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L'Italia sogna in grande: Paris, Goggia e Brignone guidano la squadra azzurra in Coppa del Mondo

Marco Castro

Aggiornato 25/10/2019 alle 15:07 GMT+2

Da Sölden alle finali di Cortina d’Ampezzo, la stagione di sci senza grandi eventi stuzzica la fantasia dei nostri portacolori, tra Sfera di Cristallo e coppe di specialità. Senza il cannibale Hirscher da una parte, contro il fenomeno Shiffrin dall’altra: dove possono arrivare i nostri alfieri?

Goggia - Paris - Brignone, copertina

Credit Foto Eurosport

Chiusi gli scarponi e allacciato il casco, il pettorale è pronto a sventolare tra le porte. È tempo di Soelden, tradizionale culla della stagione di sci alpino e primo assaggio dell’annata che verrà. Senza grandi eventi in coda e con rinnovati obiettivi, la pattuglia italiana si prepara a domare i leoni avversari del circo bianco senza nessun timore reverenziale. Con tante speranze e tre certezze: Dominik Paris, Sofia Goggia e Federica Brignone.

Paris uomo jet con un occhio alla generale

Il 2018/19 della rockstar di Merano è stata la stagione della consacrazione. Ha iniziato a vincere in quel di Bormio e non si è più fermato, domando, tra le altre cose, la Streif di Kitzbuhel e il Super G iridato di Are. Un salto di qualità eccezionale, che l’ha portato a diventare il terzo sciatore azzurro più vincente di sempre in coppa del Mondo (16, dietro ai signori Tomba e Thoeni). All’alba dei 30 anni, con questa fiducia e nel pieno della maturità psicofisica, Domme ha tutto per ripetersi nel 2020. I trofei di specialità nelle prove veloci devono essere un suo obiettivo, soprattutto quello di discesa che lo scorso anno gli è sfuggito a causa di qualche passaggio a vuoto iniziale in favore del continuo Beat Feuz. Ma c’è di più. Il nuovo format della combinata, senza inversione dei 30 nella prova di slalom, favorirà i velocisti come lui. E se riuscirà a strappare qualche punto anche in gigante (a Soelden ci sarà), sognare la generale potrebbe non essere così folle. Vero, Alexis Pinturault e Henrik Kristoffersen restano favoriti per succedere all’abdicante Hirscher, ma Paris non può essere sottovalutato. Forza Domme.

In coppa del mondo

Dominik ParisFederica BrignoneSofia Goggia
Esordio200820072011
Vittorie16106
Podi322825
Coppe di specialitàSuper G (2019)Combinata (2019)*Discesa (2018)
Miglior posizione generale4° (2019)5^ (2017)3^ (2017)
*non è stato assegnato nessun trofeo

Goggia e Brignone, l’ambizione sale

Le nostre leader tecniche, emotive, carismatiche. In una Coppa del Mondo femminile che parla forte e chiaro la lingua di Mikaela Shiffrin, Sofia Goggia e Federica Brignone partono senza guardare in faccia a nessuno. La bergamasca può ricominciare da dove aveva lasciato, quel dolce argento mondiale in Super G dopo una stagione spezzata a metà da un infortunio al malleolo. Alla generale non ci pensa – dice -, alle coppette nelle specialità veloci assolutamente sì. Di più, potrebbe anche essere la favorita numero 1 per il doppio traguardo, con Ilka Stuhec come prima rivale e Nicole Schmidhofer in pole per il ruolo di terza incomoda. In gigante la strada sarà in salita, a partire da quel pettorale altissimo previsto a Soelden a causa dei pochi punti accumulati lo scorso anno. Ma la classe per risalire è dalla sua, i trascorsi felici tra le porte larghe confermano che si può fare.
Federica Brignone, invece, su Soelden punta forte. Prima nel 2015 sul Rettenbach e seconda un anno fa, la valdostana viene da un’estate finalmente senza intoppi. Il gigante resta la sua disciplina preferita – la coppetta era e rimane l’obiettivo” - ma anche quella con la concorrenza più spietata, con quasi una decina di atlete in lizza per la top 3. La sua arma migliore sarà ancora la polivalenza. Da podio anche in Super G e da migliori dieci nelle discese più tecniche, il rinnovamento della combinata (sono quattro quelle in programma) potrà regalarle tanti punti preziosi. Lo scorso anno Federica chiuse al sesto posto la generale, nel 2020 può fare anche meglio.
La Coppa del Mondo di gigante è un obiettivo, difficile, lo so, ma ci proverò. È il mio sogno, Mi alleno e sono motivata per quello [Federica Brignone]
picture

Federica Brignone a Crans Montana

Credit Foto Getty Images

Non solo loro

Detto delle punte, la pattuglia azzurra è folta e come sempre e svaria dai ventenni in rampa di lancio ai veterani inossidabili. Gli occhi saranno puntati su Marta Bassino, ancora alla ricerca del salto di qualità che il suo talento richiederebbe. Dal gigante in giù, la cuneese punterà a migliorarsi in tutte le discipline, cercando quella continuità che non è ancora riuscita a trovare. La nostra next gen cercherà di scalare le gerarchie di merito con atleti ambiziosi, vedi Alex Vinatzer e Lara Della Mea in slalom, Simon Maurberger in gigante e Nicol Delago ed Emanuele Buzzi nelle prove veloci. Una grossa incognita aleggia su tanti veterani dello sci azzurro. Christof Innerhofer e Stefano Gross sono ancora alle prese con l’infortunio al ginocchio, Peter Fill non è al meglio per un problema alla schiena. Sempre in pista, invece, Manfred Moelgg e Giuliano Razzoli, a caccia delle ultime soddisfazioni nelle prove tecniche. Luca De Aliprandini e Riccardo Tonetti andranno a caccia di un posto sul podio in gigante. Irene Curtoni sarà ancora al cancelletto di partenza dello slalom nonostante i problemi alla schiena, Francesca Marsaglia proverà a dare seguito a un 2018/19 con buoni lampi. Non ci sarà Nadia Fanchini, che a dicembre diventerà mamma.
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