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Il ritorno dello skeleton

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Pubblicato 20/02/2002 alle 22:25 GMT+1

[20/02/02] - Allo Utah Olympic Park, sotto la neve, si assegna la medaglia d’oro nello skeleton maschile dopo un’assenza della specialità dai giochi bianchi durata 54 anni. Sale sul gradino più alto del podio lo statunitense Jim Shea, tra le donne vince la connazionale Tristan Gale con l'azzurra Dany Locati nona.

[20/02/02] - Allo Utah Olympic Park, sotto la neve, si assegna la medaglia d’oro nello skeleton maschile dopo un’assenza della specialità dai giochi bianchi durata 54 anni. Sale sul gradino più alto del podio lo statunitense Jim Shea, tra le donne vince la connazionale Tristan Gale con l'azzurra Dany Locati nona.
Una vittoria incredibile la sua: Shea è riuscito a qualificarsi per i giochi di Salt Lake City in extremis, e alla fine ha addirittura vinto la medaglia d’oro. 50”89 nella prima discesa, 51”07 nella seconda: il tempo totale di 1’41”96 significa medaglia d’oro. Al secondo posto, medaglia d’argento, l’austriaco Martin Rettl, con il tempo di 1:42 e 01 chiude a 5 centesimi di distanza dal vincitore. La medaglia di bronzo va allo svizzero Gregor Staheli a 19 centesimi dal vincitore. Il primo degli italiani, Cristian Steger, è giunto diciannovesimo.
Una storia, quella della famiglia Shea, davvero affascinante. Il nonno, Jack Shea, morto appena 4 settimane fa, aveva vinto 2 medaglie d’oro nel pattinaggio di velocità alle Olimpiadi invernali del 1932 a Lake Placid. Il padre di Jim, Jim Senior, aveva preso parte a 3 gare di fondo ai giochi del 1964. Il pubblico di casa ha potuto cambiare il tradizionale coro “iu-es-ei” in “iu-es Shea”!!! Al quarto posto si è piazzato l’irlandese Clifton Wrottesley e al quinto un altro atleta a stelle e strisce: Lincoln Dewitt. Curiosità: al 41enne medico greco Michael Voudouris, arrivato ventitreesimo, non è stato permesso di gareggiare con l’immagine delle Torri Gemelle di New York sulla sua slitta.
Tra le donne successo un po’ a sorpresa per Tristan Gale, che quest’anno in Coppa del Mondo aveva ottenuto risultati alterni e invece a Salt Lake City ha effettuato due manche praticamente perfette: 52”26 nella prima e 52”85 nella seconda. Nel totale precede di appena 10 centesimi la connazionale Lea Ann Parsley per la gioia dei tifosi americani che hanno potutto festeggiare le prorpie beniamine. Troppo evidentemente il vantaggio di conoscere alla perfezione la pista dello Utah Olimpic Park. Terzo posto per l’inglese Alex Coomber con un distacco di 26 centesimi e quarta la tedesca Diana Sartor a 42 centesimi. Discreta l’italiana Dany Locati, che si piazza nona a 1”54, ma forse alla vigilia ci si aspettava qualcosa di più dall’atleta di origine francese.
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