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Dentro ai segreti del Benetton Treviso più forte degli ultimi anni: "Migliorarsi, sempre!"

Davide Bighiani

Aggiornato 19/04/2018 alle 18:46 GMT+2

Abbiamo seguito il team building del Benetton Treviso presso la Fattoria di Maiano in Toscana: qualche giorno per scaricare la mente e ricaricare le batterie in vista del finale di stagione - il 28 la terza sfida dell'anno con le Zebre - e per fare il punto su ciò che si è fatto e programmare quello che verrà.

Benetton Treviso a Maiano 2018

Credit Foto Eurosport

Tre giorni passati insieme, tre giorni per guardarsi dentro e scoprirsi forti, tre giorni per continuare a lavorare e gettare le basi per la prossima stagione. Perché quella in corso non è ancora finita ma poco ci manca, visto che il match con le Zebre di domenica 28 rischia di far diventare trionfale un'annata già storica. E allora giusto fermarsi, per ricaricare le pile e ripartire più forti e fiduciosi di prima.
Per farlo quale posto migliore della Fattoria di Maiano, luogo da favola che sorge nelle colline tra Fiesole e Firenze che già lo scorso anno diede già rifugio ai Leoni; che da lì sono poi ripartiti per una stagione - quella che sta per terminare - che entra di diritto nei libri di storia e del club.

Il Benetton più forte degli ultimi anni

Lo dicono i numeri: 11 vittorie in Celtic League (migliorato il record della stagione 2012/13), un successo a Dublino contro il Leinster che nessuna squadra italiana aveva trovato prima e la possibilità - ancora non tramontata - di potersi giocare i playoff nella Lega Celtica. E soprattutto la consapevolezza di potersela giocare con tutti, anche con squadre che prima sembravano inarrivabili. È proprio in momenti come questi che è giusto insistere su quello che si è fatto finora e cercare - se possibile - di crescere ancora.
Un connubio che ha dato i suoi frutti, e si è visto quest'anno: ospitiamo sempre molto volentieri i ragazzi del Benetton. Francesco Miari Fulcis, proprietario della Fattoria di Maiano

Standard di allenamento e programmazione

Il direttore sportivo Antonio Pavanello parla di standard di allenamento e di programmazione: non discorsi da tutti i giorni nel nostro Paese, e soprattutto con un gran fondo di verità. Osservando da vicino gli allenamenti e le varie attività dei ragazzi trevigiani, infatti si respira aria pulita: giocatori, professionisti ma soprattutto giovani appassionati di una palla ovale che mollano di rado, e che vedi saltellare a sghimbescio in ogni angolo del resort che li ospita. Ragazzi che amano scherzare e scherzarsi, ma che quando parla il coach Crowley balzano sull'attenti e si trasformano, dando tutto quello che hanno sul campo da gioco e nelle varie sessioni di allenamento dedicate. Ognuno ha il suo mandato, ognuno ha i suoi obiettivi da raggiungere, frutto di riunioni dello staff congiunte a quelle con preparatori e fisioterapisti.

Migliorarsi, sempre e comunque

Anche le attività proposte diventano momenti di svago ma con annessa la giusta dose di competitività: non aveva la faccia contenta Tommaso Allan quando la sua squadra ha concluso all'ultimo posto con notevole distacco dalle altre la stimolante sessione di orienteering proposta presso la Fattoria. "Ma sono sicuro che Ongaro e qualcun altro ci ha giocato qualche scherzetto". E poi chiedete ai Medicei - squadra di Firenze che milita in Eccellenza - se il Benetton non placcasse e ripartisse come sa fare nella sessione di allenamento congiunta...
"E' tutto vero" titolerebbe qualcuno, perché è così. Nel rugby c'è poco da ricamare, poco da inventare e da inventarsi: 10 volte su 10 vince la squadra più forte e la squadra più forte è quella che lavora per migliorare e migliora quando capisce dove c'è più da lavorare.
Segui Benetton Treviso vs Zebre il 28 aprile su Eurosport 2 e il meglio del rugby su www.eurosportplayer.it.
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