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Jannik Sinner e il trionfo a Montpellier: se il buongiorno si vede dal mattino...

Matteo Zorzoli

Pubblicato 13/02/2023 alle 12:44 GMT+1

ATP MONTPELLIER - Cosa ci lascia il percorso netto dell'azzurro nell'Atp 250 nel sud della Francia? La stagione sul cemento che proseguirà con Rotterdam, Indian Wells e Miami può rappresentare un ulteriore step nella crescita del talento di Sexten. Ad un anno dalla rivoluzione nello staff tecnico...

Jannik Sinner

Credit Foto Getty Images

Un successo che sa di riscatto, dà autostima, consolida il team e, dulcis in fundo, regala punti fondamentali per il ritorno nell'èlite del tennis mondiale. A Montpellier domenica pomeriggio Jannik Sinner, dominando la finale con l'americano Maxime Cressy, ha messo le basi per un 2023 da protagonista mostrando una forma fisica finalmente solida (era stata il tallone d'Achille in un 2022 altalenante) e variazioni tecniche inedite nell'interpretazione dello scambio e, di conseguenza, della partita. Da oggi l'altoatesino torna in top 15 (è il n°14 del ranking Atp), volerà a Rotterdam per continuare la scalata e, chissà, vendicare la sconfitta agli ottavi degli Australian Open contro Stefanos Tsitsipas (potrebbe essere il suo avversario al secondo turno, Bonzi e Ruusuvuori, gli avversari all'esordio, rispettivamente dell'azzurro e del greco, permettendo).
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Sinner fuori a testa alta: rivivi la maratona con Tsitsipas in 3'

"È vero che lo scorso anno ho vinto a Umago, ma è stata comunque una stagione complicata. Ora tornare a vincere un trofeo è una sensazione bella, appagante, anche perché ho lavorato davvero tanto".

Il lavoro (e la programmazione) alla base di tutto

Sono passati 12 mesi dal cambio radicale dello staff e dall'addio allo storico coach Riccardo Piatti a cui sono subentrati, gradualmente, Simone Vagnozzi, Darren Cahill, Umberto Ferrara ("Mi sopportano e mi supportano") e, da poche settimana, il fisioterapista Giacomo Naldi, ex Virtus Bologna. Un passaggio che Jannik ha metabolizzato col tempo, rallentando drasticamente il ritmo dei trofei messi in bacheca (da novembre 2020 a novembre 2021 erano stati 5 - Melbourne, Washington, Anversa e doppietta a Sofia - mentre nel 2022 è arrivato solo Umago, con la splendida finale vinta contro il rivale generazionale Carlos Alcaraz), ma rimanendo sempre in top20, dettaglio da non trascurare. A Montpellier è arrivato il quarto titolo sul veloce indoor, di gran lunga la superficie preferita di Jannik che a Rotterdam andrà a caccia di punti "gratis" non avendo partecipato all'edizione 2022 per positività al Covid. A seguire ci sarà Marsiglia (la presenza dell'azzurro in Francia dipenderà dal percorso in Olanda) e poi nel mirino il Sunshine Double, l’accoppiata Indian Wells-Miami. Proprio a Miami nel 2021 Sinner ha sfiorato l'impresa in finale contro Hurkacz. Una delle sliding doors della sua giovanissima carriera. I prossimi due mesi ci diranno, dunque, tanto sulle intenzioni dell'enfant prodige altoatesino.

Pronto a fare la storia del tennis italiano

Per comprendere la precocità di Jannik Sinner basti ricordare che tra i plurivincitori azzurri in Era Open è stato il più giovane a raggiungere sette titoli. Per distacco. Ecco la speciale classifica. Se il buongiorno si vede dal mattino...
Età degli italiani che hanno raggiunto quota 7 titoli
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Tennis 360, Ep. 7: Jannik Sinner, tra crescita, rimpianti, futuro

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