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Dimitrov, missione compiuta: il bulgaro rimonta Sock, trova la finale e diventa Top3

Simone Eterno

Aggiornato 18/11/2017 alle 23:51 GMT+1

Dimitrov non gioca al grande livello visto durante la settimana, ma nonostante questo trova il modo di battere Sock e prendersi la finale. Il bulgaro vince in rimonta per 4-6, 6-0, 6-3. Un successo che vale il pass per sfidare David Goffin e la matematica certezza di chiudere l'anno da numero 3 del mondo, alle spalle solo di Nadal e Federer.

Grigor Dimitrov of Bulgaria celebrates victory in his Singles match against Pablo Carreno Busta of Spain during day six of the Nitto ATP World Tour Finals at O2 Arena on November 17, 2017 in London, England

Credit Foto Getty Images

dall’inviato a LONDRA – Non è stato semplice come in molti avevano pronosticato, ma alla fine, davvero, quella di Grigor Dimitrov, è una piccola missione compiuta. Dopo la gran settimana di tennis infatti il bulgaro è sceso non poco nel rendimento, ma tutto ciò è comunque bastato per mettere fine alla favola dell’americano Jack Sock.
Una storia – come già narravamo nei giorni scorsi – partita due settimane fa da Parigi Bercy e arrivata fino alle semifinali di oggi, eguagliando un hall of famer come Andy Roddick, ultimo statunitense a raggiungere questo traguardo nel Masters di fine anno.
Il resto, però, appunto, è lo spazio dell’eterno atteso Grigor Dimitrov. L’ex ‘Baby Federer’, per intenderci, finalmente liberatosi dai paragoni in una stagione iniziata tra gli applausi per una semifinale da brividi persa di un nulla in Australia con Nadal, e conclusa qui, comunque vada domani con Goffin, con la certezza di chiudere da numero 3 del mondo. Il primo dopo gli alieni Nadal e Federer, insomma.
Come anticipato però ha faticato più del previsto stasera Dimitrov, in una partita in cui sembrava in controllo fin dall’inizio ma in cui una chance persa gli ha fatto vedere i fantasmi. Il riferimento chiaro è alla palla del doppio break nel quarto game del primo, quando il bulgaro avrebbe potuto scappare sul 4-0. Occasione sfumata, game Sock… E da lì un parziale di 6 giochi a 1 a favore del ritrovato americano, che col suo schemone collaudato servizio+dritto (spesso anomalo, sia a sventaglio che inside-in), ha fatto male a un Dimitrov improvvisamente senza più la bussola.
Poi però il bulgaro si è svegliato. Grazie anche a un break lasciato con un po’ troppa leggerezza da Sock a inizio secondo, e che ha da lì significato per Dimitrov un totale di 12 giochi a 3. Una proiezione forse più marcata di quanto non sia poi stata la realtà delle cose, con un terzo set decisamente più equilibrato e un finale in cui il bulgaro ha faticato non poco. A concedere il break decisivo nell’ottavo game è stata infatti la sciagura di Sock, completamente impiantatosi al servizio sul più bello con due doppi falli chiave. E poi il successivo ultimo game della partita, dove Dimitrov, comunque, ha prima sprecato 3 match point e poi concesso due palle del controbreak al redivivo gigante del Kansas. Chance che però Sock – diciamocelo chiaramente – si è veramente giocato male, colpendo con poco coraggio.
E dunque così, dopo un’ora e 58 minuti di partita e alla quarta occasione, Dimitrov ha chiuso, suggellando la sua settimana con una finale che per quanto fatto vedere prima di oggi pareva scontata, ma che evidentemente, tale, non è stata.
Domenica alle ore 19:00 l’ex ‘Baby Fed’ sfiderà dunque quel David Goffin letteralmente piallato mercoledì sera. Con la certezza che sarà una partita completamente diversa. E che per vincere, Dimitrov, dovrà mostrare qualcosina in più di quanto fatto oggi. In palio, per entrambi, il titolo più importante della carriera. Ma questa, tra tutte, è davvero una non-notizia.
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