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Quarti di finale al via, chi fa lo sgambetto alle big? I pronostici di Antonio Raimondi

Davide Bighiani

Aggiornato 18/10/2019 alle 12:47 GMT+2

Ci siamo, la Coppa del Mondo di rugby entra nel vivo: sabato e domenica si disputano i quarti di finale. Inghilterra, Nuova Zelanda, Galles e Sudafrica le favorite, ma guai a dare i match per scontati. Ecco cosa ne pensa Antonio Raimondi, la voce del rugby di Discovery.

L'haka della Nuova Zelanda alla Coppa del Mondo di rugby 2019

Credit Foto Getty Images

Inghilterra-Australia: i Wallabies devono trovare un buco in "the wall"

L'Inghilterra ha vinto tutte le partite dopo la sconfitta del 2015 alla Coppa del Mondo: la storia recente parla per lei, inoltre c'è un percorso di 4 anni fatto da Eddie Jones che arriva al massimo delle potenzialità con i giocatori che ha voluto. Difficile andare contro questo pronostico, perché l'Inghilterra è una squadra solida, molto strutturata, ma ha anche la possibilità di giocare vari tipi di rugby. La chiave per loro è quella di avere una squadra piena di ball-carrier che ti portano oltre la linea del vantaggio. Hanno poi giocatori come May e Watson - quelli con l'X Factor - che hanno la possibilità di dare tante soluzioni. Per l'Australia il compito sarà quello di trovare la chiave per trovare una svolta: Jordan Petaia è un giovane da tenere d'occhio (è un 2000) e Cheika è intelligente e innovativo, il problema sarà l'execution, eseguire con precisione ciò che hanno pianificato. Hooper e Pocock rischiano di diventare importantissimi, la chiave sarà dunque difensiva, con la contesa del pallone a terra. Riusciranno a vincere almeno in parte la battaglia del break-down e a quel punto ripartire per andare a meta? Non è facile, ma il piano potrebbe essere questo. Occhio al gioco al piede dell'Inghilterra, poi, al solito potrebbe fare la differenza...

Nuova Zelanda-Irlanda: Verdi di rincorsa, il pronostico è All Blacks

Il rugby è uno sport di squadra, non si basa su un singolo giocatore, ma la storia recente ha dimostrato che Sexton è il giocatore fondamentale per il rendimento di questa Irlanda: questo lo pone come l'obiettivo al Luna Park, ogni tre colpi bambolina al neozelandese che lo colpisce... Preso di mira spesso, lo sarà a maggior ragione in questo tipo di partita (ne hanno già parlato spesso in settimana a parole, pensate sul campo). L'Irlanda ha battuto due volte la Nuova Zelanda in tempi recenti, in particolare nel novembre 2018 è stato un ko particolare per gli All Blacks, che ha fatto da case-history da non ripetere: hanno indagato a fondo sulla questione e cercato di lavorare su questo. Non si vogliono trovare nella condizione di dover dipendere da un singolo episodio, per questo hanno variato il modo di giocare. Importante il ritorno di Retallick, anche se a corto di minuti giocati. Vincerà la Nuova Zelanda perché il confronto tra il gioco strutturato irlandese e la capacità della Nuova Zelanda di interpretare le situazioni sarà a favore degli All Blacks. E' prevedibile che l'Irlanda possa avere più possesso, quindi la Nuova Zelanda dovrà essere brava a concretizzare le proprie opportunità. Sarà una vera partita a scacchi tra due squadre super-preparate tatticamente, al numero 1 e 2 del ranking alla vigilia della Coppa del Mondo.

Galles-Francia: Dragoni contro Galletti, di solito hanno la meglio i primi

L'ultima - potenzialmente - di Gatland alla guida del Galles, e nessuno in casa gallese vorrebbe che fosse così: c'è una squadra molto motivata dietro al proprio ct (anche molto duro in passato ma che evidentemente nelle sue scelte è stato logico e capace di trasmettere alla squadra), una squadra che pensa di poter vincere anche il Mondiale. Dall'altra parte c'è la solita Francia: sarebbe bello poter vedere dal fuori le riunioni dei transalpini... Brunel è uscente, e il nuovo allenatore ha già portato all'interno parte del suo futuro entourage, in più c'è uno scollamento tra i giocatori (fascia di capitano tornata a Guirado, nel frattempo). In passato questa condizione ha giocato a loro favore (vedi 2011) vedremo se lo sarà ancora. Galles chiaramente favorito per qualità e organizzazione, mentre la Francia viene da otto anni molto travagliati: occhio ai giocatori di qualità dei francesi, che possono vincere la partita singola e alla preparazione fisica dei transalpini. Se questi due fattori saranno verificati e saranno in giornata di grazia, allora possono giocarsela. Il Galles ricorda quello che è successo nel 2011 e vorrà rifarsi: Alun Wyn Jones trascinerà i suoi compagni a una probabile vittoria.

Giappone-Sudafrica per un altro miracolo, ma gli Springboks sono una solida realtà

Al di là per la simpatia per la squadra non di tradizione, credo che il Giappone abbia già fatto il massimo possibile: il Sudafrica è il peggior avversario che si poteva trovare. Il Giappone dà un senso alla parola "resilienza", una squadra ben organizzata con una competenza tecnica e tattica, un ottimo esempio da seguire. Competenze che trovano soddisfazione quando il livello fisico è inferiore, ma questa volta si gioca contro il Sudafrica. Un Sudafrica che prese sottogamba il match perso nel 2015 contro il Giappone di Eddie Jones (di cui sopra). Questa volta però gli Springboks ci arrivano più preparati e più agguerriti, e anche molto carichi: in queste condizioni sono dei grandi All Blacks possono batterli.
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