Odermatt vince gara e coppa di gigante, De Aliprandini 5° e Vinatzer 6°

Marco Odermatt vince la coppa di gigante quando mancano ancora tre gare alla fine. Lo svizzero, dopo aver conqustato quella generale, si porta a casa anche il globo più piccolo di specialità con il primo dei due giganti di Aspen, in Colorado (USA), vincendo una gara pazzesca con una seconda manche piena di errori e di rischi, lottata fino all'ultimo col connazionale Loic Meillard, che era stato favoloso. Terzo Atle Lie McGrath, ma anche l'Italia festeggia con due prove super: Luca De Aliprandini è quinto e Alex Vinatzer è sesto.

Sotto il sole del Colorado, dunque, è puro divertimento per questo primo di due giganti che ormai servono solo per le statistiche e i numeri: su otto giganti stagionali, Odermatt li ha vinti tutti e la striscia si allunga a 11 consecutivi se torniamo indietro alla scorsa stagione. La sua prova, però, è tutt'altro che perfetta. Al traguardo, infatti, c'era ad aspettarlo un Meillard in palla, che gli aveva messo pressione addosso: non aveva sbagliato quasi nulla, solo un piccolo rallentamento nella parte finale. Così Odermatt si lancia dal cancelletto con una frenesia che non gli è consueta e comincia a sbagliare da subito, anche perchè il vantaggio è esiguo (solo 19 centesimi). A metà gara, dopo essere stato davanti di 32, si ritrova dietro di 8 centesimi: vuol dire 40 centesimi totali persi per strada, che per un comune mortale vorrebbe dire "gara andata". Stiamo però parlando di Marco Odermatt, che di rabbia e di potenza spinge come un matto nella parte finale, l'unica dove può guadangare. E lo fa. Chiude con 14 centesimi di vantaggio, quel tanto che basta per riscrivere la storia.

La matematica dunque gli consegna la coppa, anche se gliel'aveva già regalata Zubcic chiudendo male una seconda manche deludente, figlia di una altrettanto brutta prima manche: per sperare ancora nel titolo, infatti, Zubo avrebbe dovuto vincere questa gara e sperare in pochissimi punti di Odermatt, ma chiudendo addirittura quinto parziale (sarà poi 15°) ogni calcolo possibile si era già inevitabilmente azzerato.

In tutto questo, abbiamo assistito all'autoeliminazione di Alexander Steen Olsen, che era secondo e con una serie di sbavature chiuderà settimo a 1.14, regalando il podio a connazionale.

La ciliegina sulla torta di questa gara spaziale è la prestazione degli azzurri. Per la prima volta come non accadeva da molto tempo Luca De Aliprandini porta a casa due belle manche. Davanti nella seconda, rimonta ben quattro posizioni; una è quella di Alex Vinatzer, che sporca un po' la parte alta con troppi movimenti di braccia e soprattutto arriva stanco nel finale, piazzandosi alle spalle di Finferlo di un decimo. Entrambe le prove, però, sono ottime, perché anche Vinatzer guadagna due posizioni e per entrambi è il miglior risultato stagionale, per Vinatzer prima top 10 e ovviamente miglior risultato in carriera tra i pali larghi.

Sbaglia tutto invece Giovanni Borsotti, che prende una porta troppo stretta, si prende in faccia il paletto che gli sposta gli occhiali e nel tentare di sistemarli si sbiancia ed esce. Ma va bene così, per l'Italia questa volta c'è già abbastanza gloria.