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La settimana che ha consacrato Jannik Sinner e cambiato il tennis italiano: cosa ci lasciano le Atp Finals di Torino

Matteo Zorzoli

Aggiornato 20/11/2023 alle 14:50 GMT+1

ATP FINALS - Ancor più dei trionfi di Adriano Panatta e della squadra di Coppa Davis nel glorioso 1976, più della finale di Wimbledon giocata da Matteo Berrettini nel 2021, la settimana appena conclusa, complice la pausa Nazionali nel mondo calciofilo, ha portato il tennis su vette inesplorate nel nostro Paese. Tutto grazie al rosso di Sexten. A cui è mancata solo la ciliegina sulla torta

Jannik Sinner a Torino

Credit Foto Getty Images

Si chiude il sipario sulla terza edizione torinese delle Atp Finals vinta in finale da Novak Djokovic con un doppio 6-3 su Jannik Sinner, protagonista di una settimana da incorniciare davanti al pubblico di casa. Cosa ci lascia il torneo sotto la Mole?

1) La settimana che ha cambiato il tennis italiano

"Momento più emozionante di tutto il torneo? Il boato del pubblico nella prima partita con Tsitsipas. Me lo porterò dietro tutta la vita" [Jannik Sinner]
E' mancata solo la ciliegina sulla torta, e più avanti avremo modo di parlarne, ma la terza edizione delle Atp Finals torinesi è destinata a passare alla Storia come un vero e proprio spartiacque nella percezione del tennis nel nostro Paese. Ancor più dei trionfi di Adriano Panatta e della squadra di Coppa Davis nel glorioso 1976, più della finale di Wimbledon giocata da Matteo Berrettini nel 2021, la settimana appena conclusa, complice la pausa Nazionali nel mondo calciofilo, ha portato il tennis su vette inesplorate nel nostro Paese. L'effetto Sinner, soprattutto dopo la vittoria nel Round Robin contro il n° 1 del mondo Djokovic, ha portato le tv a cambiare palinsesti, i quotidiani a dedicare pagine e pagine di narrazione al ragazzo di Sexten e ai suoi rivali, avvicinato profani. Nei bar non si è parlato di Var, gol e allenatori sulla graticola, ma di volèe, ace e Sinner. Se il buongiorno si vede dal mattino, questo è solo l'antipasto dei prossimi anni. Jannik sta ispirando le nuove generazioni e il boom di tesserati nei circoli italiani (+408% dal 2015) è destinato ad avere una coda lunghissima.
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Jannik Sinner

Credit Foto Getty Images

Dopo le Olimpiadi invernali del 2006 Torino è tornata a risplendere con gli eventi sportivi più importanti al mondo (sarà tappa del Tour de France e partenza del Giro d'Italia nel 2024). Nella conferenza stampa di fine torneo, il presidente della Federazione italiana Tennis e Padel, supportato dal ministro dello Sport Abodi, ha confermato la volontà di estendere la licenza delle Atp Finals oltre il 2025. Dopo quella del 2021 funestata dal Covid e quella di rodaggio/transizione del 2022, domenica si è chiusa un'edizione da record con 174.402 biglietti venduti, con il sold out in tutte le 15 sessioni di gara. L'evento ha generato oltre 300 milioni di impatto economico, tre volte tanto rispetto alla prima edizione. Un successo fuori e dentro il campo.
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Sinner: "Djokovic mi rende un giocatore migliore: devo lavorare ancora tanto"

2) Sinner, ora manca l'ultimo (piccolissimo) gradino

Parlando di campo, nei cinque match disputati al Pala Alpitour Jannik Sinner ha mostrato al mondo perchè diventerà il tennista italiano più forte della Storia. A Torino il 22enne ha sfatato anche gli ultimi tabù rimasti nel circuito, battendo Sua Maestà Djokovic e il terribile Rune, chiudendo la stagione (in attesa della Coppa Davis, appuntamento a Malaga giovedì 23 per i quarti contro l'Olanda e possibile semifinale con la Serbia del Djoker) con un climax ascendente e la consapevolezza di potersi sedere al tavolo dei migliori nel 2024, già a partire dagli Australian Open. Tutti i suoi principali rivali, a partire da Djokovic e proseguendo con Medvedev e Alcaraz, lo hanno ribadito: "Vincerà presto uno Slam e diventerà n° 1 del mondo". La collaborazione con Vagnozzi e Cahill ha fatto crescere Jannik da punto di vista tecnico, mentale e fisico. Ora manca solo un pizzico d'esperienza nei match che pesano (vedasi semifinale di Wimbledon e finale di Torino). Meno frenesia, meno pressione, più concentrazione e lucidità. La differenza con Djokovic si è vista anche nei dettagli all'apparenza più marginali. Come la mancata chiamata dell'Hawk-Eye (Occhio di falco) su una palla giudicata erroneamente out dal giudice di linea che ha poi consentito al campione di Belgrado di concretizzare il primo break della partita.
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Djokovic consola Sinner: "Sarei sorpreso se non diventasse n° 1 del mondo"

3) Djokovic sarà il pericolo n° 1 anche nel 2024

"C'è un prima e un dopo in questo torneo. I gironi e il weekend delle semifinali e della finale. L’ho visto nei suoi occhi, da come è entrato negli spogliatoi, da come si è presentato al campo di allenamento. È molto difficile battere Djokovic due volte in una settimana e nello stesso torneo. Se contro di lui sei un po’ titubante, non hai scampo: è come quando affronti un leone, ti mangia in due secondi" [Goran Ivanisevic, allenatore Djokovic]
Sempre e solo Novak Djokovic. La leggenda serba chiude una delle stagioni più proficue della carriera battendo in successione, in quattro "agili" set, il futuro del tennis. Alcaraz in semifinale e Sinner in finale (dopo essere stato "salvato" proprio da quest'ultimo ai gironi). Nella pancia del Pala Alpitour ci tiene a chiarirlo: "Fin quando ci sarò io, i 'nuovi Big Three' dovranno aspettare". Il miglior modo per festeggiare il record dei record: 400 settimane da re del tennis che viene infranto oggi, lunedì 20 novembre. E ora il Goat, 36 anni, alza l'asticella: nel mirino il Golden Grande Slam con le Olimpiadi di Parigi.
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Djokovic insaziabile: "Obiettivi 2024? Voglio vincere Olimpiadi e Slam"

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