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Attesa per la finalissima

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DaEurosport

Pubblicato 26/05/2006 alle 17:39 GMT+2

Sabato 27, alle 19 e 35 (le 7 e 35 europee) in uno stipato Jade Stadium di Cristchurch la finalissima del Super14 2006: i Wellington Hurricanes alla loro prima finale, contro i favoriti di sempre, i Canterbury Crusaders.

La portata dell’evento potrebbe emergere dalle possibili definizioni: Finalissima Super14, Team di Umaga contro quello di Carter (ex e attuale capitano degli Allblacks), Derby neozelandese, Isola del Sud contro quella del Nord, Rugby razionale contro approccio “cannibale”, scontro diretto tra molti All Blacks che vogliono una maglia in nazionale. E questo è solo il primo giro di frasi-aggettivo, giusto le prime che vengono in mente.
Inutile anche dilungarsi sull'affluenza di pubblico, sulla diffusione televisiva, sul tasso tecnico ed emozionale del match.
Una ventina abbondante di campioni in zona All Blacks contrapposti al Jade stadium di Cristchurch, tutto sommato e analizzato potrebbe trattarsi dello “scontro perfetto”, eppure – volendo- un difetto (uno solo) la finalissima ce l'ha: è troppo probabilmente destinata ai Canterbury Crusaders.
Fa impressione – soprattutto leggendo la formazione – pensare a Wellington come ad una sfavorita (tanto per mettere in fila i centri e le terze linee: Collins, Soialo, Masoe, Umaga e Nonu…), eppure il gioco meno spettacolare dei Crusaders è superiore per mancanza di difetti e per le camaleontiche possibilità di cambio strategico.
Ancora più semplicemente: gli Hurricanes hanno molti più “rovesciatori di partite”, un gusto senza paragoni per l'avanzamento e il contrattacco, ma non sono più i pazzi altalenanti, creativi e incostanti dell'anno scorso: gli allenatori hanno fatto ordine in campo, in difesa (che adesso è un punto forte), in rimessa laterale. Hanno un gioco, un marchio di fabbrica, uno stile: ma Cristchurch ne ha una ventina. I Crusaders possono passare dalla conservazione taccagna della palla, alla fantasia stile Hurricanes, o mettersi “tranquillamente” ad aspettare che gli avversari sbaglino e McCaw rubi il pallone e le idee. Se perdono qualche campione ce la fanno lo stesso, le poche volte in cui si incantano ne escono senza agitarsi, se sono sotto con i punti.. tornano sopra, troppo forti anche per gli Hurricanes.
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