Roger Federer supera anche se stesso: tornare numero 1 del mondo va oltre un trionfo Slam

La nuova impresa di questo campione eterno è essere riuscito a reinventare il suo gioco accorciando gli scambi e allungandosi la carriera. Roger Federer ha plasmato il tempo e la misura della sua unicità sta nell'averlo fatto con continuità a quasi 37 anni. La longevità che oggi è testimoniata da quel numero, la cifra che gli appartiene più di ogni altra cosa: il numero 1.

Roger Federer - Rotterdam 2018

Credit Foto Getty Images

Questa mattina Gianni Clerici si è sbilanciato come mai aveva fatto prima. Il collega che più di chiunque altro aveva mantenuto un equilibrio durante la carriera di Roger Federer, per la difficoltà nel fare paragoni tra tennisti di epoche diverse e per il profondo rispetto che nutre nei confronti della nobile arte, si è arreso anche lui di fronte all’unicità di quanto sta accadendo non solo nella storia del tennis, ma dello sport in generale.
Roger Federer non ci crede e nemmeno noi se non avessimo a che fare con un atleta straordinario e inimitabile. Dal 2 febbraio 2004 al 19 febbraio 2018 – data da tenere come riferimento perché da lunedì avremo il nuovo ranking – saranno passati 14 anni e 17 giorni dalla prima volta che lo svizzero è diventato numero 1 del mondo, all’indomani del primo trionfo Slam in Australia (il secondo dopo Wimbledon 2003) e della finale vinta contro Marat Safin.
Questo è il primo di una serie di record inimmaginabili dagli umani. Nadal con 9 anni e 184 giorni è il secondo di questa lista di back to back e la differenza rende l’idea. Il fuoriclasse di Basilea ha riassaporato la vetta del ranking ATP a distanza di 5 anni e 107 giorni dall’ultima volta (un altro record). Era il 4 novembre 2012: di lui si diceva che non avrebbe più vinto uno Slam e che gli infortuni ne avrebbero decretato l'inevitabile declino.
A 36 anni e 195 giorni Federer diventa, invece, il più anziano numero 1 del mondo della storia del tennis scalzando dal trono Andre Agassi. Il record di 302 settimane di primato (di cui 237 di fila, ennesimo record) verrà ritoccato come minimo a 303: Sampras è secondo a quota 286...
In tutto questo va inserito il profondo rispetto dei maestri del passato e dei suoi avversari del presente: 20 Slam, 27 Masters 1000, 96 titoli ATP e 6 ATP Finals hanno plasmato il mito e per Roger l'ammirazione è unanime.
Un mito che ancora una volta si rinnova perché se vincere uno Slam a 36 anni e mezzo resta negli almanacchi, tornare numero 1 del mondo è ancora più difficile e in un certo senso vale di più. Un exploit di due settimane capita a molti, ma la classifica è la riprova della continuità. Agli Australian Open 2017 Roger Federer si è presentato come testa di serie numero 17 quando in molti credevano non potesse più rientrare, o perlomeno competere ad alti livelli, dopo l’infortunio al gomito e alla schiena e i sei mesi di stop. Da allora re Roger ha vinto nell’ordine gli Australian Open, Indian Wells, Miami, Halle, Wimbledon, Shanghai, Basilea e ancora gli Australian Open.
La nuova impresa di questo campione eterno è essere riuscito a reinventare il suo gioco accorciando gli scambi e allungandosi la carriera. Roger Federer ha plasmato il tempo e la misura della sua unicità sta nell’averlo fatto con continuità a quasi 37 anni. La longevità che oggi è testimoniata da quel numero, la cifra che gli appartiene più di ogni altra cosa: il numero 1.
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Roger Federer

Credit Foto Getty Images

Sarà un onore per Andreas Seppi, che riuscì a batterlo in Australia dopo 10 sconfitte consecutive nel 2015 - il solo tennista a fermarlo prima della semifinale a Melbourne negli ultimi 15 anni – battezzare il vecchio, nuovo re del tennis mondiale in semifinale a Rotterdam. Bentornato numero 1!
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