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Coppa del Mondo 2022/2023 - Odermatt straripante, decimo trionfo in carriera in gigante sulla Gran Risa

Luca Montanari

Aggiornato 19/12/2022 alle 16:19 GMT+1

SCI ALPINO - One man show di Marco Odermatt nel secondo gigante di Alta Badia. Aveva perso per sue colpe quello del giorno precedente, non perdona nella rivincita (nonostante un errore) e va in doppia cifra di successi tra le porte larghe. Kristoffersen ci prova, ma deve accontentarsi del secondo posto davanti a Kranjec. Filippo Della Vite si riconferma a punti, buon 13°.

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Ha lasciato la scena ai rivali per un solo giorno, Marco Odermatt, ma nel gigante-bis sulla Gran Risa il palcoscenico è occupato totalmente dalla grandezza del 25enne elvetico: bollisce gli avversari nella prima manche, poi ci mette del pepe nella seconda commettendo una sbavatura in cima che riporta il distacco alla pari di Henrik Kristoffersen, che all'arrivo se lo mangia per un paio di decimi. Decima vittoria in Coppa del Mondo tra le porte larghe per il leader della classifica generale, prosegue senza intoppi la sequenza di dodici podi consecutivi in questa specialità, senza contare che era reduce da una tournée spaventosa di quattro gare nelle ultime cinque giornate in Italia, saltando l'appuntamento con la cerimonia di premiazione solamente una volta, finora l'unica in tutta la stagione.
Applausi comunque per la tigre norvegese, capace di mettere pressione a Odermatt forse per la prima volta in questa specialità con un atteggiamento fenomenale all'uscita dal cancelletto. "Lui viaggia su una nuvola" commenta al traguardo riferendosi allo svizzero, ma forse non si è accorto di essersi trovato nuovamente ad un passo dalla vittoria, senza dimenticare che il giorno prima era transitato a due centesimi dal successo, beffato da un altro vichingo, Lucas Braathen, il quale però è uscito di scena nella prima manche. Finalmente il classe '94 di Raelingen è tornato ai suoi livelli, senza il fuoriclasse elvetico in slalom sarà tra i principali favoriti nella prossima gara a Madonna di Campiglio. Completa un podio regale per campioni di rendimento lo sloveno Zan Kranjec, che nella seconda metà di gara beffa Loic Meillard. Un terzetto costantissimo, che non è mai andato oltre il quinto posto nelle prime quattro gare di gigante dell'inverno.
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La top-10

1. M. ODERMATT (SUI)2:38.27
2. H. KRISTOFFERSEN (NOR)+0.20
3. Z. KRANJEC (SLO)+0.92
4. L. MEILLARD (SUI)+1.32
5. A. SCHMID (GER)+1.38
6. A. PINTURAULT (FRA)+1.41
7. M. SCHWARZ (AUT)+1.42
8. F. ZUBCIC (CRO)+1.77
9. R. HAASER (AUT)+2.31
10. R. RADAMUS (USA)+2.61
Prima di entrare nella fase saliente della gara, la classifica si era accorciata in maniera impressionante, con Alexander Schmid abile a metterli tutti in fila prima della discesa del 30enne di Lubiana. Pinturault è a soli tre centesimi dal tedesco, uno Scwharz che ha finalmente smaltito gli acciacchi post infortunio della scorsa stagione finisce incollato al transalpino. A proposito di grandi ritorni, Filip Zubcic: atleta in crisi di piazzamenti da un anno, in Alta Badia il croato si rilancia con un ottavo posto dopo il decimo della giornata precedente. Ma non è l'unico. Degne di note anche le top-10 di Raphael Haaser (nono, capace di mettere insieme due manche convincenti dopo non essersi qualificato negli ultimi cinque giganti) e River Radamus, quest'ultimo beneficiato dalla tracciatura del tecnico statunitense più dritta dalla "Gobba del gatto" in giù rispetto alla manche iniziale. Nella variopinta lista dei migliori dodici c'è spazio anche per il belga Sam Maes, autore di una rimonta di undici caselle, e per l'andorrano Joan Verdu, che mettendosi in scia a quello che lo precede riesce a confermarsi 12° come nella gara domenicale sulla Gran Risa.
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Giornata da dimenticare invece per la ribattezzata nouvelle vague norvegese: dopo l'uscita di Braathen nella prima manche, Atle Lie McGrath getta via la gara nella seconda racimolando soltanto un 26° posto; il migliore di questi al traguardo sarebbe dunque il classe 2001 Alexander Steen Olsen, 13° davanti al nostro Filippo Della Vite. Tuttavia il giovane scandinavo viene squalificato al termine della gara, regalando il secondo miglior piazzamento della carriera al coetaneo azzurro. Altra prestazione solida del bergamasco, per la terza volta consecutiva a punti e di nuovo non tanto lontano dalla top-10, occasione preclusagli da un errore in cima, ma in grado di riprendersi sul ripido. Atteggiamento che purtroppo manca a tutto il resto della truppa azzurra, nuovamente orfana dell'argento iridato Luca De Aliprandini al (terzo ritiro su quattro nella prima manche). In coppia con Della Vite questa volta a punti ci va Giovanni Borsotti, 23° con un bilancio in positivo di quattro posizioni rispetto alla prima manche, grazie agli errori altrui.
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