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Berrettini trionfa a Marrakech: l'azzurro torna a vincere un titolo dopo 2 anni e rientra in top100

Matteo Zorzoli

Aggiornato 08/04/2024 alle 11:14 GMT+2

ATP MARRAKECH - Settimana da incorniciare per l'azzurro che in Marocco batte Carballes Baena 7-5 6-2 e torna a vincere un titolo a distanza di due anni. Da lunedì Matteo sarà n° 84 del mondo nella settimana che lo vedrà impegnato al Masters 1000 di Montecarlo da wild card

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Riecco Matteo Berrettini! Il tennista romano, tornato da poco nel circuito dopo oltre 7 mesi di stop, trionfa all'Atp 250 di Marrakech vincendo in finale 7-5 6-2 contro Roberto Carballes Baena, campione uscente, annullando 7 palle break su 8 allo spagnolo. Si tratta dell'ottavo titolo in carriera per l'azzurro, il primo dopo due anni di digiuno (dal Queen's 2022, primo non su erba da Belgrado 2021). Da lunedì Berrettini rientrerà in top100 da n° 84 del mondo, nella settimana che lo vedrà impegnato al Masters 1000 di Montecarlo da wild card. Il terribile infortunio subito alla caviglia a New York è ormai un lontano ricordo.
L'allievo di Francisco Roig, assente in Marocco (il contratto di collaborazione con Berrettini prevede 20 settimane all'anno) alza la coppa dopo aver eliminato sul suo percorso Shevchenko, Munar, l'amico Lorenzo Sonego, Navone e, come detto, Carballes Baena in una finale approcciata con un po' di stanchezza dopo la semifinale lottata di sabato e chiusa dilagando nel secondo set con doppio break. Segnali positivi da tutti i punti di vista dopo solo 20 giorni di tennis giocato (in cui ha raggiunto anche la finale al Challenger di Phoenix ed è uscito al primo turno di Miami contro Murray, complice un piccolo malore): crescita fisica, tecnica, tattica e mentale. Ora Matteo torna in Europa per provare a conquistare altri punti preziosi tra Montecarlo, Barcellona, Madrid e la sua Roma in attesa del Roland Garros.

La finale in sintesi

Dopo una fase di studio Matteo è bravo a recuperare subito un break subito e a piazzarne un altro nell'11° game. Carballes non sfrutta tre palle break consecutive sul 6-5, Berrettini si salva con un nastro fortunato e due ottime prime e chiude il primo set in 59 minuti. Lo spagnolo è nervoso e a tratti confuso e non riesce a concretizzare altre tre chance di break ad inizio secondo. Un macigno psicologico per il n° 64 del mondo che perde altri due turni di battuta, in balia dell'azzurro che varia con back, drop shot e molto top. Dopo un'ora e 47 minuti il romano si piega ed esulta commuovendosi: il peggio è ormai alle spalle. E questo "è solo l'inizio"...
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