Fognini crolla sul più bello: la finale la vince Dzumhur
Aggiornato 24/09/2017 alle 17:56 GMT+2
Il ligure vince il primo set, ma poi crolla clamoramente a livello fisico da metà del secondo. Sfuma così la chance del secondo titolo stagionale per Fognini che cede a Dzumhur per 3-6, 6-4, 6-2. Per il bosniaco è il primo successo a livello ATP in carriera.
E’ sfumata sul più bello la chance di Fabio Fognini. Il ligure, esattamente come nel 2012, ha perso la finale dell’ATP 250 di San Pietroburgo lasciando strada al bosniaco Damir Dzumhur.
Una partita che Fognini avrebbe ampiamente potuto vincere per qualità e valore di massima, ma nella quale è stato palesemente tradito dalla condizione fisica. Dopo aver vinto il primo set infatti Fognini è clamorosamente crollato a livello fisico, mostrando problemi di natura fisica che gli hanno, molto semplicemente, impedito di muoversi a dovere.
A dirla tutta Fognini non aveva brillato a livello di condizione già nel primo set (probabilmente affaticato anche dalla lunga battaglia in rimonta con Bautista-Agut), ma un Dzumhur molto nervoso e in generale la superiorità tecnica di Fognini avevano scritto un parziale di 6-3 tutto sommato semplice-semplice per Fabio, che aveva piazzato addirittura due break, uno nel terzo e l’altro nel nono game.
Poi però il bosniaco si è tranquillizzato, è salito con il rendimento dal fondo, cercando di far giocare a Fabio sempre una palla in più. Fognini ha avuto un paio di chance potenzialmente positive a inizio secondo set, ma non è riuscito a sfruttarle lasciando così entrare in partita l’avversario.
E così, mentre Dzumhur guadagnava campo e fiducia, Fognini di contro usciva dalla partita, rallentando su ogni recupero e ogni singolo spostamento, fosse questo laterale o in avanti. Da lì il relativamente rapido 6-4, 6-2 che hanno permesso a Dzumhur di vincere il primo titolo ATP della sua carriera, con un parziale di 5 game a 0 dal 4-3 del secondo che ha scritto la parola fine alle ostilità.
Per Fognini sfuma così il sesto titolo della carriera, che sarebbe stato poi il primo fuori dalla terra rossa, superficie a lui più congeniale. Fabio resta quindi numero 27 della classifica ATP a quota 1650 punti.
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