Il ricambio può attendere: la Bencic si inchina a Maria Sharapova
La svizzera mostra le solite potenzialità ma deve arrendersi a una giornata da protagonista della Sharapova: 21 aces, 58 vincenti e il 7-5, 7-5 finale è servito. MaSha ai quarti troverà Serena Williams - 6-2, 6-1 facilissimo alla Gasparyan - per un remake della finale dello scorso anno. Se la vede bruttissima invece la Radwanska, ma i crampi della Friedsam la salvano
Maria Sharapova Australian Open 2nd Round
Credit Foto Reuters
da MELBOURNE - Maria Sharapova è stata piuttosto chiara al termine della sua intervista in campo: “Queste sono le giocatrici che prenderanno il nostro posto… ma non subito”. Eh no, il ricambio può attendere. Chiedere per credere a Belinda Bencic, talentuosa e prima delle arrivate della ‘nuovissima generazione’ – dal ’95 in poi per intenderci – che però, negli ottavi di finale di Melbourne, si è dovuta arrendere a una giornata di grazia della ‘vecchia’ Maria.
Già, la Sharapova ha giocato una grande partita, sparando un totale di 21 aces – sua miglior prestazione di sempre, nonché sesta della storia in un match femminile – e tirando lungo le due ore e spicci di partita un totale di 58 vincenti (a fronte di 46 non forzati). Numeri chiari ed evidenti di un pomeriggio in cui Maria era a conoscenza dei pericoli dall’altra parte della rete; e che per questa ragione ha affrontato fornendo una versione super-concentrata di sé stessa.
Dall’altro lato del campo la Bencic non ha certo sfigurato, partendo forte – un break sopra nel primo set – e facendo intravedere tutte le potenzialità. Tattica di gioco e profondità sono sempre presenti, ma se un appunto può essere fatto – ed è probabilmente lì che ha perso la partita – la Bencic deve ancora crescere parecchio nella rapidità degli spostamenti laterali.
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Maria Sharapova celebrates making the quarter-finals at the Australian Open
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La Sharapova infatti, ripreso il break di svantaggio nel primo, ha accelerato nel finale di set, quando prima nel decimo gioco – senza successo – e poi nel dodicesimo, ha trovato le palle break che le sono valse il set. La Bencic non ha staccato continuando a proporre un tennis che ha tenuto il livello tecnico della partita tutto sommato alto, ma nel momento chiave, di nuovo, è stata battuta da una Sharapova molto semplicemente più efficace e propositiva di lei. Insomma, il doppio 7-5 alla fine è il risultato davvero più corretto: il futuro è della Bencic, ma per ora vince ancora la più forte.
E a proposito di "più forti", la Sharapova incontrerà proprio lì miss Serena Williams. Le titubanze del primo turno con la Giorgi sembrano un ricordo lontanissimo per Serena che spazza via la Gasparyan nel più classico degli "allenamenti agonistici". La tennista russa ha provato, esattamente come successo ieri in Osaka-Azarenka, la partenza aggressiva... ma il break preso nel primo game ha scatenato la reazione immediata della Williams. 12 game a 2 il parziale da quel momento e dopo 55 minuti il pomeriggio di Serena era già concluso. MaSha e la Williams se la vedranno così in una sfida dal sapore di una finale. Occhio però agli impietosi precedenti: Serena conduce 18-2. Per tornare a una vittoria di Maria bisogna andare alla finale di Los Angeles 2004. Dodici anni. Fate voi.
Tra le altre di giornata da segnalare la qualificazione - parecchio fortunata - di Agnieszka Radwanska. La polacca continua a dettare legge contro le giocatrici fuori dalle prime 75 - 43-1 gli ultimi precedenti - ma contro Anna-Lena Friedsam, Maga Aga, è stata a un passo da sporcare la sua statistica. Altro che exploit di giornata... Dopo aver fatto fuori la nostra Vinci, la Friedsam si è dimostrata giocatrice vera anche senza l'aiuto dell'indoor e nel fresco della serata ha costretto la Radwanska a una rimonta complicatissima. Si decide tutto nel terzo set. Dopo aver perso il primo a un tirato tie-break e dettato legge nel secondo, la Radwanska nel set decisivo subisce il gioco di una Friedsam indifferente, anche oggi, alle variazioni. Morale la tedesca arriva fino al 5-2, ma da lì inizia il dramma. Prima è brava la Radwanska a tenere un game e poi trovare il controbreak, ma poi è super fortunata perché alla Friedsam entrano dei crampi che le impediscono persino di servire; e il sorpasso finale è quasi una farsa. Insomma, Aga chiude 6-7 (6), 7-1, 7-5... ma se l'è vista molto, molto, ma molto brutta.
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