Olimpiadi Parigi 2024, Intervista a Tommaso Marini: "Ero indeciso se fare scherma o tennis, a Sinner è andata bene..."

Marco Castro

Pubblicato 21/03/2024 alle 10:39 GMT+1

OLIMPIADI PARIGI 2024 - Comincia la serie di interviste di Eurosport ad alcuni degli atleti italiani che vedremo protagonisti tra pochi mesi nella rassegna a cinque cerchi. Il primo è Tommaso Marini, campione del mondo nel fioretto individuale a Milano. "Punto sempre al massimo. Le mezze misure non mi piacciono, l'importante è avere la consapevolezza di aver dato tutto".

Tommaso Marini

Credit Foto Getty Images

I Giochi olimpici di Parigi sono a un passo e mentre molti atleti sono ancora in lotta per conquistare la qualificazione, c'è chi è già sicuro del posto. Tommaso Marini rientra nella seconda categoria e l'obiettivo a cinque cerchi è fisso nella sua testa anche di notte. "Qualche giorno ho fatto un sogno, non ero ancora in Francia, era il giorno prima della partenza e me la facevo un po' addosso...In realtà io non vedo l’ora di partire e di disputare la mia prima Olimpiade a tutti gli effetti, da titolare" racconta lo schermidore marchigiano in questa intervista esclusiva rilasciata a Eurosport.
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Il classe 2000, appartenente al Gruppo sportivo della Polizia di Stato, è talento precoce nel fioretto, tanto da aver già messo in bacheca, tra le altre cose, un oro mondiale individuale e una Coppa del Mondo. A Tokyo 2020 fu presente, ma solo come riserva. "Non ero entrato dentro il Villaggio olimpico. La settimana prima ero stato in un altro spazio, in un'università molto grande, dove il CONI aveva ricostruito una specie di casa Italia. Una o due settimane prima tutti gli atleti stavano lì ad allenarsi per i Giochi. Noi riserve non potevamo entrare alla vera Casa Italia a causa del Covid e due giorni prima delle Olimpiadi non potevamo neanche più subentrare. Detto ciò, comunque mi sono divertito perché ho conosciuto tanti atleti, ho avuto la possibilità di stare con loro e divertirmi. Ma in generale non ho un ricordo molto bello, perché io già tre anni fa avrei potuto partecipare e non è stato così. Ma ci vediamo quest’anno!".
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Il ricordo di quell'evento visto dal "bordocampo" e i risultati ottenuti in seguito sono benzina sul fuoco delle ambizioni di Tommaso, pronto a godersi al massimo la sua prima vera esperienza olimpica. "Spero in primis che sia un’esperienza molto bella e divertente. Per quanto riguarda il resto, mi auguro di riuscire a esprimere la mia miglior scherma. Però voglio vivermela indipendentemente dal risultato. Anche perché nella scherma, negli ultimi anni, è diventato sempre più difficile. La competizione è altissima ed è difficile essere il favorito, ce ne sono davvero tanti. Bisogna avere un mix di fattori. Per quanto mi riguarda credo che l’Olimpiade sia una gara molto particolare. Ci sono dei casi dove non vince il migliore, ma chi quel giorno è stato più concentrato, che ha avuto anche il fattore C che è fondamentale. Insomma, una gara particolare, speriamo di viverla al meglio e di avere comunque dei bei ricordi. Detto ciò, Io punto sempre a ottenere il massimo, o la va o la spacca. Le mezze misure non mi piacciono. Sono un tipo da tutto o niente, voglio essere sicuro di averci provato fino alla fine".
Dopo essere stato d'argento ad Antalya nel 2022, Marini si è laureato campione del mondo nel fioretto individuale a Milano, nel luglio 2023. Un successo che ha il sapore della consapevolezza. "Sicuramente da quel giorno ho avuto un po’ di più attenzione dal punto di vista mediatico. Ho avuto la fortuna che siano stati dei Mondiali in casa e sicuramente sono stati più seguiti. Dal punto di vista professionale ho avuto delle conferme e questo è molto utile nel percorso di un atleta. Ma allo stesso tempo sono delle conferme che non è che mi facciano pensare di essere il più forte del mondo. Ho capito di poter e saper fare certe cose, che dei limiti fisici non possono essere dei limiti. E quindi zero scuse. Milano è stata utile e mi ha dato degli strumenti in più per capire il mio valore".
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L'urlo di esultanza di Tommaso Marini durante la prova di fioretto maschile individuale ai Mondiali 2023 di Scherma

Credit Foto Imago

La scherma è uno dei più grandi bacini di successi della storia dello sport italiano e da questa disciplina, nel nostro Paese, ci si attende sempre il massimo. A Tokyo, ad esempio, si era mormorato parecchio per il fatto che la nostra spedizione non avesse conquistato medaglie d'oro. Ma Marini spiega il perchè non sia facile replicare i fasti di un tempo e che la competitività sia molto diversa rispetto a qualche anno fa. "Sicuramente tutti noi puntiamo a un oro, sia individuale che a squadre. Però ripeto, non è facile. Forse le persone comuni sono rimaste un po’ indietro. L’Italia era fortissima e aveva dei talenti molto rari, come Vezzali, Trillini o Di Francisca. C’è anche da dire che il livello generale, soprattutto nel fioretto maschile, è molto più alto rispetto ad allora. Quindi anche una medaglia non è assolutamente scontata. Siamo in tanti, tutti abbastanza vicini sia come punteggio che come valore, i primi 20 al mondo sono più o meno tutti sullo stesso livello. Non dico che una volta fosse più semplice, ma c’era meno competizione". Il campione marchigiano racconta anche di quanto si sia evoluta la natura stessa del suo sport. "La scherma è sempre più fisica. Faccio un esempio. Credo che 20 anni fa, la figura di preparatore atletico ci fosse ma non era così importante, mentre ora è fondamentale. È più fisica e un po’ meno tecnica. Contano molto la forza, la velocità, la resistenza, mentre una volta non era assolutamente così".
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Forse il sogno olimpico non è entrato subito nella mente del Tommaso Marini schermidore bambino, ma di certo è stato un colpo di fulmine con questa disciplina. "Il mio primo ricordo risale proprio al primo giorno in cui iniziai, con il fioretto di plastica ovviamente. Entrai nella palestra e provai. Un mio compagno, con cui abbiamo fatto scherma insieme per anni ad Ancona, si chiama Giacomo, mi tirò contro e mi battè tanto a poco. Io non sapevo neanche come si tenesse un fioretto. Allora mi sono detto: 'Wow ho perso, però mi è piaciuto'. Mi ero divertito pur perdendo, ho continuato ed eccomi qua". Eppure nella vicenda sportiva di Marini c'è stato anche dell'altro, tanto che a un certo punto si trovò di fronte a un bivio. "Io ero indeciso tra scherma e tennis, a Sinner è andata bene (ride, ndr). Gli è andata proprio bene che ho scelto la scherma!".
Nel mondo variegato di Tommaso campeggiano diverse passioni e una di queste è certamente la moda. Campione del mondo a Milano e con l'obiettivo di vincere una medaglia a Parigi, due delle capitali di questo settore. "Sono due città fondamentali per il mondo del fashion, anche se io ovviamente sono team Milano. Poi il Grand Palais, dove faremo le gare olimpiche, è stato un centro di grandi sfilate, come il Petit Palais di fronte. È proprio il fulcro della fashion week parigina. Speriamo che porti bene!".
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