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Gori: "Se l'Italia sarà perfetta potrà fare l'impresa"

DaLaPresse

Pubblicato 12/09/2015 alle 12:44 GMT+2

Per passare ai quarti i finale della Coppa del Mondo di rugby gli azzurri devono arrivare almeno secondi nel girone. Edoardo Gori ne parla in un'intervista con LAPRESSE alla vigilia dell'ultimo raduno prima della partenza.

Edoardo Gori con la maglia dell'Italia nel corso del Sei Nazioni 2015

Credit Foto LaPresse

Tra i giocatori sui quali l'Italia del rugby punta per raggiungere per la prima volta nella sua storia i quarti di finale di un mondiale c'è anche Edoardo 'Ugo' Gori. Classe 1990, considerato uno dei punti di forza per il futuro della palla ovale italiana, cercherà con i suoi compagni di compiere l'impresa nella manifestazione iridata che si terrà nel Regno Unito dal 18 settembre al 31 ottobre. I ragazzi di Brunel sono stati sorteggiati con Irlanda, Francia, Canada e Romania. Per passare il turno devono arrivare almeno secondi nel girone. Gori ne parla in un'intervista con LAPRESSE alla vigilia dell'ultimo raduno prima della partenza.
D: Come sta andando la preparazione per il mondiale?
R: E' stata lunga ed intensa. Per quanto riguarda le due sconfitte contro la Scozia in amichevole, nella prima partita avevamo ancora qualcosa da preparare, mentre nella seconda abbiamo sbagliato completamente l'approccio, facendo una figuraccia. Contro il Galles, invece, pur essendo una delle squadre più forti, tutto sommato la prestazione è stata positiva. Ora dobbiamo lavorare per essere più precisi. Serve uno sforzo in più per cercare di raggiungere un obiettivo che sarebbe storico.
D: Quali sono le reali possibilità dell'Italia di passare ai quarti di finale?
R: Se siamo perfetti, non sbagliamo niente e abbiamo l'atteggiamento giusto possiamo farcela. Non sarà un'impresa facile. Irlanda e Francia sono nelle prime otto del ranking mondiale, mentre noi siamo 14imi, però vedo che tutti ci credono. Vogliamo fare qualcosa di incredibile. Molto si giocherà già nella prima partita contro la Francia il 19 settembre a Twickenham. Sarà importantissimo arrivarci con la mentalità giusta.
Rugby World Cup 2015 calendar
D: Cosa sarebbe disposto a fare per il passaggio alla fase ad eliminazione diretta?
R: Per passare il turno rinuncerei a tante cose, visto che è il sogno che inseguo da quando ero bambino. Ad esempio potrei rinunciare a mangiare la pizza, di cui sono ghiotto, per un anno intero.
D: E' sempre stato considerato una promessa del rugby italiano. Cosa le è mancato per affermarsi a livello internazionale?
R: Nel rugby, oltre ad avere doti tecniche, fisiche e tattiche, serve anche il tempo. Comunque sicuramente voglio fare un mondiale da protagonista. E' la mia seconda volta in questa manifestazione e vorrei essere uno dei punti di riferimento per la squadra.
D: Perché gli italiani si sono appassionati così tanto al rugby, nonostante i risultati non sempre brillanti?
R: E? uno sport che con qualche risultato in più della nazionale esploderebbe in popolarità, perché ha un fascino incredibile a partire dalla tradizione del terzo tempo. La gioia di andare allo stadio tutti insieme in famiglia e magari fermarsi a bere una birra con i tifosi dell'altra squadra a fine partita, in un periodo dove le cose nel nostro paese non vanno troppo bene, è una bella sensazione. Il rugby ha dei valori forti che ci sono stati tramandati e noi continuiamo a fare vivere. Di questo siamo molto orgogliosi. Inoltre, siamo tutti ragazzi alla mano e questo crea un ambiente gioioso. In questo momento, a tal proposito, sto partecipando ad un progetto 'Gets into the rugby', dove cerchiamo di promuovere una maggiore conoscenza del nostro sport.
D: Perché nell'ambiente del rugby è conosciuto da tutti come 'Ugo', se il suo nome di battesimo è Edoardo?
R: Quando ero piccolo nella mia squadra c'erano tre o quattro ragazzi che come me si chiamavano Edoardo. Allora l'allenatore, ispirandosi allo sketch di Troisi in 'Ricomincio da tre', visto che ero il più veloce, mi ha soprannominato Ugo, così rispondevo subito (ride, ndr). Se mi piace? Sì, molto, è simpatico, immediato e facile da ricordare. Credo che ormai siano rimaste solo mia mamma e mia sorella a chiamarmi Edoardo.
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