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Cecchinato, che show in finale! 6-1, 6-2 a Schwartzman, best ranking e terzo titolo

Simone Eterno

Aggiornato 17/02/2019 alle 19:41 GMT+1

Il siciliano gioca una super partita in finale contro Schwartzman, si impone per 6-1, 6-2 e vince il terzo titolo ATP della carriera dopo Budapest e Umago dello scorso anno. Il successo vale anche la posizione n°17 della classifica ATP, che fa di Cecchinato il 5° miglior italiano di sempre dell'era Open dopo Panatta (4), Barazzutti (7), Bertolucci (12) e Fognini (13).

Marco Cecchinato

Credit Foto Getty Images

Che spettacolo. Riecco la terra e riecco Marco Cecchinato. Un match di ambientamento a Cordoba, giusto per ritrovare confidenza con la superficie a lui più congeniale. E poi la super settimana di Buenos Aires. E’ del siciliano infatti l’Open di Argentina, torneo ATP 250 giocato sulla terra rossa B.Aires. Una torneo vinto stradominando in finale contro il padrone di casa Diego Sebastian Schwartzman: 6-1, 6-2.
Un punteggio che non lascia spazio a interpretazioni. Perché se da un lato Schwartzman è stato tutto fuorché al meglio della sua condizione – (che non gli ha comunque impedito di battere ieri il favorito e specialista Thiem – altrettanto lo è che oggi Marco non gli ha permesso di entrare in partita.
Un dominio netto di Cecchinato, che non ha veramente concesso nulla. Eccellente al servizio, straordinario con il suo rovescio, sia quando dovesse accelerare che aprire il campo. E poi sempre concentrato, sempre sul pezzo, sempre attento ad evitare che in qualche modo l’argentino entrasse in partita.
Schwartzman si è trovato così a dover fronteggiare una situazione troppo complicata. Sempre aggredito al servizio, il padrone di casa non è mai stato padrone del proprio destino. A impedirglielo un Cecchinato meraviglioso nelle traiettorie ad aprirsi il campo, sempre profondo e capace di variare, tenendo così in mano la partita dal primo all’ultimo game.
Dopo un primo set chiuso per 6-1, Schwartzman è riuscito a tenere il primo game senza concedere palla break solo una volta trovatosi sotto 6-1, 2-0. Un paio di game proprio in quella fase della partita; e poi un nuovo mini-parziale di 4 giochi 0 a suggellare il dominio e il terzo titolo – su tre finali giocate – del siciliano.
Già perché dopo Budapest e Umago, Cecchinato mette così in bacheca il terzo titolo ATP in meno di un anno. Tutti sull’amata terra rossa, la stesa – chiaramente – dell’indimenticabile exploit parigino dello scorso anno.
Un exploit che ha permesso a Cecchinato di vivere un po’ di rendita nella lunga fase del cemento, salvo poi ripartire proprio adesso. Il successo infatti gli vale la posizione N°17 della classifica ATP, best ranking della carriera e soprattutto certificazione a quinto italiano di sempre dell’era Open. La vittoria permette infatti a Marco di staccare dalla posizione n°18 tre mostri sacri della racchetta azzurra come Seppi, Gaudenzi e Camporese; issandosi così in solitaria alle spalle di Panatta (4, nel 1976), Barazzutti (7, nel 1978), Bertolucci (12, nel 1973) e Fognini (13, nel 2018).
Una classifica che può essere ancora migliorata. Da qui a Budapest infatti Cecchinato non ha praticamente punti da difendere; e già settimana prossima all’ATP 500 di Rio, se il livello sarà quello espresso nella finale di oggi, sarà un cliente scomodo davvero per tutti. In bocca al lupo a lui. E buon divertimento a noi.
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