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Marco Odermatt re del gigante di Adelboden: tris in casa davanti a un gran Kilde, De Aliprandini torna in top-10

Luca Montanari

Aggiornato 06/01/2024 alle 15:10 GMT+1

SCI ALPINO - Senza rivali nel suo gigante, Marco Odermatt diventa il primo elvetico a vincere la classica di Adelboden per tre edizioni consecutive lasciando i rivali dietro la nebbia. Primo podio in carriera nelle specialità tecniche per Kilde, super 2° davanti a Zubcic. Iniezione di fiducia in casa Italia: De Aliprandini torna 8°, Vinatzer sfiora la top-10.

Non c'è storia! Odermatt trionfa nel suo tempio, tifosi in delirio: rivivilo

Il re di nuovo sul trono nel gigante dei giganti. Marco Odermatt ne domina un'altra senza storia, la settima consecutiva nella sua specialità prediletta. Ma non si tratta di una gara qualunque per il detentore della Coppa del Mondo, bensì della classica di Adelboden. Il fenomeno elvetico si ripete per la terza edizione consecutiva sulla caratteristica "Chuenisbärgli" acclamato a gran voce dalla marea rossocrociata, intravista soltanto dopo il traguardo e non a partire dallo Zeilhang (il caratteristico muro finale da pelle d'oca) a causa della nebbia: prima di lui soltanto Hermann Maier e Ingemar Stenmark vinsero almeno per tre volte di fila il gigante svizzero, mentre Marcel Hirscher si aggiunge a questa ristrettissima élite di nomi aggiungendoci lo slalom. Giusto per dare un'idea del personaggio che il mondo dello sci alpino può ammirare nel presente e nel futuro di questa disciplina.
Avversari diradati nella foschia, ancor più distanti rispetto alla prima manche. Tra questi si erge al secondo posto Aleksander Aamodt Kilde (+1.26), al suo primo podio in carriera in gigante: abituati a conoscerlo come il principale rivale di Odermatt nella velocità, questa volta è il 31enne norvegese a sedersi sulla poltrona del leader in attesa del padrone della classifica generale, l'unico in grado di resistere alle prepotenti rimonte dalla distanza di Filip Zubcic - il croato torna sul podio dopo gara-1 in Alta Badia, terzo a +1.77 - e River Radamus, da 20° a 4° (+1.89) sfruttando i distacchi compressi a metà della prova che lo statunitense apre a fisarmonica con una seconda manche di cattiveria. Al contrario di Henrik Kristoffersen che, nonostante una prestazione opaca, ricava il miglior piazzamento della stagione (5° a +1.97) davanti ai connazionali norvegesi Steen Olsen (da 10° a 6°) e Atle Lie McGrath (da 5° a 7°), entrambi sopra i due secondi.
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Non c'è storia! Odermatt trionfa nel suo tempio, tifosi in delirio: rivivilo

Quattro azzurri a punti, bene De Aliprandini e Vinatzer

Adelboden regala necessaria fiducia al movimento azzurro, che torna ad occupare anche la metà alta della classifica nella specialità più cupa grazie al ritorno in top-10 di Luca De Aliprandini e il miglior risultato di carriera tra le porte larghe di Alex Vinatzer. Il vicecampione iridato nel 2021 riceve un'importante iniezione di stima grazie all'8° posto (+2.31) in un pendio a lui particolarmente adatto, il bronzo mondiale in slalom invece limita i danni e chiude 11° (+2.31, quattro posizioni recuperate) non tanto lontano da Rasmus Windingstad (9° a +2.27) e Alexander Schmid (10° a +2.28), sperando sia di auspicio in vista della prova tra i pali stretti sullo stesso pendio nella giornata successiva. A punti pure Giovanni Borsotti, che guadagna sette posizioni piazzandosi 22° (+3.21) e Hannes Zingerle (29° a +4.37).
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De Aliprandini torna in top 10! Ottavo, rivivi la sua prova

La top-10

1. M. ODERMATT (SUI)1:54.06
2. A.A. KILDE (NOR)+1.26
3. F. ZUBCIC (CRO)+1.77
4. R. RADAMUS (USA)+1.89
5. H. KRISTOFFERSEN (NOR)+1.97
6. A. STEEN OLSEN (NOR)+2.01
7. A.L. MCGRATH (NOR)+2.03
8. L. DE ALIPRANDINI (ITA)+2.12
9. R. WINDINGSTAD (NOR)+2.27
10. A. SCHMID (GER)+2.28
I padroni di casa gioiscono solo con Odermatt, mentre gli altri a punti sono tutti fuori dai migliori dieci, a cominciare da Gino Caviezel (12° a +2.38) e Justin Murisier (+2.43). Disastro invece per l’Austria: tutti in perdita nella seconda manche, il meno peggiore è solo 15° Raphael Haaser; sprofonda addirittura dal secondo gradino del podio al 19° posto finale invece l'austriaco Stefan Brennsteiner (+3.07) alle spalle di Patrick Feurstein (+2.99), così come sbaglia sul muro Manuel Feller mentre era in vantaggio (al traguardo finirà 27° a +3.82). Nel banco dei delusi anche Zan Kranjec, che non rimonta oltre il 21° piazzamento (+3.20).

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