Casper Ruud supera in finale Jack Draper a Madrid e vince il primo Masters 1000 della carriera a 26 anni. Da lunedì sarà n°7 del mondo

TENNIS - Dopo aver perso tre finali Slam e una finale alla ATP Finals, Casper Ruud trova il successo più prestigioso della carriera a 26 anni a Madrid vincendo il primo torneo Masters 1000, sconfiggendo in finale un coriaceo Jack Draper 7-5, 4-6, 6-4 in 2 ore e 29 minuti di partita. Con questo successo il norvegese torna in top 10 e da lunedì sarà n°7 del mondo.

Musetti, la corsa si ferma in semifinale: battuto da Draper, gli highlights in 100"

Video credit: Eurosport

Sulla superficie prediletta a 26 anni Casper Ruud dimentica le delusioni e le sconfitte nelle sfortunate finali sulla terra battuta e festeggia finalmente un titolo prestigioso portandosi a casa il primo Masters 1000 della carriera. Il norvegese ha vinto il Masters 1000 di Madrid dopo una finale serrata contro Jack Draper, che dopo due ore e 29 minuti di battaglia ha dovuto cedere il passo a Ruud che ha trionfato col punteggio di 7-5, 4-6, 6-4. Un exploit che conferma l’incertezza che regna in questo avvio di 2025 dove i primi 5 tornei più importanti della stagione sono stati vinti da cinque giocatori differenti (Sinner campione in Australia, Draper a Indian Wells, Mensik a Miami, Alcaraz a Monte Carlo e ora Ruud a Madrid). Grazie a questo acuto Ruud da lunedì tornerà numero 7 del mondo mentre Draper si può consolare con l’ingresso in  top 5.

LA CRONACA

Nel primo set Draper sembra partite meglio salendo sul 5-3 ma al momento di capitalizzare vive un momento di rottura prolungata che permette a Ruud di inanellare una striscia di 4 game consecutivi che gli permettono di portarsi a casa il primo set 7-5 dopo 52 minuti di partita. Abilissimo a resettare subito, Draper ricambia il favore al rivale dettando legge in un solido secondo set in cui mette a segno 12 vincenti e un solo errore non forzato che gli valgono il 6-3 che rimanda tutto al 3° set. Il terzo parziale è teso e serrato, Draper sull'1-1 salva tre palla break in un terzo game durato più di 10 minuti mentre Ruud neutralizza due palle break sul proprio servizio. L’incidere della battaglia galvanizza il norvegese che appare più fresco del suo avversario che sul 2 pari spreca un'altra opportunità, prima di infrangersi sul dritto in spinta di Ruud che strappa il break. Con le spalle al muro il mancino britannico salva una doppia palla break e tiene il servizio, costringendo il norvegese a servire per il titolo ma Ruud non trema e con uno schiaffo finale di dritto chiude il match rompendo la maledizione finale e urlando tutto la propria gioia con un grido liberatorio. Ed ora che il tabù è sfatato il bello con Roma e il Roland Garros all’orizzonte deve ancora venire.
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