Una brutta batosta da cui si deve ripartire: le 5 cose che abbiamo capito da Italia-Francia 24-73

SEI NAZIONI 2025 - L'Italrugby deve digerire una delle sconfitte dal passivo più alto di sempre: una Francia agguerrita ha lasciato solo le briciole ai ragazzi di Gonzalo Quesada, che ora devono rimboccarsi le maniche contro Inghilterra e Irlanda, altre due big del torneo. Imparando dagli errori commessi all'Olimpico contro i Bleus.

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Video credit: Eurosport

73-24 in casa contro la Francia: una sconfitta che fa male, che deve far male e - come dice Gonzalo Quesada - "speriamo che faccia male, altrimenti c'è qualcosa che non va". Un ko difficile da digerire quello subito dall'Italrugby nella terza giornata del Sei Nazioni 2025, ma purtroppo per noi è solo l'aperitivo di quello che ci aspetta nelle ultime giornate, prima contro l'Inghilterra a Twickenham (9 marzo) e poi ancora all'Olimpico contro l'Irlanda che punta al Grande Slam. Se le prime due partite erano state all'insegna dell'equilibrio e della "possibilità o meno di vincere la partita", quella di Roma è stata una vera e propria lezione di rugby da parte di una squadra che si è dimostrata troppo più forte dell'altra. Proviamo ad analizzare insieme quello che ci ha insegnato il match di domenica.

La Francia fa letteralmente un altro sport

Più fisici, più veloci, più tecnici: i francesi scesi all'Olimpico sembravano davvero di un altro pianeta. Semplicemente più forti degli italiani in tutti i settori. I 73 punti segnati dai transalpini sono un record per i colori della Francia ma non per il torneo: l'80-23 registrato a Twickenham nel 2021 rimane ancora il match con il divario più grande, ma fa notizia che nel 2025 ci sia un divario così ampio tra due squadre che solo l'anno scorso invece sembravano giocarsela alla pari (ricordiamo per l'ennesima volta quel maledetto calcio di Paolo Garbisi sul palo a Lille...). 14 mete in una partita: altro record. Peccato che 11 siano arrivate dai francesi e solo 3 dai nostri ragazzi...

Quanto è forte Dupont?

Che spettacolo, Antoine Dupont: il 9 francese è stato autore di un'altra prova maiuscola, ma di questo non avevamo dubbi. Vederlo all'opera è... "un'opera d'arte": non solo nel suo ruolo, quello di mediano d'apertura, ma anche nei panni di regista. Sempre in attività, sempre nel cuore dell'azione, segna due mete e ha sempre il tempismo giusto: quando serve Boudehent, autore della quarta meta francese e anche quando serve Barré a metà campo, per permettere alla Francia di prendere il comando con margine. Hombre del partido, per distacco: la classe si vede, sempre. "È stata una partita difficile, soprattutto all'inizio. Siamo riusciti a mantenere l'intensità per 80 minuti, il che non è facile contro questa squadra dell'Italia, quindi possiamo essere orgogliosi - ha detto lo stesso Dupont a fine partita, che ora punta il bersaglio grosso - Sappiamo che sarà una partita enorme a Dublino. Abbiamo due settimane per prepararci, ma sarà sicuramente difficile". Zero errori, solo qualità. Campione vero.

Sotto gli occhi di Parisse, un'Italia in tono minore

Abbiamo aspettato tanto per poter salutare degnamente Sergio Parisse: finalmente è successo domenica pomeriggio in occasione del match con la Francia - nazione a lui cara che l'ha visto spesso in campo. Anche lui sperava di vedere un match più equilibrato: "È un risultato difficile da digerire per l'Italia. La Francia ha giocato il gioco che voleva giocare e merita la vittoria. La squadra italiana ha affrontato una squadra potente. Abbiamo visto un paio di belle mete nel primo tempo. In ogni partita ci sono cose positive, anche se hai subito 70 punti. La difesa non è stata abbastanza buona e siamo stati sotto pressione fisicamente. Tra due settimane giocheranno contro l'Inghilterra, quindi devono imparare da questa partita perché l'Inghilterra sarà una squadra fisica"

"Nessuno poteva vincere contro la Francia di oggi"

Carlos Quesada ammette i troppi errori commessi dall'Italia contro la Francia: dopo un buon primo tempo, i francesi hanno esondato nella ripresa, risultando ingiocabili: "Abbiamo sofferto nei punti d’incontro. In questo fondamentale la Francia ha potuto ricevere palloni puliti. In più Dupont ha giocato davvero bene. Mi dispiace perché quando difendi tanto poi può capitare di fare degli errori difficili da recuperare. Peccato: quando il risultato è così ampio è difficile poi parlare di altro". La Francia vista nella ripresa è stata di gran lunga migliore di quella del primo, e diventa temibile anche per l'Irlanda, nella sfida di Dublino tra due settimane.

Altri due match di sofferenza

Gonzalo Quesada ne ha accennato ai microfoni di SkySport a fine partita: mancano ancora due settimane alla prossima partita del Sei Nazioni, ma siamo già in sofferenza. Infatti i nostri ragazzi, soprattutto quelli impegnati nei campionati esteri, dovranno fare ritorno alle proprie squadre di appartenenza, a differenza di quelli - ad esempio - dell'Inghilterra, che rimarranno ancora insieme a preparare la prossima partita. Dopotutto, si parla anche di roster diversi: se pensiamo che oggi per la trasferta di Roma il buon ct della Francia Galthié aveva a disposizione ben 42 giocatori tra cui scegliere e fare esperimenti, e invece il nostro bacino d'utenza è di ben altra profondità (in negativo). Vecchie problematiche che ci trasciniamo da tempo: non vogliamo fasciarci la testa prima del tempo, ma tra Inghilterra e Irlanda ci sarà da soffrire, e anche parecchio.

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