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Compagnia aerea chiede scusa a un atleta paralimpico: non gli avevano fatto imbarcare la sua protesi

Davide Bighiani

Pubblicato 21/09/2016 alle 13:55 GMT+2

Il sudafricano Tyrone Pillay aveva viaggiato senza problemi da San Paolo a Johannesburg, ma una volta tornato in patria ha trovato i problemi maggiori: "colpa" della sua protesi per la gamba sinistra.

Tyrone Pillay - Rio 2016

Credit Foto LaPresse

Spiacevole incidente quello occorso alla copagnia aerea sudafricana SAA (South African Airways), che si è vista costretta a presentare le propre scuse a un atleta paralimico di ritorno al proprio Paese. Il motivo? Il personale di bordo si era rifiutato d'imbarcare la sua protesi sull'aereo...
Il "fattaccio" è avvenuto martedì scorso: un impiegato della compagnia SAA avrebbe impedito a Tyrone Pillay - bronzo a Rio nel lancio del peso - di salire su un aereo che gli avrebbe permesso il collegamento tra Johannesburg e Durban, a causa della sua protesi. L'atleta, che aveva viaggiato da San Paolo a Johannesburg senza alcun problema, è andato ovviamente su tutte le furie. "Terribile trattamento", "la peggior linea di tutte", "mancanza di rispetto": queste solo alcune delle accuse mosse nei confronti di SAA su Twitter.
Ovviamente la risposta è arrivata, prima via etere (tweet di scuse, accettate da Tyrone) e poi per bocca dal portavoce della compagnia Tlali Tlali: "SAA ha preso contatti con mister Pillay e gli ha presentato le nostre scuse", ha detto Tlali, precisando che in questo caso la protesi avrebbe dovuta essere imbarcata come un qualsiasi bagaglio a mano. Comunque un'inchiesta è stata aperta e dunque verranno prese le misure del caso.
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