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Murray, schianta Isner, trionfa a Parigi Bercy e da domani sarà il nuovo numero uno del mondo

DaOAsport

Aggiornato 06/11/2016 alle 18:12 GMT+1

Continua il magic moment dello scozzese, nuovo numero uno del ranking mondiale, che vince anche il Masters 1000 di Parigi Bercy battendo in finale in rimonta John Isner con il punteggio di 6-3, 6-7, 6-4. Per Murray si tratta del 6° titolo di questo formidabile 2016.

Britain's Andy Murray celebrates after scoring during his final tennis match against USA's John Isner at the ATP World Tour Masters 1000 indoor tournament in Paris

Credit Foto AFP

Andy Murray rispetta i pronostici della vigilia e si aggiudica il successo contro John Isner, n.19 del ranking, nella finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy col punteggio di 6-3 6-7 6-4 in 2 ore e 19 minuti di partita. Un Murray a corrente alternata che comunque ha saputo far fronte ad un avversario in grande spolvero, conquistando la sua prima vittoria a Bercy, da n.1 del mondo, ed il terzo 1000 del 2016.
Nel primo set sono pochi i punti a fare la differenza ed entrambi i giocatori ebiscono una grande costanza nel fondamentale del servizio. Addirittura Isner va oltre l'80% di prime palle messe in campo con un'efficienza del 72% ed una media, in termini di velocità, di 188 km/h. Statistiche spaventose che però non fanno paura allo scozzese sempre concentrato e ben presente, pronto a mettere in difficoltà lìamericano al primo vero passaggio a vuoto. E' quello che avviene nel sesto gioco quando, chiamato più volte a rete, lo statunitense viene inesorabilmente trafitto dai passanti del britannico che sanciscono il break (4-2). Tenta una reazione il tennista stelle e strisce, avendo due palle del controbreak nel gioco successivo ma l'abilità tattica di Andy è tale che queste due chance vengano annullate. Scampato il pericolo, il vincitore di Wimbledon 2016 chiude la frazione 6-3.
Nel secondo set John alza il livello del suo tennis mettendo a segno ben 7 ace e riuscendo ad ottenere tantissimi punti a rete, leggendo le traiettorie di Murray. Lo scozzese, dal canto suo, ha maggiori difficoltà nel pressare da fondo l'avversario anche per il diritto spaventoso di Isner. L'americano infatti si costruisce ben tre opportunità nell'ottavo game per strappare il servizio al britannico senza però riuscirvi grazie ad alcune autentiche magie del campione olimpico di Rio. Si va dunque al tie-break ed è un doppio fallo di Andy a dare fiducia al giocatore stelle e strisce che sul parziale di 7-4 si aggiudica la frazione.
Si va, dunque, al terzo set ed entrambi sfoderano le proprie armi migliori. Isner forza lo scambio sempre di più per non dare modo e tempo allo scozzese di organizzare il suo tennis difensivo, di contro il neo n.1 ATP cerca sempre di creare variazioni di ritmo per far spostare l'altissimo americano. Si arriva dunque alla fase calda del parziale ed è il Andy a dimostrarsi più lucido, intuendo il calo fisico di John e lavorandolo, come si suol dire, ai fianchi. Un pressing di fondo che gli consente di ottenere il break decisivo nel decimo game, capitalizzandolo immedatiamente e portandosi a casa la vittoria finale (6-4).
giandomenico.tiseo@oasport.it
VIDEO: Dal 2005 al 2016: la scalata di Andy Murray al numero 1 del mondo
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