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Blengini e il profilo basso: "Bravi ad arrivare qui ma ora arriva il difficile, contro le migliori"

Marco Barzizza

Pubblicato 24/09/2018 alle 22:32 GMT+2

Il ct dell'Italia verso le Final Six di Torino: "Non bisogna fermarsi a guardare cosa è successo sinora. Quando si affrontano certe avversarie, ogni gara ha una sua storia, puoi vincere o perdere, ma l'importante è prepararti al meglio. Meglio Russia o Serbia? Ogni giorno si cambia giudizio, bisogna essere equilibrati. Qui ci sono le migliori squadre al mondo, tranne la Francia".

Gianlorenzo Blengini,ct dell'Italia

Credit Foto From Official Website

Devo fare i complimenti alla squadra per aver ottenuto con due partite di anticipo l’approdo a questo momento del Mondiale. Ora ci aspetta la parte più dura della manifestazione
E’ un Blengini soddisfatto quello arrivato nella sua Torino alla vigilia delle gare della Final Six. Il ct azzurro nel commentare il sorteggio e il calendario della fase che può schiudere le porte delle semifinali, ha tenuto un profilo basso, frasi che hanno doppio obiettivo: far capire che la squadra sin qui ha fatto bene, ma che ancora non ha centrato nessun vero obiettivo e che tutte le formazioni sono arrivate fin qui sono da rispettare. “Sapevamo che arrivare qua significava confrontarsi con le migliori squadre del mondo. Manca solo la Francia che è una del gruppo, ma che è l’unica ad essere rimasta fuori perché di posti a disposizione ce ne erano soltanto sei. Non bisogna fermarsi a guardare cosa è successo sino ad ora. Perché si sa che quando si affrontano certe avversarie, ogni gara ha una sua storia, puoi vincere o puoi perdere, ma la cosa indispensabile è prepararti al meglio a giocare gare che sai saranno difficili”, aggiunge il ct azzurro.
Poi guardando al calendario che imporrà all’Italia il turno di riposo tra la prima e la terza giornata della mini pool, il ct tricolore ha tenuto ad esprimere il suo pensiero: “Non riesco a dare un giudizio se è meglio riposare la prima, la seconda o la terza gara. Dipende dalle situazioni e dai risultati che esprimerà il campo. La terza giornata, rispetto alla seconda è quella che storicamente decide di più. Quindi giocarla ha un certo valore. Ma è inutile parlare dei calendari, delle avversarie che ti ha dato il sorteggio e dei regolamenti, bisogna solo affrontare le partite così come la sorte ha deciso. Quando si giocano questi tornei occorre pensare solo ad ogni singolo avversario e al modo migliore per affrontarlo. Qui non ci sono partite facili e partite difficili. A questo punto ci sono confronti tra squadre qualitative ed ambiziose, squadre che hanno esperienza, quindi sono tutte partite molto aperte e difficili da affrontare”.
Per far capire meglio il suo pensiero Blengini ha continuato: “Per esempio la Russia ci ha battuto, la Serbia ha battuto la Russia. Sino a tre giorni fa si parlava di una Russia con problemi, perché aveva perso due partite; prima del Mondiale invece tutti dicevano che era la grande favorita. Poi ha perso con gli Stati Uniti e la Serbia e la sua forza era diminuita. Successivamente ha vinto con noi ed è tornata ad essere la squadra da battere. Bisogna essere equilibrati: sono squadre forti, le partite hanno la loro storia. Bisogna accettare che lo sport è così, si tratta di confronti tra squadre forti”.
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