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Atp Umago, Sinner-Alcaraz, cap 3: in Croazia l'azzurro parte con due armi in più

Matteo Zorzoli

Aggiornato 01/08/2022 alle 03:14 GMT+2

ATP UMAGO - Domenica alle 20 andrà in scena la prima sfida sul rosso tra i due enfant prodige del circuito. L'altoatesino potrà contare su due armi che sulla carta possono fare la differenza, ovvero la condizione del suo avversario e il tifo, caldissimo, del Goran Ivanisevic. Cosa aspettarsi e le voci in esclusiva dei protagonisti

Croatia Open Umag - Sinner vs Alcaraz

Credit Foto Eurosport

Umago (Croazia) - Si sono annusati tutta settimana. Uno è andato a vedere l'esordio dell'altro, in tribuna, come uno spettatore qualsiasi. Si sono mandati messaggi di stima dai microfoni delle conferenze stampa. Ora è arrivato il momento della verità: Sinner-Alcaraz, capitolo 3, il primo sulla terra rossa dopo il secondo turno del Masters 1000 di Parigi-Bercy vinto da Carlitos e il successo di Jannik agli ottavi di Wimbledon di un mese fa. Sarà anche il primo scontro diretto fra i due enfant prodige del circuito con in palio un titolo, l'Atp 250 di Umago, difeso proprio dal 19enne di Murcia che l'anno scorso s'impose 6-2 6-2 su Richard Gasquet.

Sinner, un'occasione unica con due armi in più

Una finale messa in discussione solo da un favoloso Giulio Zeppieri che, complice un infortunio alla caviglia dello spagnolo, ha meritato il secondo set in semifinale. Per il resto il percorso di Sinner e Alcaraz è stato agevole: Munar, Carballes Baena e il qualificato-rivelazione Agamenone per l'allievo di Simone Vagnozzi; Gombos, Bagnis e, appunto, Zeppieri per il gioiello di Juan Carlos Ferrero.
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Sinner: "Con Alcaraz una partita di scacchi. Tifo contro? Succede a tutti"

Per il n° 1 italiano si tratta della prima finale in un 2022 di alti e bassi, un'occasione unica per battere il primo top5 in carriera (da lunedì Alcaraz salirà al 4° posto nella classifica mondiale) sfruttando due armi che sulla carta possono fare la differenza, ovvero la condizione di Alcaraz e il tifo. Già perchè oltre alla storta alla caviglia nella sciagurata discesa a rete con Zeppieri (risolta con una fasciatura durante l'immediato Medical Timeout, ma da verificare a 24 ore di distanza), Carlitos è alla nona partita in 11 giorni tra Amburgo (torneo perso in finale con Musetti) e Umago. Un tour de force che se il match dovesse andare per le lunghe potrebbe farsi sentire nelle gambe dell'iberico. Inoltre Jannik potrà contare sul supporto pressochè totale del Centrale istriano, il Goran Ivanisevic (distante poco più di 30 km dal confine italiano), che lo ha accompagnato con cori e striscioni fin dal suo esordio mercoledì sera, il primo sold out infrasettimanale a detta degli organizzatori croati. E quando l'ambiente diventa ostile Carlitos ha mostrato segni di debolezza. I più attenti si ricorderanno del crollo agli ottavi di Parigi-Bercy contro il padrone di casa Hugo Gaston, innescato da sfottò da stadio di calcio e urla ai limiti della sportività, e che portò il francese ha vincere il match con una rimonta da 0-5 a 7-5 nel secondo set con annesso pianto del giovanissimo spagnolo, all'epoca 32° al mondo.
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