppo onerosa e si è accontentata del campionato di A2. Non solo; Corigliano, dopo la retrocessione dall'A1 all'A2, si è ritirata a poche giornate dall'inizio del campionato.
E' chiaro che, se si vuole dare segnali di stabilità al movimento pallavolistico italiano, questo problema deve essere risolto. Troppo spesso ormai realtà di peso scompaiono per le eccessive spese da sostenere a fronte di pochi sponsor a supporto (per Milano è la terza volta in vent'anni). C'è anche un problema televisivo: in chiaro, ormai trova spazio soltanto il calcio, mentre la pallavolo si vede giusto quando ci sono eventi internazionali di grande livello come Mondiali e Olimpiadi, e anche quelli in pillole. Forse è un po' poco, se si vuole dare risalto a un movimento che comunque, a livello giovanile, conta tantissimi iscritti e che come pubblico dal vivo ottiene sempre ottimi numeri, soprattutto forte del fatto che le squadre più resistenti sul mercato e nel tempo sono le cosiddette provinciali, quelle che hanno tutta una cittadina alle spalle come supporto, dove il calcio non va o non attecchisce. Si pensi per esempio a Montichiari, un paese alle porte di Brescia, che da anni fa parte dell'elite della pallavolo italiana, o a Trento, che dopo alcuni anni di decorosa militanza in A1, ha vinto a giugno lo scudetto.
Altro guaio: il caso Sokolov. Senza entrare nel dettaglio di una questione ancora aperta, ciò che spicca è il continuo braccio di ferro tra Federazione e Lega, le due entità principali che governano la pallavolo che conta. In un anno fatto di contrasti, sarebbe auspicabile che entrambe facessero un passo per venirsi incontro, soprattutto in vista del 2010: l'Italia sarà infatti il Paese organizzatore dei Mondiali maschili e la prospettiva migliore sarebbe quella di vedere gli staff di Magri e di Mosna cooperare per il miglior allestimento possibile. Non abbiamo fatto una figura brillantissima alle Olimpiadi (né in campo maschile, né in campo femminile) e questa sarebbe una buona occasione per riabilitare i colori azzurri, soprattutto alla luce del fatto che il nostro campionato viene ancora considerato il più bello del mondo.
Infine, sull'onda dell'innovazione, l'augurio è quello che una nuova armata di giovani promettenti possa finalmente prendere in mano questo sport per portare un po' di freschezza e rinnovamento. E' vero che la pallavolo è uno sport abbastanza longevo e che ci fa piacere vedere ancora Paolino Tofoli in campo a 42 anni con la maglia della M.Roma, però forse è giunto il momento in cui certi senatori comincino a pensare di "mollare il colpo" e lasciare un po' più di spazio alle nuove leve. Molti tifosi di club sono già insorti contro questa situazione e sono i primi che vorrebbero tifare per qualche volto nuovo.
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